In altri articoli abbiamo parlato della Scala Kinsey e della sua importanza nel definire che non c’è uno spartiacque netto tra etero e gay, e che ogni bisessualità è diversa.
Chi si sta interrogando sul suo essere gay, lesbica, bisessuale o etero deve tenere presente che tra queste identità ci sono delle sfumature.
Scala Kinsey: come usarla, test italiano
Consideriamo che, nella scala Kinsey, il grado zero è la totale eterosessualità e il grado 6 è la totale omosessualità.
La persona omoflessibile è al grado 5 della scala kinsey (attrazione quasi del tutto gay, ma in piccola parte etero) e la persona eteroflessibile è al grado 1 (attrazione quasi del tutto etero, ma in piccola parte gay).
Chi invece è al grado 2, ha ancora una prevalenza di attrazione eterosessuale, ma anche un’importante componente omo.
Allo stesso modo, specularmente, chi è al grado 4 ha una prevalenza di attrazione omosessuale, ma anche un’importante componente etero.
Infine, chi è al grado 3 ha equivalenti componenti omo ed etero.
Ma quindi…etroflessibili ed omoflessibili sono comunque bisessuali?
Già l’autrice Elettra Groppo (nel suo libro “Due non è il doppio di uno“) aveva spiegato che non importa quanta Cola o Rhum ci siano in un Cuba Libre: rimane un cuba libre. Quindi, le persone eteroflessibili e le persone omoflessibili sono comunque bisessuali.
Perché questi termini non piacciono all’attivismo bisessuale
Questi termini non sono molto amati dall’attivismo bisessuale perché si pensa che portino alla bifobia interiorizzata, e che una persona eteroflessibile continui a sentirsi etero, una persona omoflessibile continui a sentirsi omo.
Il termine “omoflessibile” è ahimè abusato da persone etero “curiose” che vogliono avventurarsi nel dating LGBT “senza sporcarsi le mani”.
In realtà, se usati correttamente, e considerati sotto l’ombrello della bisessualità, il problema non si pone.
Io, ad esempio, avendo interesse principalmente per il maschile, mi definisco omoflessibile.
Bandiera eteroflessibile ed omoflessibile

