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Il tabù delle gambe pelose delle donne

Gambe pelose di donna: un tabù binario difficile da sconfiggere

L’idea di questo articolo nasce da una conversazione con Denis, persona genderqueer di biologia xx e di aspetto tendenzialmente maschile.

Si parlava del fatto che la persona maschile di biologia xx, gradualmente, ha ottenuto maggiore libertà di espressione estetica, anche se l’effetto collaterale è quello di non venir identificati come “altro” rispetto a “donna”, essendo ormai accettabile che una donna, che continua ad essere socialmente identificata, non debba più portare gonne, capelli lunghi et cetera.

Sbaglia chi dice che la donna può fare sua qualsiasi manifestazione estetica. Un confine invalicabile c’è, oltre il quale quella donna viene marginalizzata socialmente e persino mobbizzata sul lavoro. O, semplicemente, riceve un secco “no” a manifestarsi al di là dell’espressione di genere concessa e tollerata.

Qual è, quindi, la “dose di androginia” tollerata in una donna? Qual è il limite dell’ “accettabilità” sociale?
Via libera a capelli rasati, a tatuaggi grossi e con soggetti “virili”, ad abiti con giacche e cravatte, al soprassedere sulla depilazione di alcune parti del corpo, ma un dictat rimane: i polpacci devono tassativamente essere depilati.

Chi può saperlo meglio di ftm non medicalizzato, che si attacca a quel poco di maschile che può esserci nel suo corpo “naturale”, come la peluria sui polpacci, ma nel momento in cui “non passa”, e quindi viene socializzato come donna, deve subire gli sguardi di sgomento, schifo.
Io lo so bene, soprattutto in questo periodo in cui non godo di un particolare passing.
Anche in contesti lavorativi, dove ragazzi e ragazze tengono le gambe scoperte, mi sarebbe impossibile partecipare con pantaloncini e gambe non depilate (sto parlando di gambe “non depilate” non della ricrescita di una donna che non si depila da qualche giorno).

Le reazioni alla vista delle mie gambe, se vengo percepito come donna, sono davvero sgradevoli. Non importa quanto sei risolto come attivista: essere su un vagone di una metropolitana dove uomini e donne guardano le tue gambe provando disgusto non è piacevole, tuttavia piuttosto che depilarmi (cosa che alcuni ragazzi cis fanno, ma che non mi interessa fare), metto i pantaloni lunghi crepando di caldo.

La reazione delle persone alla vista di una persona “immaginata donna” coi peli sui polpacci di porta a pensare: quale sarebbe la reazione se a portare i polpacci al naturale fossero delle ragazze cisgender?

Un anno fa era uscito un articolo in cui alcune modelle, ragazze etero e femminili, avevano smesso di depilarsi le gambe e portavano le loro gambe al “naturale” con disinvoltura, mostrandole associate a vestitini sexy, gonne, trucco e parrucco.

Purtroppo questa iniziativa è stata attaccata da persone provenienti da tutti gli ambienti, non solo eterosessuali (anche donne): ho visto anche uomini gay schifati e trans schifati/e, sia ftm che mtf.
Qualcuno anni fa mi insegnò che l’antibinarismo c’entra poco con l’essere o non essere lgbt: ci sono lgbt binari e cisgender etero antibinari.

Una delle argomentazioni più riportate è quella della “libertà di non trovare attraente qualcosa“, ma in realtà nessuno stava parlando del fatto che la persona non depilata debba per forza piacere a tutti: si parlava dello stigma sociale che subisce chi, essendo di sesso femminile, non ricorre alla depilazione “obbligatoria”.

Non si tiene per niente conto del fatto che le gambe delle donne sono pelose, magari non quanto quelle dei coetanei maschi, ma una gamba “al naturale” di una donna viene chiamata “maschia”. Se non è binarismo questo…

http://www.ultimissima.it/litalia-boccia-lultima-moda-femminile-720
Si annunciava come la moda dell’anno quella che, tra le donne, rifiutava la ceretta in favore di una gamba “maschia”. La “tendenza” è stata lanciata via web e, va detto, che varie ragazze vi hanno aderito tra lo stupore generale (soprattutto dei maschietti). In Italia, tuttavia, la “moda” è stata bocciata, con gli uomini dello “Stivale” che sentitamente ringraziano.

Gambe pelose di donna

Molti articoli citano, in positivo, il fatto che “l’Italia boccia questa tendenza“. E’ indicativo che il nostro paese non sia “competitivo” nella lotta agli stereotipi, anche nell’estetica.

http://www.huffingtonpost.it/2016/07/28/ragazza-gambe-non-depilat_n_11242094.html

http://donna.fanpage.it/abbasso-la-ceretta-spopolano-i-selfie-di-donne-con-gambe-pelose-foto/

http://bellezza.pourfemme.it/foto/gambe-pelose-la-scelta-di-bellezza-naturale_6007_10.html

Concludo dicendo che molte donne, anche eterosessuali, sono intervenute dichiarando che si sentono oppresse da questa costrizione, e che se fosse per loro non depilerebbero i polpacci, che sono stanche di essere considerate sporche e trasandate se non lo fanno.

Altre donne, invece, dicendo di preferire la depilazione (a volte anche nei compagni uomini), chiarivano il fatto che le donne che non desiderano farlo non andrebbero affatto stigmatizzate.
Non è molto, ma è un inizio

11 commenti su “Il tabù delle gambe pelose delle donne”

  1. deridere una donna che non rispecchia i nostri legittimi gusti estetici è sbagliato. detto questo una donna che si depila le gambe anche solo per estetica è libera e autentica come chi non si depila

      1. una donna autentica può decidere di tenere i peli sulle gambe oppure rimuoverli.
        Anche la cultura (con i suoi cabiamenti nello spazio e nel tempo) fa parte della natura umana

    1. La depilazione è un fatto di moda. I maschi di oggi sono abituati alle gambe depilate delle donne, al loro trucco ma, secondo me, al maschio deve piacere la donna al naturale, così com’è.
      Cosa che a me succede.
      Non solo, ma l’odore del corpo della donna piace al maschio non compromesso dalle mode che impongono deodoranti.
      E’ sufficiente il corpo pulito della donna, senza altro.
      Si dice che Napoleone chiedesse a Giuseppina, la prima moglie, di non lavarsi al suo arrivo e, a tale scopo, mandava un messo ad avvertirla.
      Pensiamo a quanti sacrifici imponiamo alle donne con la depilazione e il trucco, nonchè il costo dei prodotti, assai alto.
      Prima del boom economico del dopoguerra, solo poche classi sociali potevano permettersi costosi prodotti di bellezza. Tuttavia, nella società contadina, con poco prezzo le donne potevano approvvigionarsi di prodotti naturali assai efficaci.
      Altra cosa che contesto, di quella società passata, è la scarsa attenzione che l’uomo dedicava al proprio aspetto a alla pulizia del corpo, oggi fortunatamente le cose sono cambiate.
      Anche qui voglio metterci lo zampino evoluzionistico.
      Nel corso dei millenni, solo gli uomini cui piaceva l’odore del corpo femminile si accoppiavano, dando origine a figliolanza che portava con se questa peculiarità, che si è rafforzata nel corso delle generazioni.
      Per questo ritengo che l’uomo di oggi ancora conservi questa attitudine, se solo si sforza di riattivare in se l’odorato arcaico, rimuovendo l’assuefazione ai deodoranti artificiali, essenze ricavate da sintesi con prodotti da idrocarburi.
      Per lo stesso motivo la vulva non va privata della sua criniera.

      Fanciulla nuda

      Nuda in piedi, le mani dietro il dorso,
      come se in lacci strette
      tu gliele avessi. Erette
      le mammelle, che ben possono al morso

      come ai baci allettar. Salda fanciulla
      cui fascia l’amorosa
      zona selvetta ombrosa,
      vago pudore di natura. Nulla,

      altro non ha. Due ancora tondeggianti
      poma con grazia unite
      pare chiamino il mite
      castigo della fanciullezza. Oh, quanti

      vorrebbero per sé ai suoi occhi il lampo
      del piacere promesso,
      che paradiso è spesso,
      e più spesso è l’inferno senza scampo.

      U. Saba 1917

      1. “al maschio deve piacere la donna al naturale, così com’è.”

        No, al maschio piace quello che vuole, l’importante è che non insulti chi non corrisponde ai suoi legittimi gusti estetici ma non è obbligato a trovarla sessualmente attraente. Idem per le donne nei confronti degli uomini: c’è chi ama l’uomo peloso e chi no, e quelle per cui è indifferente. E idem anche per donne e uomini gay

        con tutto il rispetto per napoleone e i suoi legittimi gusti, io mi lavo e gradirei lo facesse anche la mia partner..non pretendo certo che profumi come una rosa di campo, anzi ritengo che l’odore naturale della persona amata possa essere molto erotico, ma una doccia con shampoo e bagnoschiuma una volta o due a settimana non lo uccide. Ognuno faccia come vuole

        su depilazione e trucco ho già detto come la penso (chi si trucca è genuina come chi non lo fa o non ama farlo)

      2. X eugenetics

        comunque va detto che sono romantico, se amo una persona, se la desidero sessualmente qualunque odore , anche se è sudata marcia va bene

        1. Avevo specificato pulita ma non deodorata ne truccata
          Viceversa, il cattivo odore in se è ripugnante e non ha sesso, poichè è il risultato di una putrefazione di cellule morte miste a liquidi biologici (sudore) decomposti, operata da microrganismi, sempre uguale.
          I secreti del corpo non sono maleodoranti, fino a che i microrganismi, decomponendoli, li rendono tossici.
          Sai, ciascuno ha le sue manie, io ho questa del darwinismo: non dobbiamo abituarci a sopportare i cattivi odori, salvo necessità (es. cura di malati, patologi) perchè sono un segnale di sostanze tossiche, che il nostro organismo rifiuta; l’odorato ci avverte.

    2. 30 dicembre 2016 Paolo:
      “chi si depila anche solo per estetica è persona libera e autentica quanto chi non lo fa”

      Non proprio, è libero e autentico chi si mostra per quel che è, accettando il proprio corpo peloso, più o meno.
      Però si può perdonare chi nasconde la propria autenticità se la ritiene sgradevole da mostrare.
      Rimane il fatto che quella persona ha un “complesso” da risolvere o da tenersi, perchè coi complessi e altri vari difetti si sopravvive lo stesso.
      Può darsi che col tempo tutti ci si abitui a coprirsi di meno, truccarsi di meno; non ci credo affatto, però.
      Giusto, è un fatto culturale, ma si può andare contro corrente.
      Io impazzirei se, oltre a farmi la barba -lunga mi dà fastidio, e mi dà fastidio vedere quella degli altri, specie se cuochi- dovessi depilarmi qualche parte del corpo, con una certa frequenza.
      E’ un problema, però, che l’età risolve.
      Notate, i peli si perdono già dai 40 anni e la perdita è sempre più accentuata negli anni seguenti, fino a che si perdono totalmente proprio quando, ormai, non serve più depilarsi, tanto non si migliorerebbe comunque.

      http://sbamcomics.it/wp-content/uploads/2012/01/abelarda-in-azione-300×200.jpg

      1. Sono per la depilazione ma non imporrei ad una partner questo sacrificio, per di più il mio desiderio sessuale è aumentato dal pelo femminile.
        In altri casi vale il contrario: chi non si rade viene schifato.
        I polacchi chiamano gli italiani “włochy”, capelluti, pelosi.
        I fedeli all’Islam vogliono mantenersi barbuti, tali e quali la natura li ha fatti.
        Circolano così queste enormi barbe incolte, terribili, da tenere a distanza, a mio avviso, anche come segno di squilibrio mentale: hai sempre ha che fare con un estremista che fa il Ramadan, butta il tappeto a terra, col sedere al cielo, per adorare Allah in direzione La Mecca, cinque volte al giorno, al richiamo ragliante del Mullah; citando versetti satanici. Purtroppo, la Costituzione migliore del mondo ci impone questo ed altro, fino alla guerra, prima o poi.
        Ma io diffido anche delle persone barbute “curate”, per così dire.
        Sono maniache, in varia misura; usano la barba per darsi arie filosofali; come dicessero: “Guarda che io sono come Aristotele o Freud, ne so cento più di te”; o per nascondere il loro volto, con problemi estetici.
        Che ti devo dire, mi fanno schifo e per nulla al mondo ci farei amicizia.
        C’è il filosofo Massimo Cacciari, che apprezzo moltissimo, per la sua verve polemica, come Sgarbi, benchè io sia di idee opposte alle sue; ebbene, sotto la barba, che copre le labbra, nasconde la sua pessima dentatura da squalo.
        Sì, ho fortissimi pregiudizi che conservo con cura da una vita; non m’importa un tubo d’essere di parte, sempre pronto, però, alla ricerca della verità.
        Non parliamo poi degli chef, classe emergente – prima o poi avremo un Presidente della Repubblica chef, non serve di più per guidare un paese, cucina da incubo, stante i risultati; per i quali va di moda portare il barbone, nonostante si aggirino fra i fornelli. Ho sempre timore di ritrovare nel cibo un pelo di barba. Mac.Donald sa che molti si schifano e non assume personale peloso.
        Ovvio che sono tabù, per me, i ristoranti con personale barbuto o capellone.
        A tal proposito ho un aneddoto: al termine di un pranzo con amici, in un ristorante (La Fiorentina, Roma, 1980) chiesi una banana per frutta, mi aspettavo che il cameriere la portasse non sbucciata, invece me la presentò su di un piatto, con accanto due cucchiai di panna, per farmi piacere.
        Nella panna trovai un pelo nero di pube, arricciato, lungo diversi centimetri.
        Quando potete, cercate sempre di mangiare in casa, roba comprata e cucinata da voi stessi.

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