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Uomini e donne dal professionista dell’eros: ce ne parla Luca Borromeo

Quando si parla di professionisti del sesso si immagina sempre una lei a disposizione di un lui o di un lui, anche in quel caso, a disposizione di un lui. Eppure anche le donne possono rivolgersi e si rivolgono ai professionisti del sesso. Quanto è diverso l’approccio di un uomo e quello di una donna quando si parla di queste sperimentazioni? Lo chiediamo a Luca Borromeo, professionista bisessuale.

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Indice dei contenuti

Ciao Luca, raccontati ai nostri lettori.
Chi sei, quanti anni hai, che formazione hai, quali sono i tuoi interessi culturali e quali i tuoi hobbies?

Io sono nato a Milano 39 anni fa dove ho quasi sempre vissuto.
Sono diplomato e ho studiato Filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ma senza laurearmi. Nel frattempo lavoravo nell’ambito commerciale.
I miei interessi culturali sono molteplici: mi piace l’arte, in particolare quella contemporanea, il cinema d’autore, la musica classica e quella jazz. I miei hobbies sono legati ai miei interessi ai quali io aggiungo quello della pratica sportiva (body building e corsa).
Chi ne volesse sapere di più, può leggere il mio sito www.lucaborromeo.it.

 

Amare il proprio lavoro è importante: come ti poni verso la sessualità, e verso il viverla con uomini e con donne? Sei innamorato dell’amore?

Io non vivo la sessualità con uomini e con donne solo per profitto; sono sempre stato bisessuale per cui lavorativamente ho solo reso ciò che è legato alla sfera delle mie fantasie e ai gusti personali un’attività fruibile da chi vuole incontrarmi.
Sono innamorato dell’amore perché l’amore è una condizione per cui, quando esso non è morboso, ma indirizzato verso la persona giusta, permette di tirare fuori il meglio di sé.

 

Quanto è importante che, in un’epoca di frustrazione sessuale, ci possa essere qualcuno, un professionista, a cui poter confidare i propri desideri più reconditi senza paura di giudizio?

Molto perché si tratta di assecondare un desiderio che viene percepito come necessario da chi mi contatta, chiedendomi di realizzare le sue fantasie, condividendole e non giudicando.

 

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Emancipazione sessuale: c’è ancora molta differenza tra uomini e donne o entrambi stanno cominciando a vivere liberamente la sfera erotica? Quale differenze hai trovato in chi ti cerca?

Sì, c’è ancora molta differenza perché forse le donne, qui in Italia, sono meno inclini alla trasgressione a causa del timore di essere mal giudicate. C’è una maggiore tendenza a vivere liberamente la sessualità più da parte degli uomini che delle donne.
Io svolgo questo lavoro da 10 anni e penso che, in questi anni, la differenza sia diminuita ma resta un fondo di repressione.
Le differenze si notano soprattutto al primo contatto: un uomo generalmente è più sbrigativo nello stabilire i dettagli del nostro incontro, il lato economico, il dove e il quando; invece una donna spesso vuole prima entrare in maggiore sintonia con me e non fissa un appuntamento fino a quando lei non sente che abbiamo trovato la giusta lunghezza d’onda.

 

Come arriva a te un uomo e come arriva a te una donna? Passaparola? Siti web?

Il passaparola si è verificato solo in pochi casi. I canali principali restano i siti web attraverso cui io pubblicizzo la mia attività; i social network e il mio sito personale su cui ho pubblicato i miei servizi fotografici, i miei video e tanti altri contenuti e che io mantengo sempre aggiornato.

 

Il primo contatto? mail? telefono?

Il primo contatto, nella maggior parte dei casi, avviene al telefono. Una buona parte comunque arriva anche via email, perché online fornisco anche il mio indirizzo di posta elettronica.
Invece dall’estero la richieste mi giungono per lo più via email e, a contatto stabilito, via telefono.
Tendo invece a non considerare serie le richieste che mi arrivano direttamente via WhatsApp o da recapiti telefonici non visibili.

 

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Chi ci mette di più ad arrivare al sodo? C’è una parte di clientela che ti contatta anche per curiosità ma poi non ce la fa? O ci sono dei tempi fisiologici tra il primo contatto e quello decisivo?

In genere gli uomini sono più diretti mentre le donne vogliono la sicurezza che la loro sia una scelta oculata ma una volta decise vanno al sodo anche loro.
In Italia gli uomini che mi contattano dalle regioni meridionali invece tendono a essere meno diretti di quelli del Nord e a pormi una serie di domande anche per avere la garanzia che io sia una persona affidabile, professionale e capace di discrezione.
Certo, ci sono pure alcuni curiosi ma è successo addirittura che certe persone mosse solo da curiosità, una volta dopo aver dialogato con me, abbiano poi deciso di incontrarmi perché l’interesse si era trasformato in desiderio!
Il tempo fisiologico è quello dovuto alla necessità di organizzare l’agenda e a fattori logistici.

 

Fedi al dito. Uomini, donne, quanti mariti e quante mogli ci sono tra te e loro?

Credi che sia sano “esorcizzare” con un professionista quella parte che il partner non può darti, per migliorare, magari, una relazione che su altri aspetti funziona bene?
Mi sento di rispondere con assoluta convinzione affermativamente. Io di fedi al dito a uomini e donne che vengono a letto con me ne vedo molte. Incontrandomi, tali persone potrebbero anche togliersi la fede, allo scopo di non svelarmi un dettaglio tanto importante della loro vita privata. Tuttavia essi la tengono in quanto, ai loro occhi, io sono considerato un completamento del loro ménage coniugale. Sono cioè quell’extra che permette loro di completare la sessualità di chi mi contatta, un’integrazione insomma della vita intima, se non spesso affettiva di costoro.
Stiamo comunque parlando di persone di livello economico elevato, perché chi ha problemi ad arrivare a fine mese, per esempio, ha ben altre priorità che completarsi a livello sessuale!

 

Fasce di età dei clienti e delle clienti. Differenze: e se sì, perché?

Nel caso degli uomini si va da ragazzi di 20 anni a uomini in età piuttosto avanzata. Nel caso delle donne si va dai 20 ai 55 anni.

 

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Insicurezza: quanto è presente in chi contatta un professionista?

Più che di insicurezza, parlerei della voglia di esplorare il proprio corpo e la propria sessualità.
A volte mi capita di dover spiegare agli uomini che vogliono provare il rapporto anale da passivi come ci si prepara a tale pratica in modo da affrontare l’atto in tutta sicurezza e traendone il massimo piacere.
Per quanto riguarda le donne invece, a volte non si trovano più a proprio agio con il loro partner e non riescono più a raggiungere l’orgasmo. Io servo loro a superare tale blocco.

Qualcuno/a si è innamorato/a di te? come hai gestito la cosa? È capitato più con uomini o con donne?

Capita abbastanza spesso che si innamorino di me. Ho gestito la cosa sempre in maniera professionale, senza mai trasformare i nostri incontri in una relazione che comporterebbe degli obblighi di tipo completamente differente da quelli che intercorrono tra chi paga e chi viene pagato.
Essere professionale in tali situazioni significa non manifestare quelli che sono i miei sentimenti, anche a costo di soffrirne.

Quanto le fantasie di uomini e donne sono intrise ancora di machismo e binarismo di ruoli?

Ci possono essere, tra i miei clienti, degli uomini che vogliono vivere il ruolo del macho o quello della troietta, oppure la donna che vuole vivere la fantasia della predatrice o quella della preda, ma sono casi minoritari e rari. Questo perché chi si rivolge a me vuole stabilire un rapporto basato sulla complicità e non solo a livello sessuale, perché spesso l’incontro non è solo a letto ma in un contesto che comprende anche una vita pubblica.
Io credo che le fantasie intrise di machismo e binarismo vengano assolte da una fascia di professionisti di un livello più basso rispetto al mio.

 

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Professionisti del sesso come “terapia”: pensi che certe persone si siano “liberate” da frustrazioni potendo vivere la sessualità con una persona a servizio dei loro desideri?

Sì, certo! Liberati da certe frustrazioni, si sentono più sicuri di se stessi anche al cospetto degli altri e questo è terapeutico.

 

Una donna può avere del sesso facilmente. Ma è un sesso di qualità? Molti uomini si propongono a donne magari poco belle o poco giovani (più difficilmente accade il contrario), ma quanto poi sono sensibili al desiderio e al di lei piacere?
E quante risolvono il problema con un professionista?

Sinceramente le donne con le quali io ho a che fare come clienti, spogliate sono mediamente più belle di alcune mie colleghe e a letto sono molto più eccitanti e disinibite di certe professioniste del sesso e del cosiddetto “adult entertainment”. Tuttavia costoro, fuori dal letto (mio o loro), non hanno la necessità di sedurre gli uomini attraverso atteggiamenti o abbigliamenti comunemente ritenuti provocanti. Vogliono essere loro a scegliere piuttosto e non essere l’oggetto del desiderio. Vogliono cioè realizzare le loro libidini e non quelle degli uomini, per cui cercano il professionista capace da fare da sfondo bianco sul quale proiettare il film delle loro fantasie.

 

Falsi miti: le giovani donne e le belle donne contattano i professionisti?

Sì spesso e volentieri perché pagare qualcuno è spesso più eccitante che farsi corteggiare. Pagare per il gusto di pagare.

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Uomini e velati: quanti dei tuoi clienti si dicono eterosessuali? C’è bisessualità consapevole in loro?

Siccome con me si gioca a carte scoperte, nessuno mi ha mai detto “Sono eterosessuale e vado solo con le donne”. Può esserci stato, invece, qualche eterosessuale che ha voluto togliersi una curiosità.
Chi viene da me, anche quando ha la ragazza o è sposato, lo fa perché preferisce vivere la propria bisessualità con una persona in grado di garantire quella riservatezza e competenza che gli permetta di lasciarsi andare con spontaneità e assoluta sicurezza.

 

A volte è una moglie a non dare a un uomo ciò che possono chiedere a te. Ma quando invece è il compagno di un uomo gay che non lo soddisfa, e quindi non è una questione “di genere” ma di “come” si fa l’amore?

Può capitare ma non spesso come si pensa.

 

Quante volte il problema non è il/la partner ma la vergogna a chiedere certe pratiche?

Alcuni di coloro che mi contattano lo fanno proprio perché vogliono vivere delle fantasie che si vergognano a chiedere al partner. In base perciò a quanto precedentemente detto parlando d’integrazione si fa riferimento anche a quelle fantasie che prevedono giochi di ruolo o feticismo.
Uomini e passività. Un capitolone… a te la parola
Devo dire che quando ero agli inizi della mia attività, forse in ragione del mio aspetto giovanile, mi veniva richiesto abbastanza spesso di assumere un ruolo passivo da parte di uomini più grandi di me. Oggi che sono alla soglia dei 40 e ho l’aspetto di un uomo maturo, chi mi contatta mi chiede di svolgere il ruolo di attivo o, al massimo, di essere versatile.

 

Purtroppo si immagina sempre la persona T come sex worker e mai come potenziale cliente. Eppure anche noi abbiamo dei desideri e a volte è meglio spiegarli dettagliatamente a tavolino che trovarsi a letto con persone che potrebbero fraintenderci o soddisfare le loro fantasie e non le nostre.
Ti sono mai capitati clienti transgender in entrambe le direzioni?

Ho avuto esperienze per lo più con persone T MtF che sono sex worker (quindi colleghe) e che mi contattano e mi pagano per avere degli incontri con me.
Con le persone T è stato necessario che le richieste mi fossero spiegate in maniera esplicita. In questi casi ascolto con attenzione le richieste e valuto se io sono in grado di soddisfarle.

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