Tempo fa una mia lettrice eterosessuale mi ha scritto dicendo che voleva diventare “meno femminile”, ma non lo faceva per paura di non piacere piu’ agli uomini etero.
Ovviamente le ho scritto che e fosse come dice, se l’uomo etero ricercasse tacco, trucco e parrucco, non sarebbe vero che ogni ftm pre-t, anche non attratto da uomini, ha letteralmente una fila infinita di uomini etero.
Lei mi ha detto che quando non ha il trinomio tacco/trucco/parrucco, nessuno la guarda…ma io indicherei un problema di insicurezza, di effetto placebo associato a quegli orpelli.
Tempo fa un ragazzo che ha visto una mia conferenza in provincia mi disse: “ovviamente voi avete problemi a trovare un partner”: io lo guardai basito. Ho sempre avuto una fila di persone di vari orientamenti sessuali e identità di genere (scopo più io che un’impresa di pulizie!!)
Non so quanti di questi/e cercassero in me una persona transgender e quanti fossero attratti da altro (affidabilità, interessi comuni, la figura del presidente, una persona colta, o non so cosa), ma posso garantire che qualsiasi persona t che ho conosciuto aveva una folta fila.
Anche l’ftm disoccupato e poco sveglio.
Quindi mi chiedo…questi sedicenti uomini etero sono davvero attratti dalla “femminilità”? o il loro essere etero corrisponde con cercare fondamentalmente una patata?
Io ho conosciuto moltissimi uomini etero che vedevano la “Mente femminile” come qualcosa da sopportare per avere un “corpo femminile” e impazzivano per le androgine (anche mentalmente).
Questi personaggi sono comunque etero? forse si, ma non nel modo in cui noi tendiamo a pensare un etero.
Credo che questi uomini, un po’ misogini e un po cameratisti, trovassero in quella androgina o in quella mascolina, il migliore amico e compagno di bevute con cui fare sesso, e senza tutte le menate dei malditesta e del sesso come gentile concessione.
Spesso si crea un” cortocircuito” in quanto queste mascoline, ftm pre-t, etc etc spesso sono “female-oriented” (attratti da donne).
Sicuramente la donna etero è cosi’ come la conosciamo, carica di orpelli e scollature, perché lo considera uno strumento di compiacenza dell’oggetto dei suoi desideri: l’uomo etero.
Per carità. alcune “si piacciono” en femme…ma mi chiedo come separare il “mi piaccio, non lo faccio per gli altri” dal “ho interiorizzato il fatto che cosi’ piaccio agli altri, che questa è la bellezza“.
In un’isola, isolata dal mondo, in cui tutte le donne sono tatuate, piene di piercing, muscolose e rasate, gli uomini etero si farebbero le pippette su quel tipo di donna. sarebbero quelle “le belle”.
Su questo non ci piove, siete d’accordo? Cosi’ come il masai considera bella la donna masai e cosi’ via.
Quindi è la donna stessa etero che perpetua uno stereotipo.
Fortunatamente dei lievi cambiamenti, sia estetici che comportamentali, sono gia’ in atto…
Posso aggiungere, per esperienza personale, che gli uomini eterosessuali (compresi quelli sposati e padri di famiglia) sono spesso attratti anche dagli FtM post-transizione. Forse è solo curiosità, ma ad un livello che talvolta diventa morboso.
perché loro si sentono rassicurati dall’assenza del cazzo. per l’uomo in realtà hanno grande attrazione…ma se non ha il cazzo i re della giungla rimangono loro…
Anche quelli che desiderano essere penetrati??
si, da un fallo finto. e nella loro testa è sempre “meno grave”…
<> Concordo pienamente compresa la conlcusione
Trucco, parrucco, ecc. è utile ed assolve ad una funzione importante: quella di esaltare le differenze, stimolare la fantasia, la curiosità, emanando seduzione e mistero.
E’ anche un modo di comunicare, di mostrare la propria disponibilità, di alzare il prezzo della stima, il valore della persona… è, se vogliamo, una forma di pubblicità, di marketing di se stessi.
Fa capire che ci si vuol bene, che si cura la propria persona nella pulizia, nell’igiene, che si desidera di essere trattati con rispetto ed ammirazione: no perditempo.
Non ultimo citerei il divertimento nello scoprire nuovi modi per sedurre il sesso opposto o per piacersi, perchè al trucco va associato il portamento, lo stile, l’educazione.
Il risultato dovrebbe essere fascino e carisma.
Indubbiamente ogni cultura ha le sue icone di bellezza, i suoi canoni, per questo una donna masai tuareg o aborigena potrebbe non attrarre punto l’uomo occidentale, ma si tratta di riti, di tradizioni, la sostanza non cambia: curare la propria persona secondo certi canoni sociali di approvazione ha sempre i suoi effetti positivi.
Allo stesso modo l’uomo dove curare il suo aspetto esaltando i valori che socialmente vengono ritenuti maschili: vestire semplice ma elegante, sportivo, secondo le circostanze, senza orpelli civettuoli, sempre indice di tendenze omosessuali.
Mantenere la linea andando in palestra, pulizia della persona, fisica e psichica: onestà, fedeltà, serietà, generosità, disponibilità all’ascolto, cercando un legame empatico con l’interlocutrice.
Il maschio ha comportamenti notevolmente diversificati quando tratta con i due sessi, nelle parole e nei gesti, in modo da non lasciare dubbi circa il proprio orientamento sessuale.
Distinguiamo la cura per la forma, di per se positiva, quando rafforza la nostra personalità, dall’ipocrisia, negatività che nasconde i propri difetti, simulando virtù, onde trarre vantaggio, truffando il prossimo. L’ipocrisia è uno dei tanti aspetti della menzogna.
Prepararsi al meglio per mostrarsi al prossimo, in particolare alle donne, curando ed educando il proprio carattere in coerenza con la propria mascolinità, non ha nulla di superficiale ma è corollario della sessualità di base.
Mantenersi maschio significa rigettare qualsiasi idea omosessuale che possa inquinare la propria psiche, evitando ogni esperienza “diversa” come fosse un’infezione, un cancro.
Non si va alla ricerca di desideri omosessuali rimossi, ammesso che siano esistiti, da far riaffiorare. Questo perchè, come ho già detto più volte, in qualsiasi momento, anche l’uomo più maschio, può deviare verso altre forme di sessualità.
Avrei detto omosessualità, ma sembra che, secondo Nath, c’è una gradazione praticamente infinita, dove trovare la propria è impossibile, se non la si inventa, in qualche modo.
Alcuni seduttori invitano la preda a provare comportamenti sessuali devianti, con la scusa di trovare la propria VERA sessualità. Ora, specie durante pubertà e adolescenza, cedere a queste esperienze devia i propri “centri del piacere” dalle zone erogene genitali ad altre estranee. Una volta avvenuto il cambiamento ci si ritrova omosessuali, con la convinzione che quello è il sesso col quale si è nati, perchè uscirne è difficile, divenendo un condizionamento radicato nella propria personalità (ogni rapporto sessuale, crea comunque anche una dipendenza affettiva).
Ogni essere vivente ha in se alcune varianze, rispetto la collettività, che gli permettono, in caso di mutamenti ambientali, di adattarsi. Se, fra queste varianze, possiede quella che riesce a fronteggiare i cambiamenti, sopravvive.
Ogni individuo ha propri geni di diversità dagli altri della stessa specie. Questo aumenta la probabilità che più individui posseggano i geni giusti per affrontare quei cambiamenti, sotto diversi aspetti.
Dalle leggi che governano l’apprendimento, sappiamo che, specie durante la pubertà e l’adolescenza, è possibile modellare la propria sessualità, fino ad assumere quella omosessuale, se un complesso di circostante favoriscono questa scelta, come detto sopra.
Salvo casi rari di carenze ormonali, l’omosessualità è frutto di una scelta, non sempre libera, se si ha la sventura di incontrare un violentatore o plagiatore pedofilo (spesso un adulto, insegnante, prete, genitore, parente), oppure quella di frequentare gruppi gay, portato da amici coetanei.
Il sesso bisogna sempre guardarlo secondo il fine per il quale è stato predisposto dalla natura: la riproduzione.
Più ci si allontana da questa idea di base, più si collezionano aberrazioni.
che differenze esalta? quelle imposte dall’uomo alla donna a causa della sua enorme paura di essere attratto dal simile?
il valore della persona dipende da un tacco ?
gli uomini girano col reggipisello per mostrare alla donna chi ce l’ha piu lungo?
cosa c’entra l’igiene col binarismo?
cosa c’entra la virilita’ con l’orientamento sessuale?
sei andato fuori tema come al solito…
inoltre, giovanni, tu che sei a tua detta cosi binario…se potessi fare sesso con me ti piegheresti a ogni mio desiderio, e lo sappiamo entrambi
Toh! Mi trovo a risponderti 5 anni dopo, grazie ad F.
Stavolta posso esprimere le preferenze perchè mi sono creato un account con WordPress, cambiando l’alias da giovanni a eugenetics.
Il blog non mi funziona e l’ho abbandonato, perchè va in crash quando si caricano le pagine.
Ho cancellato decine di post e collegamenti ma non è servito.
Tu, invece, sei veramente bravo con l’informatica. Questo blog è davvero un gioiello di estetica e razionalità.
Orbene, Nath, siccome in chat di Facebook mi spiegasti come si sarebbe svolto questo rendez-vous (strapon) non credo di avere poi tutto questo desiderio di assoggettarmi.
Scherzo, perchè sai bene che potresti essere per me nipotino, data la mia età. Eppoi, in foto mi hai trovato brutto!
Mi sono riletto parte di quello che ho scritto e devo concludere che non lo rifarei, troppo prolisso.
Eppoi, devo dire che ho cambiato opinioni: lascio correre.
L’ultima idea che mi corre in testa, se avessi ancora l’età, è di fare sesso con qualcuno/a (e dispari); solo autoerotismo. Io sono fatto per vivere solo.
Non sono binario ma monorotaia.
Mi sono trovato insolente e pedante. Devo riconoscere, Nath, che hai avuto molta pazienza con me, a non sbattermi fuori e ho la sensazione che, in fondo, mi vuoi bene.
Ciao
Eh? Quello che dici è assurdo. Esalti cose orribili, come giudicare una persona degna solo per l’apparenza o l’accebtuare le differenze tra i generi, già ben troppo esasperate e che mutilano l’espressione individuale della persona. Critichi cose meravigliose come lo scoprire e trarre piacere dal proprio corpo nella sua interezza o viversi le proprie emozioni interamente invece di imbrigliare per dover “dimostrare” di essere eterosessuale a tutti i costi. Eh?
Poi dici cose incoerenti. Ammetti infatti che una predisposizione all’omosessualità è innata e ti dilunghi sui motivi per cui impegnarsi per non dargli spazio, ma poi dici che è l’omosessualità ad essere una scelta contro natura? Io direi che la tua eterosessualità è una scelta, e piuttosto contro la tua natura, anzi sei proprio tu a dirlo. Per quanto riguarda gli scopi di natura sulla riproduzione poi, non regge: non sei tu a decidere cosa è naturale e cosa no, è la natura a decidere per sé e lo fa facendo esistere qualcosa oppure no. L’istinto omosessuale esiste in tante persone, lo ammetto anche te, e se esiste è naturale. Se poi ti chiedi quale possa essere il suo scopo io, e molti studiosi, ipotizzano la coesione del branco e la costruzione di legami sociali più solidi.
secondo me non hai proprio capito i contenuti del post.
inoltre non è chiaro e lineare neanche il contenuto del tuo post di risposta.
infine, mi attribuisci cose che non ho mai detto.
La prossima volta firmati
Mi permetto di aggiungere la mia risposta a quella di Nathanael, perchè ho la sensazione che questo post sia stato indirizzato a me da F, e non a Nathanael; dal contenuto, infatti, riconosco alcune mie affermazioni.
F: “Poi dici cose incoerenti. Ammetti infatti che una predisposizione all’omosessualità è innata e ti dilunghi sui motivi per cui impegnarsi per non dargli spazio, ma poi dici che è l’omosessualità ad essere una scelta contro natura?”
Non credo di aver detto che l’omosessualità sia innata, perchè penso il contrario, fatta eccezione dei casi in cui ci siano carenze ormonali. Ma l’omosessualità io la vedo più “mentale” che fisica.
Esiste un’educazione all’omosessualità, a volte inconsapevole, ad opera di qualcuno dall’esterno, che rafforza certi comportamenti.
L’attuale politica di dare nozioni di GLBT – addirittura con esperienze dirette – nelle scuole materne, asili, elementari (ma non mi sembra che abbia preso piede) potrebbe produrre un exploit di omosessualità (con tutte le varianti che sappiamo) da adulti.
Tutto nasce da un’adattabilità dawiniana all’ambiente. L’uomo, come tutti gli animali, ha conservato la capacità di cambiare (e quindi la facoltà di poter divenire omosessuale, volendo, proprio come scelta) perchè questo carattere, di trovare nuove soluzioni per la sopravvivenza, gli ha consentito l’adattamento ai più diversi ambienti.
Ma questo non significa che tutte le scelte siano buone. Se non lo sono, i soggetti che le hanno scelte, semplicemente spariscono.
Ecco perchè affermo che l’omosessualità è recessiva. Il futuro non sarà dei GLBT, queste legislazioni cambieranno di nuovo, con l’avvento dell’islamismo in occidente e delle migrazioni oceaniche dall’Africa e dall’Asia che si preparano. Si va verso un nuovo medioevo.
Qualcuno ci si può trovare bene in qualcuna di queste varianti sessuali ma, mentre il comportamento eterosessuale permette la riproduzione, quello omosessuale no.
E’ contro natura perchè la copula non fa incontrare gli spermatozoi con la cellula uovo.
Non è un giudizio morale che voglio dare, solo una constatazione biologica.
Facciamo una separazione: se vogliamo divertirci entriamo pure nel giardino zoologico dei GLBT.
Se, invece, vogliamo riprodurci, seguiamo il destino che la natura ha predisposto per noi, con la distinzione dei due generi: maschile e femminile, respingendo, coscientemente, qualsiasi tendenza a qualcosa di diverso, che possa nascere in noi.
Anche a me, a volte, mi andrebbe di prendere un mitra e sparare, ma non lo faccio, perchè so che dobbiamo favorire in noi i comportamenti sociali che ci hanno fatto sopravvivere per milioni di anni.
Ciascuno poi sceglierà per conto proprio, la vita è sua.
il “mi piaccio, non lo faccio per gli altri” dal “ho interiorizzato il fatto che cosi’ piaccio agli altri, che questa è la bellezza“.
ma perchè separarli? Voler avere un aspetto gradevole per sè e per gli altri è una cosa negativa? Io credo di no e riguarda uomini e donne. Poi è chiaro che ogni cultura ha i suoi canoni estetici come ogni persona ha i suoi gusti
ma non è in programma un comportamento censorio nei confronti di persone o gruppi…ma se davvero stiamo analizzando il femminile e cosa di ciò è costruito allora queste analisi sono importanti.
è che non credo che sia possibile separare con nettezza ciò che è natura da ciò che è cultura quando si parla di esseri umani, qualunque sia la loro identità di genere o orientamento sessuale, ma ciò non li rende meno autentici
Da maschio etero, senza troppe pippe mentali, posso dire, banalmente, che è solo una questione di gusti personali e che identificare in un unico modello la normalità è di base sbagliato.
La generalizzazione e la standardizzazione sono fondamentalmente falsi, ma una piaga della nostra società pubblicitaria ed insicura.
La mia compagna è molto femminile, e ha sempre avuto uomini che impazzivano per i completini di pizzo ed i tacchi. A me piacciono le ragazze un po’ maschiaccie. Eppure sto con lei, perchè mi piace il suo cervello, la sua anima ed il suo corpo. E quando lei vuole vestirsi sexy per me si mette una maglietta ed un paio di jeans, quando vuole sentirsi bella per se indossa tacchi ed autoreggenti.
Chi pensa che una determinata categoria di persone non abbia estimatori semplicemente non ha fantasia. Non necessariamente la fantasia che possa piacere a lui/lei, ma la fantasia che ci siano tante diverse persone al mondo.
(a proposito di masai, avete mai notato come, generalmente, al masai piaccia la donna paffutella?)
Nath
che differenze esalta? quelle imposte dall’uomo alla donna a causa della sua enorme paura di essere attratto dal simile?
Mi sembra che tra noi – e non solo – emergano due differenti modi di vedere la vita:
1) seguire i propri desideri, orientamenti, sogni, ergo ricerca di ciò che si desidera veramente – e chi siamo – interrogativo che affligge questa categoria di esseri umani. Perchè non deve essere una sorpresa scoprire che non ci piace poi tanto quello che pensavamo ci piacesse.
Così la ricerca continua, insoddisfatti, perchè non c’è nulla da cercare.
In effetti abbiamo già tutto quello che serve per vivere, solo che non ci rassegniamo a “fare” veramente, “agire” secondo il nostro programma interiore già pronto.
2) fare quello che deve essere fatto per vivere o sopravvivere, come vi erano costretti i nostri antenati, senza aspirazioni epicuree e crapule da perseguire.
Con questo intendo dire che, se anche vi fosse attrazione per il proprio simile, non si deve cedere, ad essa, rafforzando in tal modo il nostro sesso di nascita, insomma accentuare la polarizzazione, come suggerito dalla natura, la quale talvolta può anche sbagliare in qualche particolare ma il suo messaggio ce l’ha dato.
Sta a noi correggere i piccoli difetti per completare l’opera creativa del nostro essere naturali.
Sul chi siamo non vi sono dubbi, nessuna ricerca va fatta.
Noi siamo ciò che facciamo (e mangiamo), dobbiamo muoverci in questo ambito di predestinazione naturale, rispettandone i principi base.
Sotto questo punto di vista va inquadrato il trucco, parrucco ecc. Esso è utile tanto per il maschio, coi suoi canoni di bellezza, gli accessori del suo look, che per la donna.
Il look maschile non va inquinato con elementi femminili. Niente cavoli a merenda.
Trasgredire per mostrarsi originali è indice di cretinismo.
Si va ben oltre la superficialità della moda, che vale fintanto che esalta i ruoli sessuali di ciascuno. Vanno invece scartate tutte le mode sceme, dai capelli alla moicana, alle chincaglierie metal, punk, decori hippies, quintalate di piercing, tatuaggi alzo zero, sfregi di gangs, ecc. che imbrattano o mutilano il corpo, traviato in tal modo nella sua funzionalità ed estetica naturale, per la quale è stato concepito.
In questo includo anche tutto il ciarpame tribale, dalle ossa infilate nel naso, agli anelli che allungano le labbra, il collo e quant’altro.
Si tratta di “segni” del tutto arbitrari, dipendenti dalla cultura, che è pure invenzione umana, nata per distinguere il proprio ceto, per darsi importanza (il che presuppone che senza quel segno non se ne ha), per spaventare il nemico di notte e simili.
Se ne può quindi fare a meno.
Più orpelli si hanno sul corpo, meno neuroni funzionanti ci sono nel cranio.
Nath
l valore della persona dipende da un tacco ?
Certo che no. Il tacco è un accessorio per esaltare la sensualità, ma è dannoso per la spina dorsale, (e molte ne hanno pure poca) quindi meglio farne a meno.
Nath
gli uomini girano col reggipisello per mostrare alla donna chi ce l’ha piu lungo?
cosa c’entra l’igiene col binarismo?
E infatti sono d’accordo, dimostra il mio teorema: il reggi-pisello, fatti salvi quelli che lo mettono per fare sport o danza, va a sostituire la mancanza di neuroni di quelli che lo portano.
Nath:
cosa c’entra l’igiene col binarismo?
cosa c’entra la virilita’ con l’orientamento sessuale?
L’igiene è una forma di disciplina cui dobbiamo tutti attenerci, per rispetto nostro e altrui. Non ha sesso, l’ho riferita al maschi ma vale anche per la femmina.
La virilità, secondo il comune intendere, a che vedere col sesso maschile. Le virago vengono chiamate così perchè hanno scelto di mascolinizzarsi.
L’orientamento sessuale è binario, come nei poli magnetici di una calamita: c’è un nord e un sud.
Nath:
noltre, giovanni, tu che sei a tua detta cosi binario…se potessi fare sesso con me ti piegheresti a ogni mio desiderio, e lo sappiamo entrambi
Con molto piacere, però niente strapon.
Puoi tenere invece il camice della ditta di pulizie, senza guanti, ma lascia fuori tutto ciò che è aspiratori, lucidatrici, flaconi, taniche, moci, ecc. Porta dentro il carrellino, che ci può essere utile.
La sala macchine dell’ascensore sarebbe un locale perfetto.
“La generalizzazione e la standardizzazione sono fondamentalmente falsi, ma una piaga della nostra società pubblicitaria ed insicura.”
Esiste per i due sessi un comportamento tipico dettato da risposte neurologiche e psicologiche innate, esattamente come succede per gli animali.
Esiste il maschio naturale e la femmina naturale che, con i loro comportamenti portano a risposte reciproche previste dalla natura, anche senza istruzione ed informazione alcuna.
Prendiamo l’ipotesi di un maschio primordiale, avendo avuto una madre, ha appreso una serie di comportamenti affettivi, un bagaglio di informazioni e di reazioni, indispensabili per quando incontrerà una femmina, che entreranno in funzione dopo la pubertà (prima di essa quella figura femminile esterna sarà parenterale).
Si tratta di impulsi assai forti che entreranno in azione per via olfattiva, gestuale (segni, semiotica), sotto la spinta degli ormoni.
Non si tratta, quindi, di stereotipi ma di leggi fisiche ben sperimentate e confermate dall’evoluzione.
A questo comportamento di base si aggiunge quello culturale, che lascia il tempo che trova, potendo variare moltissimo con la cultura.
Queste usanze culturali, tese ad innescare la normale attrazione, sarebbero nulle senza le dotazioni sessuali che la natura ha assegnato a ciascuno.
Come dire che il fiammifero non serve a nulla se manca la benzina.
Il tacco, parrucco, trucco et altri accessori quali lingerie, sono cugini del più grave feticismo, rituale che avrebbe lo scopo di disinibire il desiderio sessuale represso da un’errata educazione, che provoca tanti altri danni, dall’eiaculazione precoce (variante di impotenza), all’isteria, alle ossessioni, sensi di colpa, inibizioni, timidezza patologica (spec. indotte da educatori religiosi).
Per intenderci, qualsiasi patologia sessuale di origine psichica, ivi compresa l’omosessualità con tutte le sue infinite espressioni che le si vogliono assegnare (ogni giorno se ne inventano), sono sempre il risultato di un’educazione che ha rovinato quei semplici e lineari istinti che portano all’azione copulativa, predisposti dalla natura.
L’uomo, dovendo costituire una società con regole non distruttive (soppressione della legge del più forte), ha messo a punto un’educazione repressiva, un controllo piuttosto rigido, per evitare stupri con interminabili faide fra clan, ma anche per regolare l’amore fra esseri umani, per fini politici, economici, di potere.
Stato e Chiesa si inseriscono fin nella più elementare cellula della società (famiglia) nella coppia, per controllare ogni aspetto dell’essere umano, per fini di sfruttamento, a vantaggio delle classi al potere, costituendo privilegi, rendite, prebende; come quelle per i religiosi, classe parassita per eccellenza, che ha sempre rallentato lo sviluppo della conoscenza, diffondendo oscurantismo, sfruttando le naturali paure dell’essere umano per l’ignoto e la morte.
Mi chiedo perchè allora esistano tante donne a cui non dispiace l’uomo non solo curato, ma anche un po’ “trasgressivo” che si trucca. Mi dispiace ma ormai dalla tua gabbia anche i conservatori più incalliti scapperebbero a gambe levate :).
In che modo indossare tacchi o cravatte è più utile alla sopravvivenza dell’indossare scarpe da ginnastica e boa di piume?
In che modo lo è passare la vita a sforzarsi di non desiderare chi si desidera invece di costruire rapporti reali fatti di passione e condivisione sincere?
Ho riletto il messaggio iniziale di Nath, di circa un anno fa… quante cose sono successe in un anno, a favore delle coppie gay!
Con l’attuale legge in discussione molti obiettivi astrusi e bizzarri saranno raggiunti, ma altri ne verranno certamente individuati.
Tuttavia, più si procede nel riconoscimento di “diritti” (assolutamente infondati in partenza) per l’universo gay, più vertici di stupidità collettiva vengono raggiunti e superati, come quello di sostituire i termini di “mamma” e “papà” con “genitore 1” e “genitore 2”, in alcuni comuni, fra i quali Bologna, dove probabilmente eletti gay in incarichi comunali, stanno straripando nel grottesco, che più imbecille non si può, pur di modificare norme comunali a favore della loro lobby, casta, loggia.
http://www.giornalettismo.com/archives/1112001/bologna-dice-addio-a-mamma-e-papa-sui-documenti/
Vengono considerate conquiste, sono in realtà ulteriori segni del decadentismo che ha colpito la civiltà occidentale, che porterà velocemente alla sua estinzione, ad opera di emergenti società di immigrati, forse meno sviluppate ma certamente più sane.
La presenza di una ministra negra lo dimostra: nel giro di tre generazioni saremo minoranza, noi autoctoni, e saprete che fine faranno fare ai gay.
Antò:
“Mi chiedo perchè allora esistano tante donne a cui non dispiace l’uomo non solo curato, ma anche un po’ “trasgressivo” che si trucca. Mi dispiace ma ormai dalla tua gabbia anche i conservatori più incalliti scapperebbero a gambe levate 🙂 .”
Qui c’è il salto generazionale fra noi, Antò, tu giovane, io vecchio.
Infatti, di donne che tu descrivi non ne ho incontrate, in gioventù, e neanche oggi, perchè gli unici contatti che ho sono solo formali, quindi superficiali. La tua è una notizia, per me.
“Ai miei tempi” le donne lo volevano maschio, l’uomo, e gentile, in prima istanza. Salvo poi preferire – e questo vale anche oggi – il mascalzone, prepotente, che le faceva soffrire, proprio perchè poteva apparire maggiormente protettore, più adatto, per il suo istinto violento, assertivo, ad affermarsi nella società (quindi più risorse per la propria prole).
Esattamente come succede allo stallone che allontana gli altri pretendenti, confrontandosi e vincendo. La donna può anche illudersi di scegliere, ma fino ad un certo punto, perchè alla fine prevale in lei questo istinto primordiale, generalmente inconscio.
Per me, tutte queste varianti di genere sono dei “cul de sac”, vicoli ciechi ove ci si perde, nella speranza di trovare una via di fuga – lontana dalla realtà – alla propria infelicità.
E intanto il tempo passa, e di scelte, via via, se ne potranno fare sempre meno.
Per la donna, passata la trentina, gran parte della propria fecondità è andata; dovrà sottoporsi a cure genetiche, per avere figli.
Ma sì, lo so, tema fuori tempo, per una società in via di estinzione.
Ho la sensazione che per molti il sesso sia solo un giocattolo, passatempo.
Tacco, trucco e parrucco è anzitutto gioco, a volte preso molto seriamente.
La tecnologia dei giocattoli e fumetti fantasy transformer, credo abbia prodotto danni nella psiche delle ultime generazioni, ma è solo un’ipotesi fra le tante, perchè non riesco davvero a capacitarmi come tutto questo casino gay abbia preso il sopravvento in modo così massiccio e rapido.
Una reazione all’eccesso di sovrappopolazione? Può darsi, è fra le ipotesi di alcuni scienziati. Ma ci sono zone nel mondo anche più popolate della nostra, dove non accade.
Chi vivrà saprà.