La mentalità cattolica ci ha spinto a legare il sesso alla procreazione.
Ciò fa si che si vedano di cattivo occhio tutte le coppie (anche etero) che non finalizzino la loro unione al figliare, e addirittura anche una delle cause di allontanamento del coniuge è legata a questa mancata volontà.
Ma vi è un meccanismo inverso, che prevede che sia la “sessualità” (il “naturale tentativo”) a dare la genitorialità a una coppia o a una “femmina“.
Anche l’adozione , tecnicamente estesa anche ai “fertili”, prevede un “filtro” severo dei richiedenti che non hanno problemi di sterilità.
Ho sentito di una donna che “non se la sentiva” di compiere la gravidanza, ma alla fine è stata “instradata” da un counselor verso la gioia di partorire e portare il bimbo in grembo.
(In realtà vogliono scartare i filantropi e i salvatori del mondo che vogliono adottare per pietismo e non per altro).
Lo stesso per quanto riguarda la fecondazione assistita, che prevede “un anno di tentativi naturali” (non si sa bene dimostrabili come).
Anche io, come transgender, se volessi adottare usando la “carta che canta” (i miei documenti al femminile, sposato con una persona coi documenti al maschile), sarei sottoposto a un colloquio binario atto a dimostrare che sarei una buona madre (e non un buono genitore), come già successo ad amiche crossdresser, inscatolate nel ruolo di uomo etero, per poter accedere all’adozione.
Io, personalmente, preferirò comunque un’adozione di un neonato o una genitorialità tramite GPA, per evitare che arrivi un bambino grande già “inquinato” dal binarismo e che desideri una mamma, quindi che mi rifiuti come genitore o ci rifiuti come coppia di genitori.
Quindi il binomio sesso/genitorialità continua ad opprimere minoranze, e non si riesce a far capire che questo binomio di natura abramitica non dovrebbe influenzare le leggi di uno stato laico.
Spero nel confronto con persone transgender e asessuali.
A presto!
dubito che un consuelor possa obbligarti a fare qualcosa che proprio non vuoi fare e ti fa schifo, può aiutarti a fare una cosa che vuoi ma magari ti spaventa
per quanto riguarda la procreazione medicalmente assistita vi è da dire questo: all’uomo basta masturbarsi ed eiaculare in una tazzina ma per la donna comporta ripetute iniezioni di ormoni, interventi invasivi insomma è pesante quindi se fossi una donna che solo “non se la sente” di affrontare la gravidanza ma vuole un figlio ci penserei bene prima di optare per una PMA quando non vi è un effettivo bisogno in quanto sono sana, sto in una relazione etero in cui il sesso col partner non mi fa schifo e siamo entrambi fertili
“addirittura anche una delle cause di allontanamento del coniuge è legata a questa mancata volontà.”
bè se uno dei due vuole un figlio e l’altro no non si può negare che sia un problema che può condurre anche alla fine della relazione, non è una divergenza da poco.
poi per me che il sesso sia una faccenda di piacere reciproco e desiderio e attrazione fisica (e sentimenti, perchè no?) è palese e vanno rispettate le coppie hanno desiderio di figliare e quelle che no