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Binarismo e differenze di genere e di sesso

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La grande domande:
differenze di genere/sesso: ambiente o geni?
Ci scrissi un tema al liceo…e ancora adesso non ne vengo a capo.
Quando ci sarebbe da dire sull’argomento…

Il binarismo è alla base della nostra società da millenni. Si sono anche selezionate geneticamente le persone predisposte a questo schema: erano quelle che diventavano madri, padri.
Le persone meno binarie fisicamente erano anche meno fertili, quelle meno binarie psicologicamente diventavano gli esclusi al margine della societa’.

Quindi queste differenze sono realmente innate o sono sociali?
psicologia, neuroscienze, antropologia e sociologia si dividono a riguardo.
Quando chiedono a me, e me lo chiedono spesso, rispondo:
se per 3 generazioni e non meno di 3 le persone cresceranno con pari indirizzamenti, pari opportunita’, allora solo allora si vedrà quale predisposizione era innata e quale no.
Quindi in sostanza la mia risposta è:
forse ci sono differenze innate, ma non sono quelle che noi adesso osserviamo nella nostra societa’ (altrimenti non sarebbero, per altro, diverse da cultura a cultura e proporzionali all’emancipazione delle varie culture).

Ho cercato spesso di cavarne qualcosa. confrontandomi ad esempio con amici bisessuali per capire se c’erano principi comuni nelle loro storie con donne e con uomini. Le loro risposte sono state varie. Chi diceva che i principi comuni erano “con tutte le donne” e “con tutti gli uomini”…chi invece dice che sono finite sempre per lo stesso motivo, tutte quante. Le risposte erano anche proporzionate, spesso, al grado di binarismo della persona che mi rispondeva.

Anche sul discorso sessualità, spesso i miei lettori mi chiedono, visto il fatto che gli ftm preT spesso hanno molta voglia di sesso (odio per il corpo a parte), mentre le donne dicono di averne poca, se è quindi una questione culturale, visto che in effetti il corpo è sempre xx, e gli ormoni in una “donna” e in un “ftm preT” sono piu o meno gli stessi.
Su questo non se ne verrà mai a capo. Le donne dicono di non masturbarsi perché sono ipocrite? o non lo fanno davvero? non lo fanno perché hanno interiorizzato un “puritanesimo”? gradiscono meno il sesso per ragioni genitali e ormonali? oppure è una repressione ormai profonda radicata in loro stesse?
Apparentemente la donna è meno interessata al sesso, addirittura le piace “cosi poco” che puo’ usarlo come ricatto per manovrare il compagno…ma è una cosa sociale? ne siamo sicuri?
la donna ama meno il corpo perché non ha un approccio istintivo al sesso? o perché la “sborrata in faccia” è pensata per un fruitore maschio? Lega realmente il sesso all’amore per ragioni “ancestrali” e per “istinto materno” o sono tutte fregnacce?
Se la donna desiderasse il sesso quanto l’uomo, non si avrebbe la “morte del letto” solo nelle coppie leixlei, fenomeno assente nele coppie dove c’è almeno un uomo…

A una conferenza, anni fa, si affrontava del giusnaturalismo e come fosse stato usato per giustificare ad esempio che il forte dominasse il debole…e quindi lo schiavismo, il ruolo tradizionale della donna…che imperavano fino a pochissimi secoli o decenni fa.
Uno schiavo nero aveva interiorizzato a tal punto la sua condizione che non gli sarebbe mai venuto in mente di pensare “ehi, potrei essere io qui il padrone della baracca”.
Poi Martin Luther King, Malcom X e altri hanno fatto un lavoro sulle coscienze, e ora c’è una coscienza di razza (o di etnia, che dir si voglia).

Allo stesso modo non c’è una “coscienza di genere”, e spesso questa storia del “non siamo uguali, siamo completementari” con cui bombardano le bambine e le donne (basti pensare alla tunisia, nella nuova costituzione la donna è complementare, non uguale), le porta a interiorizzare il fatto che questa presunta differenza biologica porterebbe poi a rinunciare ad alcuni settori: la politica di un certo tipo, suonare la batteria, fare karate, etc etc.

I “femminismi” lavorano in varie direzioni. Se di matrice lesbica, di solito c’è una guerra senza esclusione di colpi all’uomo, come colpevole, patriarca. La donna è solo una vittima e ci si vuole proprio separare dall’uomo. Altri femminismi cercano un dialogo col maschile.
Come dice la parola stessa, il “femminismo” non è una critica pari ai due generi o al sistema dualista…ma è comunque una critica binaria.
Spesso il movimento femminista stesso, come quello gaylesbico, espelle l’antibinarismo e lo rinnega, non capendo che è proprio il binarismo a causare poi eterosessismo, omofobia, etc etc.
Se le persone fossero piu androgine, mentalmente e psicologicamente, se fossero inclini a cose in modo meno binario (donne appassionate di calcio, uomini di uncinetto), non sarebbe piu’ “strano” vedere uomini etero serenamente attratti da donne mascoline, oppure uomini accanto a uomini,e cosi via.

Ma visto il loro scetticismo verso la causa antibinaria, ho da tempo iniziato a veicolarla dove piu’ serve e dove ho più interlocutori e lettori: il mondo etero e cisgender.

13 commenti su “Binarismo e differenze di genere e di sesso”

  1. La differenziazione in maschio e femmina ha origine genetica, su questo non ci sono dubbi.
    Il sesso è destino e, se si vuole la propria felicità, bisogna secondarlo.
    Giusto il concetto di complementarietà, per me.
    L’uomo e la donna si completano a vicenda, devono essere alleati non combattersi.
    Se la donna cerca di fare quello che fa l’uomo per uscire da una presunta disuguaglianza, entra in competizione, in conflitto, si crea un duplicato che rende impossibile l’unione e la formazione della famiglia, per la quale la donna è vocata, così come l’uomo è portato al reperimento di risorse ed alla protezione.
    Non deve pretendere dalla donna cose che spetta a lui fare, altrimenti la mascolinizza, esaltandone la razionalità, che prende il sopravento sul sentimento.
    Ci sono alcune cose che la donna riesce a fare meglio dell’uomo e viceversa, questo non significa che debba continuare a farle.
    L’attuale tendenza all’egualitarismo spinto fra uomo e donna, nel senso che tutto quello che fa l’uomo deve poter fare anche la donna, è una aberrazione della società comunista, che ha già fallito come sistema di governo degli stati, ma sembra che i danni che può fare non siano finiti.
    Alcune riforme nella famiglia e nelle relazioni fra uomo e donna andavano fatte ma si è andato molto oltre, fino ad arrivare al 50% di ogni lavoro.
    Semplicemente assurdo.
    Dopo questa frantumazione della divisione dei ruoli che tanto aveva funzionato bene per millenni, il passo successivo è stato quello della frammentazione sessuale, scambiando le funzioni dei sessi: uomini che assumono le funzioni della donna e viceversa, ma anche bisessualità, transizionismi ecc.
    Una serie di tragici errori, scambiati per progresso, l’esaltazione delle eguaglianze, sta ponendo fine alla nostra civiltà.
    Nel 2100 l’Europa sarà islamizzata. Negli USA i latinos, asiatici, islamici (Obama è islamico) prenderanno il posto delle etnie bianche, fatta eccezione per alcuni gruppi religiosi radicali.

    L’educazione può condizionare il bambino fino a fargli assumere il sesso desiderato dai genitori o da chi ha influenza sul bimbo, indipendentemente da quello di base.
    Le vicende dei bambini-lupo, del secolo scorso, lo hanno dimostrato: bimbi abbandonati nei boschi, in piccola minoranza, si sono salvati, allattati da lupe, i mammiferi socialmente più prossimi alla specie umana (in Africa, probabilmente, bimbi allevati da scimmie, ma non ho fatto ricerche).
    Decenni fa in TV questi fatti furono presentati in diverse trasmissioni a sfondo scientifico.
    Ebbene i bambini si comportavano come lupi: non assumevano posizione, eretta, mangiavano carne cruda, abbaiavano, i comportamenti erano quelli tipici della specie canina. La durata della loro vita non andava oltre i 13 anni.
    Uno di questi bimbi, intorno ai 13 anni, fu catturato. Gli scienziati tentarono di educarlo ma soffriva ed era ribelle. Mori pochi mesi dopo, probabilmente per lo stress da cattività.
    L’educazione è veramente tutto per l’uomo ed ha il sopravvento sul sesso originario.
    Nel caso degli eunuchi, se la castrazione avveniva prima della pubertà erano simili in tutto alle donne, pur non avendo del tutto sviluppati i caratteri secondari della sessualità femminile.
    Oggi si dispone di ormoni e veramente, se si volesse trasformare, sin da bambino, un maschio in femmina, anche senza castrazione sarebbe assai facile, educandolo come una bambina.
    Le influenze ambientali sono fortissime, per questo l’omosessualità può facilmente originare da una famiglia che, più o meno consapevolmente, facilita la femminilizzazione del maschio e viceversa.

    Sulle 3 generazioni… ben difficilmente si riuscirà a mantenere un’educazione che non tenga conto del sesso per un periodo così lungo.
    C’è da chiedersi: che ne sarà di una società che sovverte i caratteri base degli individui per un malinteso senso di eguaglianza e libertà estrema?
    Le differenze innate sono date dal sesso, differiscono in base alla cultura ma sostanzialmente mantengono il binarismo.
    Le ricerche fatte su base personale, sono troppo soggettive. Nelle interviste si potrebbe suggerire, inconsapevolmente, la risposta che ci si aspetta.
    Questo tipo di ricerche vanno fatte su larga scala da istituti di ricerca specializzati, seguendo modalità studiate, su campioni scelti di popolazione ecc.
    Giusto, le ftm e le donne hanno più o meno gli stessi ormoni, ma lì gioca, a mio avviso, l’insoddisfazione della persona, il desiderio di sperimentare, il fatto di vivere questa attesa carica eroticamente.
    Capisco che, dal loro punto di vista, sarò omofobo e chissà cos’altro, ma si tratta di persone che hanno bisogno di cure psichiche, alfine di trovare la causa che ha provocato quel disagio. Si tratta di una spersonalizzazione grave, su base schizofrenica.
    Sulla masturbazione: io penso che la donna ricorra alla masturbazione come diversivo, anche per uscire da una tensione, non la soddisfa a fondo. E’ alla ricerca di una relazione vera, umana, forse con altre donne, se l’uomo rappresenta una minaccia; fa parte della sua psiche di donna cercare di relazionarsi.
    Il massimo del desiderio la donna lo prova in coincidenza con l’ovulazione ed è la natura che gli crea questo stato. Durante questo periodo si consumano la maggior parte degli adulteri, soprattutto da parte di impiegate di grandi aziende (da studi statistici). Due o tre casi su dieci, le donne vengono fecondate da uomini diversi dal marito. Consapevolmente, la donna sposa uno che la mantiene per bene e fa il figlio con un altro che le piace, spesso più giovane ed aitante.
    Le palestre sono luoghi di adulteri, dove le donne possono vedere da vicino i corpi più adatti a fecondarle.
    La donna ha sempre usato il sesso per ricattare il maschio, fa parte dei suoi poteri, che cerca di far dimenticare in sede di trattative, in svariate circostanze.
    Anche dopo il matrimonio, il rapporto sessuale è sempre legato alla volontà della donna: se vuole si fa, altrimenti pretenderlo equivale a stupro.
    Se uno persa di sposarsi per avere una regolare vita di rapporti sessuali sbaglia. Qualche volta potrà copulare, subordinatamente al desiderio femminile, ma otto volte su dieci dovrà masturbarsi.
    Oggi, grazie a Internet, è la donna a lamentarsi del letto vuoto e di coiti calendarizzati ad intervalli stagionali: solo in solstizi ed equinozi.

    La donna è legata al sesso per la sua funzione riproduttiva, per questo è meno interessata alla masturbazione, almeno fino a quando non rompa definitivamente con gli uomini.
    Avendo un istinto orientato alla concretezza, consuma il piacere con un partner che la possa completare come donna in tutti i suoi aspetti ed esigenze. Insomma, la masturbazione solitaria, è sempre troppo poco per la donna.
    Secondo alcuni psicologi masturbarsi significa avere un buon rapporto col proprio corpo. La castità non è raccomandabile per la salute psichica. Se il corpo lo richiede ci si deve masturbare, così come si mangia quando si ha fame.
    Nella donna il desiderio è spesso latente, la presenza di un uomo lo fa emergere.

    Questa faccenda di ritenere la donna passiva, sottomessa al volere dell’uomo è falso. Nel coito ciascuno svolge un ruolo attivo, in parità, se ha volontà di farlo, non c’è superiorità o subordinazione.
    Altrimenti si tratta di rapporti malati. Purtroppo oggi si è perso il confine tra malattia e salute.
    L’omosessuale deve essere curato per il suo comportamento anomalo, invece, il retaggio del passato comunismo e dell’attuale democrazia, scoglionata, debole e debosciata, fa ritenere che tutto sia possibile e giusto.
    Qui occorre l’intervento della natura per ristabilire l’equilibrio, con l’estinzione di queste società malate, grazie all’avvento di altre (Islam) più primitive ma più sane.
    La complementarità è la definizione migliore per lo status di uomo e donna.
    In Tunisia sta prendendo il sopravvento l’Islam estremo, la situazione della donna s’è arretrata di colpo dopo le cosiddette “primavere arabe” – termine inventato dall’imbecillismo di sinistra.
    La complementarità non c’entra nulla, è un concetto occidentale. Ritengo non esista neanche la traduzione in arabo.
    La donna sta tornando sottomessa, Allah ha già spedito qualche milione di burqa dall’alto dei cieli by Maometto’s prète a portér fashion.
    Per questo bisogna temere le immigrazioni islamiche in Italia, in Europa e nel mondo.
    La tendenza all’islamismo estremo è connaturata con questa religione, comunque si legga il Corano. E’ una religione che colonizza territori ed estingue i popoli che li abitano, basta leggere la storia.

    Le differenze biologiche tra uomo e donna li rende comunque più adatti a certi ruoli più che adatti.
    E’ saggio, è ragionevole dividere i compiti.
    L’uguaglianza tra uomo e donna va intesa come diritti nel proprio campo specifico, ciascuno perderebbe molto a fare ciò che naturalmente è destinato all’altro.
    Per questo niente donne soldato, carabiniere, in fonderia, in lavori pesanti e pericolosi, ecc.
    Anche il ruolo di leader è anomalo per la donna, al di fuori della casa e nell’educazione dei figli, dove la donna si sa che comanda più dell’uomo.
    Nelle aziende, in politica, nello sport, nelle amministrazioni, la donna leader rompe, si fa odiare, pur brava è sprecata, non le compete, non fa figli o se li fa non li educa, è assente da casa.
    Le società con donne al potere sono destinate all’estinzione.
    Stiamo provando per credere.

      1. Che senso avrebbe parlare del diavolo senza il diavolo presente?
        Un interlocutore critico aiuta sempre a chiarirsi le idee.

        1. si ma ancora non hai compreso, dopo anni, che questo blog parla di identità di genere, e tu, come tutti i cattolici, parli del “vostro” spauracchio, che è sempre e solo l’uomo gay e quindi sodomita. sei, da anni, fuoritema

          1. A una cena un binario x portare acqua al suo mulino (che le donne fossero poco interessate al sesso per ragioni fisiologiche e non sociali) mi fece presente che il cane e’ sempre in calore ma la cagna no…se pero’ dovessimo equipararci agli animali…beh in tante cose oggettivamente siamo diversi. Noi scopiamo x piacere e non per i calori. Poi c’e’ anche da dire che forse si gode di piu a penetrare che ad essere penetrati…intendo sia dal punto di vista psicologico che fisiologico…ma io sono di parte

        2. Mi sono bloccato, causa caduta braccia su “Non deve pretendere dalla donna cose che spetta a lui fare, altrimenti la mascolinizza, esaltandone la razionalità, che prende il sopravento sul sentimento.”
          Come è noto la donna è emotiva e l’uomo razionale, come hanno fatto a dimenticarlo in questo lungo periodo.
          Le montalcini e le hack faranno estinguere il genere umano.

          1. La mia affermazione si basa sulla lettura (una delle poche cose che mi ricordo, dei due voll.:

            Psicologia della donna. Studio psicoanalitico
            di Helene Deutsch

            Che ho poi regalato, nel 1985, ad un’amica psicologa, già anziana, professoressa di lettere e collega di sedute di bio-energetica (Alexander Lowen).
            Del resto puoi fare tu stesso una prova.
            Chiedi ad un’amica di usare, per qualche tempo, la parte razionale di se, calerà il desiderio sessuale.
            Più in grande: le donne in carriera, in genere, sono scarsamente interessate al sesso (interviene anche la sublimazione, secondo Freud, perchè gli studi richiedono molti sacrifici).
            Vedasi l’avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Andreotti, Ha superato la soglia dei 40 prima di sposarsi e probabilmente è giunta vergine al matrimonio. Ha avuto un figlio a 45 anni, nel 2011.

        3. “Nelle aziende, in politica, nello sport, nelle amministrazioni, la donna leader rompe, si fa odiare, pur brava è sprecata, non le compete, non fa figli o se li fa non li educa, è assente da casa.”
          Da libertario il mio odio per il leaderismo è abbastanza unisex, ma qui mi pare “come una donna che comanda! che uomo frustrato e mancato, come osa perchè non sta al suo posto, una donna non è fatta per comandare”
          Mi fai divenire simpatica persino la Marcegaglia, sei pericoloso ;).

      2. Dai non si può generalizzare così, sono stereotipi misogini ottocenteschi. Basta non usare la razionalità al momento di fare sesso, mica usare il cervello fa calare il gusto, il sesso è gusto, spesso si usa il cervello proprio per la ricerca del gusto. E chi ti dice che la mia amica non usi la parte razionale di sè, sono quasi sicuro che la usi, spesso anche più di me o comunque di molti uomini. Dai non mi si può dire che tanti uomini che si vedono in giro, siano grandi esempi di razionalità, sono dei fasci di nervi, a volte la razionalità è appropriata, bisogna un po’ mischiare le due cose (ammesso che poi siano due cose così nettamente distinte) e soprattutto non perdere di vista gli obiettivi, la parte di emozione degli obiettivi da raggiungere con l’intelletto.

      3. Nath 12/12/2012
        “A una cena un binario x portare acqua al suo mulino (che le donne fossero poco interessate al sesso per ragioni fisiologiche e non sociali) mi fece presente che il cane e’ sempre in calore ma la cagna no…se pero’ dovessimo equipararci agli animali…beh in tante cose oggettivamente siamo diversi. Noi scopiamo x piacere e non per i calori. Poi c’e’ anche da dire che forse si gode di piu a penetrare che ad essere penetrati…intendo sia dal punto di vista psicologico che fisiologico…ma io sono di parte”

        risposta:
        Scherziamo? La cagna accetta il maschio soltanto quando è in calore!
        Il maschio è irresistibilmente attratto dai suoi odori, dovuti alle secrezioni tipiche dell’estro, percepibili a chilometri di distanza.
        Ne so qualcosa in quanto allevo coppie di cani da 20 anni.
        ——————————————–
        “Noi scopiamo per piacere” ….
        non solo – forse da giovani – successivamente può subentrare il desiderio di avere un figlio, che può essere così forte da accettare numerosi e prolungati sacrifici per averlo, per via di un istinto di sopravvivenza forte quanto il desiderio sessuale.
        Sulla penetrazione: ciascuno ha il proprio godimento, tanto a penetrare, quanto a ricevere perchè gli organi sessuali si sono evoluti – rispettivamente – per penetrare o per ricevere la penetrazione.
        Basta fare la scelta giusta, per la quale siamo stati “progettati”.

        Sulla penetrazione anale: è spiacevole e dolorosa, perchè l’ano è organo espulsore e trae piacere a liberarsi dalle feci.
        E’ proprio su questo piacere – premio che la selezione naturale ha predisposto per liberarsi subito dal materiale di scarto, ormai tossico – che i gay pensano di trovare una nuova fonte di soddisfazione.
        Ora, siccome il cervello è addestrabile (in virtù di ciò l’uomo è estremamente adattabile, questo spiega le facili devianze, volendo, e tutte le possibili giustificazioni), nel senso che – per tutta la vita – può essere modificato, condizionato dalla volontà (ma ce ne vuole di perseveranza); può accettare di sviluppare un nuovo senso del piacere proveniente dalla penetrazione anale.
        Si formano cioè nuove “aree del piacere” come risposta neuronale a certi stimoli, ma rimane di un’evidente precarietà.
        Come dire: se uno nasce patata, non sarà mai una buona zucchina.
        Al di là del rapporto sessuale, c’è poi un piacere relazionale, spesso basato sul plagio consensuale (di passività o assertività), fra gli omosessuali, nel senso che si cerca nell’altro a volte un padre, un fratello maggiore, una persona della quale fidarsi e alla quale affidarsi; nella convinzione che il proprio simile, anche nel sesso, dia maggiore garanzia di intesa affettiva.

        Infine, per quel che so di donne, affinché giungano al rapporto sessuale, occorre che percepiscano una “spinta” interiore a farlo, che nasce da una convenienza esistenziale.
        In sostanza, la donna capisce che un certo uomo incarna i suoi desideri… è una sorta di “trigger” che scatta, del quale non sa dare spiegazione. Prende anima in lei quando vengono a verificarsi un insieme di circostanze.
        Quando ciò accade, in analogia all’estro animale, la donna non sa quasi opporsi a questa forza interiore, che fa nascere in lei l’innamoramento.
        Questo istinto femminile è dettato indubbiamente dal desiderio di riproduzione. La cultura della donna potrà elaborarlo in vario modo, anche assai sofisticato.
        Non sempre tuttavia la scelta va nell’interesse materiale della donna, nel senso che non è il “buon partito” o il “principe azzurro” da lei sempre sognato.
        Spesso l’individuo del quale si innamora ha una sua animalità rozza ma irresistibile.
        Ella ritiene che quel maschio incarni le doti massimamente mascoline di aggressività, capacità di affermarsi, cui dovrebbe corrispondere la sua abilità nel procurarsi risorse per la famiglia e la forza per difenderla in ogni circostanza.
        Analoga cernita negli animali: è la femmina che darà il consenso finale, dopo la lotta fra i maschi più valorosi e combattivi.
        I rimanenti maschi, sotto la spinta degli ormoni inutilizzati, possono temporaneamente mostrare segni di omosessualità (e su questo i movimenti gay ci hanno ricamato).
        Una volta liberatisi dallo sperma, l’omosessualità cessa.
        La femmina, infatti, dopo la fecondazione, non emette più gli odori che sollecitano gli organi preposti alla produzione dello sperma; ponendo fine ad ogni comportamento omosessuale.

        Tornando al discorso di cui sopra, l’uomo si sente spesso inadeguato e non ottiene consenso qualunque cosa faccia.
        In questi casi è tutta energia sprecata e tempo perso, per l’uomo, continuare nel corteggiamento.
        Certo la donna non glielo va a dire, che non ha alcuna speranza, perchè si diverte ad essere corteggiata, a meno che non gli faccia pena o che sia molesto.
        Tuttavia, proprio nei casi di stalking, sembra esserci nella donna una volontà razionale di respingere l’ex partner, ed una istintiva di accettarlo. Questo messaggio ambiguo incoraggia l’uomo a continuare.
        Stupisce, infatti, nella donna, la mancanza di sufficiente risolutezza. In qualche modo, pur non volendolo, l’incoraggia.
        Vuol dire che continua a prevalere in lei quel segnale di “trigger” che aveva avviato la relazione.

        1. Di quali donne e di quali uomini stai parlando?
          I comportamenti di cui parli possono avere in parte una base biologica ed istintuale, ma alla fin fine sono individuali, niente di ciò che hai detto è un teorema valido per tutte le donne, uomini e tantomeno gay.

      4. Ho riletto l’articolo e le risposte, non ho nulla da aggiungere, avendo spaziato in comportamenti variegati e situazioni diverse, distinguendo ciò che proviene da pulsioni naturali da ciò che deriva da abitudini consolidate, al punto da spegnere ogni desiderio, come pure da scelte ideologiche e culturali.
        Tutto sommato, oggi come oggi, non vale la pena di mettersi alla ricerca di un partner, come la donna, che presenta problematiche a non finire.
        Non parliamo poi dei rapporti omosessuali che richiedono un particolare orientamento, per nulla esenti dai conflitti fra eterosessuali.
        Meglio orientare la propria libido verso altre mete più interessanti, di ogni tipo, che possano assicurare un ritorno per le cure che prodighiamo.
        Per dire, alimentare un pesciolino rosso può dare più soddisfazioni che dar retta gli umani.

        Per la sessualità, dopo aver riflettuto per 65 anni, l’autoerotismo rimane la scelta migliore.
        Circa il tema che abbiamo esaminato, sapete cosa avrei da dire ancora?

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