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Arcigay: associazione gay, associazione gaylesbica, GLT o GLBT?

Dopo tante polemiche, tra gay e lesbiche, esaminiamo lo statuto, ovvero i punti “ideologici”:

Arcigay: associazione gay, associazione gaylesbica, GLT o GLBT?

tratto da  : #

Articolo 1
Arcigay è un’associazione nazionale di promozione sociale con sede legale a Bologna, senza fini di lucro, che opera per la costruzione di una società laica e democratica in cui le libertà individuali e i diritti umani e civili siano riconosciuti, promossi e garantiti senza discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale, l’identità di genere e ogni altra condizione personale e sociale e in cui la personalità di ogni individuo possa realizzarsi in un contesto di pace e di sereno rapporto con l’ambiente sociale e naturale.

Articolo 2
I valori su cui si fonda l’azione di Arcigay sono:
– il rispetto e la promozione dei diritti umani e civili;
– la laicità e la democraticità delle istituzioni;
– l’inclusione sociale di ogni persona e il rifiuto di ogni discriminazione;
– il sereno rapporto fra ogni individuo e l’ambiente sociale e naturale;
– la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà, la non violenza, la pace, il rifiuto di ogni totalitarismo;
– la democrazia interna, la partecipazione delle socie e dei soci alla vita dell’Associazione, la trasparenza dei processi decisionali.

Articolo 3
Arcigay si impegna in modo specifico a:
– creare le condizioni per l’affermazione della piena realizzazione e della piena visibilità di ogni persona gay, lesbica, bisessuale e transgender;
– combattere il pregiudizio, le discriminazioni e la violenza in ogni loro forma, anche attraverso la formazione e l’aggiornamento di volontari, operatori sociali, educatori ed insegnanti, lavoratori pubblici e privati;
– costruire sul territorio centri polivalenti di cultura gay e lesbica che forniscano servizi di supporto socio-psicologico, esistenziale, di promozione della salute, linee di telefono amico, produzione e programmazione culturale;
– promuovere la socializzazione delle persone gay, lesbiche, bisessuali attraverso attività e strutture aggregative e ricreative;
– promuovere una maggiore consapevolezza sui temi dei diritti civili, del superamento del pregiudizio e della lotta alle discriminazioni nell’opinione pubblica tramite l’intervento sui mass media e l’attivazione di propri strumenti e occasioni di informazione;
– lottare per l’abolizione di ogni forma di discriminazione normativa relativa all’orientamento sessuale e all’identità ed espressione di genere e per ilpieno riconoscimento legale dell’uguaglianza dei diritti delle coppie lesbiche e gay;
– lottare contro ogni forma di discriminazione relativa all’orientamento sessuale e all’identità ed espressione di genere anche attraverso il ricorso all’autorità giudiziaria in sede civile, penale ed amministrativa;
– essere forza di pressione verso le istituzioni e le forze politiche affinché siano messe in atto buone pratiche antidiscriminatorie, supporti all’azione dell’Associazione;
– costruire un dialogo e realizzare alleanze con le altre associazioni, i sindacati, le forze sociali e i movimenti al fine di rafforzare la lotta contro le discriminazioni e i pregiudizi e contribuire ad un ampliamento della libertà e dell’uguaglianza di tutti gli individui;
sostenere le azioni e le rivendicazioni delle persone bisessuali e transgender e del movimento delle donne;
– promuovere l’inserimento sociale e la valorizzazione delle persone con HIV, favorendone il lavoro e la presenza a tutti i livelli dell’Associazione;
– partecipare ad iniziative a livello europeo e internazionale per ampliare i diritti umani e civili con particolare riferimento a quelli delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender;
– combattere le discriminazioni verso le persone affette da malattie sessualmente trasmissibili con particolare riferimento all’HIV;
– promuovere una sessualità libera, consapevole e informata. Favorire l’educazione sessuale e la conoscenza e la diffusione delle pratiche di sesso sicuro;
– organizzare e promuovere attività sportive LGBT.

Articolo 6
Arcigay è la denominazione dell’Associazione e suo simbolo e marchio è il cavallo alato detto “Pegaso” accompagnato dal nome dell’Associazione,così come riportato in figura.

Il simbolo di norma è accompagnato dalla dicitura “Associazione lesbica e gay italiana” e può essere utilizzato esclusivamente da Arcigay e dalle Associazioni ad essa affiliate.
L’uso del nome e del simbolo pertanto è tassativamente precluso a qualsiasi soggetto che non faccia parte di Arcigay o che comunque non sia stato dalla stessa a tanto autorizzato.
I Comitati provinciali, i Coordinamenti regionali, le Associazioni affiliate, le socie e i soci hanno il dovere di:
a) diffondere i principi dell’Associazione collegandoli costantemente al suo nome e al suo simbolo;
b) utilizzare il nome e il simbolo in armonia con i valori e le finalità espresse nello Statuto;
c) tutelare il nome e il simbolo dell’Associazione, vigilando affinché non vengano mai fatti oggetto di scherno, offesa o minaccia e denunziando qualsiasi uso contrario ai suoi fini.

 

2 commenti su “Arcigay: associazione gay, associazione gaylesbica, GLT o GLBT?”

  1. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, chiede all’Inps di “riconoscere il diritto all’indennità di accompagnamento ad un giovane disabile Alessio Sessa, 24 anni, di Acquappesa, centro del Tirreno Cosentino, affetto sin dalla nascita da ritardo mentale, da 14 anni (dal 1998) in attesa di vedersi assegnato questo misero assegno mensile, non ancora riconosciuto per assurdi intoppi burocratici”. Il padre del ragazzo, Giuseppe, che da anni lotta per la causa di suo figlio, ha scritto e telefonato a Corbelli per chiedere di aiutarlo. L’anziano uomo, 70 anni, pensionato, dopo che le condizioni di salute del giovane si sono assai aggravate, non ce la fa più da solo ad assistere suo figlio. Stanco di lottare chiede aiuto a Diritti Civili e alle istituzioni. “Il caso di Alessio è non solo una grande, inaccettabile ingiustizia, ma un fatto indegno di un paese civile, una autentica vergogna, afferma Corbelli. Per assurdi burocratici da 14 anni non viene riconosciuta e assegnata la misera indennità di accompagnamento ad un giovane disabile sin dalla nascita. Non conosco personalmente questo ragazzo, né il genitore che mi ha scritto e mi ha telefonato per chiedermi di aiutarlo. Ma, così come ho fatto per tanti altri casi, rivolgo un appello al responsabile dell’Inps, a coloro i quali devono istruire la pratica e assegnare l’indennità di accompagnamento di superare ogni intoppo burocratico e di riconoscere finalmente a questo ragazzo un suo sacrosanto diritto. Lo Stato, oggi il Governo Monti, quello dei poteri forti, delle grandi banche, dei grandi gruppi industriali e delle potenti lobby, sostenuto dalla triade della vergogna Pdl-Pd-Udc(Terzo Polo) e dal presidente della Repubblica, non colpisca sempre i più poveri, gli indifesi, i disabili. Abbia rispetto per questa povera gente e per i loro diritti”.

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