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Personalità non binaria, genere non binario, persona non binaria, e antibinarismo

Cos’è il non binarismo?

Molti si sono chiesti perché il blog si chiama “Progetto GenderQueer”, visto che ormai si usano termini più moderni come Enby, di Genere non Binario, Genderfluid, persona non binaria

Non dimentichiamo che il blog ha aperto nel 2009, e termini come “Enby” non si erano ancora diffusi.

Già che chi siamo, facciamo un riepilogo sulle definizioni…

Personalità non binaria, differenza tra binario e non binario

Differenza tra binario e non binario: spiegazioni e significato

Iniziamo col dire che il binarismo non riguarda semplicemente l’identità di genere. Una persona binaria concepisce il mondo come in una dicotomia tra rosa e celeste, ed è quindi escludente verso le soggettività non conformi che reclamano affermazione.

Dizionario non binario: il significato di enby e di altri termini

Ecco un piccolo dizionario

Transessuale

È un termine ormai poco usato, nato in ambito psichiatrico, e “deprecato” dalla comunità transgender (anche da chi è in un percorso “med”).

Transgender

È una persona con un’identità di genere diversa da quella attesa da una persona con quel corpo/sesso biologico
È  nato in contrapposizione con transessuale, per distinguere il percorso dei “nati nel corpo sbagliato”, mero passaggio binario da maschio a femmina o da femmina a maschio, con trans-gender, persona “oltre i generi“, né uomo, né donna, sia uomo, sia donna.
Con quest’accezione l’hanno usato Leslie Feinberg e le italiane Helena Velena e Luxuria.
Oggi, invece, Transgender sostituisce Transessuale, e il vecchio significato “rivoluzionario” di transgender va oggi a “non binario”

persona binaria significato

Transgenere (transgender in italiano)

Alcuni usano “transgenere“, italianizzazione efficace per descrivere una persona “al di là” del genere, dei generi

Non Binary, Enby, Non binario: significato LGBT

Non-Binary o Enby è il termine ombrello di tutte le identità non binarie, e comprende quindi Genderqueer, Genderfluid, Agender, Bigender, Gender Neutrois, Demi Boy, Demi Girl, Pangender e tanti altri termini che spiegheremo negli articoli del blog. Erroneamente, qualcuno dice Not Binary.

Genderqueer

È una persona transgender la cui identità di genere non coincide totalmente con le polarità maschile e femminile. Una persona genderqueer potrebbe considerarsi di un terzo genere, di entrambi i generi, di nessun genere o respingere totalmente la dicotomia binaria M/F

Gender fluid: significato

È una persona la cui identità di genere si esprime in modo ambivalente nel tempo, dando più risalto alla parte femminile in alcuni periodi e a quella maschile in altri.

Cisgender (definizione del Non Binary Manifesto)

È la persona che ha un’identità di genere “ordinaria” rispetto al suo sesso biologico. Donne nate di sesso femminile, uomini nati di sesso maschile. Una persona cisgender può avere, comunque, ruoli ed espressioni di genere divergenti dagli stereotipi.

bisessuale non binario

Bisex non binario, bisessuale non binario o non binaria

Nel mondo bisessuale c’è una polemica, ovvero non vengono apprezzate le persone che dopo essersi definite bisessuali, aggiungono “non binario”, chiarendo che la loro attrazione non si basa sulla dicotomia rosa/celeste. In realtà, alcuni bisessuali rivendicano il fatto che l’orientamento bisessuale è di per sé non binario e proteso quindi verso tutti i corpi e generi, senza esclusioni verso le persone transgender e non binary.

Cosa significa enby: personalità non binaria

Transgender, genderqueer, enby: alcune considerazioni storiche e politiche

Fino a pochi anni fa, le persone transgender non med ed enby erano “spinte” dalle persone transmedicaliste a non usare termini come trans, ftm, mtf, per definirsi, in quanto i transmedicalisti dicevano che si trattava di appropriazione culturale da parte di persone che non erano “veramente” transgender.
Per evitare cyberbullismo e shitstorming, le persone non med o in percorsi non canonici hanno scelto “genderqueer”, un porto franco e un rifugio dal mobbing transmedicalista.

È per questo che ai tempi decisi di chiamare il blog “Progetto Genderqueer”. Oggi, però, mi trovo più a mio agio sotto il termine ombrello non binario, che comprende anche persone che preferiscono pronomi maschili (come me), o femminili, e che fanno un percorso “non med”, e quindi si ribellano al “binarismo” del passing, della cisnormatività, del cismimetismo.

Un blog dedicato alle soggettività “apolidi”, enby e non binarie

Nonostante questo, il blog parla di tutte le soggettività “intermedie” che finora non hanno mai avuto “cittadinanza” né ad eterolandia, né tantomeno nell’universo gay/lesbico/trans, quindi chi è portatore di un’orientamento non binario (bisessuali, pansessuali, panaffettivi), una condizione transgender non binaria (non medicalizzati, genderqueer, genderfluid, non-binary), e chi è (pur essendo cisgender) portatore di ruoli non binari e non stereotipati.

 

Approfondimenti sul tema enby

Bandiera Non Binaria, Enby Flag: significato e storia

Bandiera genderqueer, genderfluid, enby

Manifesto Genderqueer

 

 


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Leggi anche: Differenze tra enby, genderqueer, genderfluid, bigender, agender

Leggi anche: Come capire se sei enby? Il significato del genere non binario

 

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13 commenti su “Personalità non binaria, genere non binario, persona non binaria, e antibinarismo”

  1. A parte la svista del definire l’orientamento sessuale unicamente dal punto di vista maschile (omosessuale è la persona attratta dal proprio stesso sesso/genere, che può essere o non essere maschile), mi lasciano perplesso tre punti:
    1) “i travestiti” a volte sono transgender e a volte cisgender, la varietà di situazioni e di motivazioni è ampia e non riducibile ad unum;
    2) il travestitismo è considerato una parafilia solo in presenza di alcuni elementi che non sono certo presenti né in tutte né nella maggior parte delle situazioni;
    3) il “viado” non è una categoria identitaria (o anti-identitaria), ma solo una categoria del lessico del pregiudizio per descrivere le persone non (o apparentemente non) cisgender e di aspetto femminile che si prostituiscono: perché accettare questa categoria ed equipararla alle altre?

  2. ho corretto alcuni refusi.

    1/2) questo non lo condivido: ci sono persone transgender che non essendosi ancora scoperte come tale vivono ancora degli stati di travestitismi on/off, ma non è che siccome non sono in transizione io le consideri “travestiti”. sono solo transgender velati. Se le considerassi tali, mi considererei io stesso un travestito!
    Il travestito vero e proprio invece rimane fetish.

    3) viados si intende il “travestito brasiliano” spesso con le calotte di silicone al seno.
    non si tratta, talvolta di persone con la disforia di genere. per questo è importante che quando si usa trans o transessuale non si pensi a loro. L’attivismo è diviso sul fatto di usare la parola “viados” proprio per liberare da quell’identificazione la parola trans.

  3. @Nath
    Come ho scritto nell’email, non è forse possibile che siano semplicemente due modi diversi di vivere l’essere genderqueer o la propria individualità? C’è appunto quello che ha proprio una seconda indentità da donna o da uomo, vera e propria, da sesso opposto che separa nettamente, dalla sua “vera” personalità, tendono molto a parlare di una loro “parte femminile”, vedi Ed Wood il film di Tim Burton con Johnny Depp che interpreta il regista di B-movie, oppure il blog “my CDlife”. Poi quelli/e che invece fanno di abiti tradizionalmente attribuiti al sesso opposto una parte integrante del proprio stile, che rivendicano come libertà espressiva, non necessariamente tutti insieme, tra cui io.
    Non son sicuro che ricada necessariamente sotto l’etichetta transgender, se non in un certo senso lato nella radice di “trans” ovvero oltre, in pratica il tra(n)scendere il genere.
    In senso lato si trascende il genere effettivamente, almeno per quanto riguarda delle convenzioni attribuite ad un genere, come per l’uomo il non truccarsi, non usare smalti o ornarsi in determinati altri modi, il non portare abiti di un certo tipo o taglio, un certo tipo di scarpe.
    Però non è da solo un non sentirsi maschio nè femmina, nemmeno come genere, non necessariamente, persone con questo stile possono riconoscersi ampiamente nel proprio genere e non solo sesso, credo, solo non si riconoscono in alcune convenzioni del tutto culturali, in gran parte, legate al ruolo di questo genere e alla divisa o alla sua deontologia.
    Ad esempio non mi stupirei se tipi come Ville Valo o Jared Leto, nonostante sperimentazioni nel vestiario e makeup siano degli stereotipici “bad ass” maschili come atteggiamento, non li conosco abbastanza. Forse loro non proprio, ma alcuni sì, e decisamente.

  4. sarò di certo tassonomico io, e anche troppo.
    ma i vari Kiss, cantante dei placebo, david bowie, non li considero nè trasngender nè , a sto punto, travestiti, ma solo persone che hanno rotto gli stereotipi perbenisti e binari.

  5. Quello che volevo dire infatti. A sto giro non sono proprio gender queer, quindi :D. Però certo non mi identifico con un certo tipo di maschilità o di modi, tanto meno in un ruolo troppo ben delineato. Quindi posso condividere molti interessi maggiormente attribuiti alle donne.

  6. Scusa la domanda e grazie in anticipo per la pazienza, ma non capisco bene la differenza tra pansessuali e bisessuali… Cioè… Mi spiego meglio, la mia domanda é questa: un pansessuale se vede una persona bella, esteticamente parlando, si volta a guardarla o rimane neutro?
    P.S. Veramente un bel post, bravo! Finalmente anche io inizio a capirci qualcosa….

  7. il fatto che l’uomo cisgender bisessuale “binario” non sia attratto sessualmente dall’androginia non significa che non rispetti le persone androgine.
    Stesso discorso per le lesbiche “binarie”

  8. Articolo interessante, ma…non ci ho capito molto. Io so che amo gli esseri umani, indipendentemente da genere, colore, etc.., ma sono attratta solo dal sesso opposto. Mi piace vestirmi in modo diverso, ma tendenzialmente femminile; non mi interessano i ruoli che tipicamente la cultura assegna ai diversi generi e mi accorgo che questo mi fa apparire “strana” agli occhi di molti. Le persone che pensano che io abbia pregiudizi culturali perché non sono bisessuale o pansessuale, trovano strano che io esca da sola o non ami cucinare o non mi sia sposata…Non è strano il mondo? Magari tu, che riesci a destreggiarti tra argomenti molto complessi, potresti aiutarmi a comprendere queste contraddizioni. Grazie!

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