Gentili lettori, questo non è un articolo su Luxuria, Asia Argento, e gli stupri, quindi vi chiedo di mettere a fuoco l’argomento che voglio trattare: il rigurgito transfobico che ha portato il popolo del web (anche quello che a parole è a favore del rispetto verso le persone trans), a offendere Vlady sul piano dell’identità di genere.

Misgendering e Vladimir Luxuria

Vi sono vari livelli di ignoranza e di cattiva fede riguardo al tema trattato: si parte da sedicenti intellettuali di sinistra e sedicenti femministe che si sono rivolte a Luxuria al maschile e parlandone come di un uomo gay.

Poi abbiamo la transfobia più raffinata con pretese di psicanalisi freudiana: la trans in questione la pensa così solo perché non è nata donna, quindi  è “l’uomo che è in lei” che parla, o la sua “parte maschile”, o “la pensa così solo perché non è nata femmina”.

Quando le stesse cose vengono dette dalle nostre zie, nonne, colleghe di lavoro, nessuno fa riferimento alla loro presunta “parte maschile”, così come se un nero contesta altri neri, magari anche sbagliando, nessuno fa riferimento alla sua “parte bianca”.

Infine, abbiamo le solite femministe che usano il pretesto per parlare di trans in generale, e sottolineare, riprendendo la scia di quest’estate, che una donna trans è qualcosa di diverso da una “donna”.

Se poi vogliamo dire che in tutto questo non vi è transfobia