I limiti del vetero-femminismo italiano

Menomale che questo blog non rappresenta nessuno se non il mio pensiero.
Tante volte ho spiegato che alcune comunità sono più forti (per questioni culturali ed economiche) ed altre più deboli.
La comunità ebraica è più forte di quella, non so, del Burundi, e la comunità gay è più forte e ha più strumenti di quella trans, perchè hanno studiato, hanno un lavoro…bla bla bla.

Ma parliamo della nostra cara amata “comunità femminile“.
Certo ci suona strano anche a scriverlo…perché non esiste.
Vi faccio un esempio.

A inizio novecento gli scienziati “razzisti” (non razziali, razzisti…si diceva così e non aveva un’accezione negativa), decisero di trovare motivi scientifici e fisiognomici per giustificare la superiorità culturale “caucasica” attribuendo cause biologiche e genetiche. In quegli anni si diceva tranquillamente che “il negro” aveva il cervello più piccolo ed era meno intelligente.
Nessuno batteva ciglio. Si diceva e basta.

La comunità nera ha fatto tanto per far si che dire, ma anche solo pensare per una frazione di secondo una cosa del genere (scientificamente campata in aria) fosse moralmente riprovevole. Nessuno si sognerebbe di dire una cosa del genere neanche per scherzo, grazie al cielo.

Siamo nel 2011, alla fine tra l’altro, e ancora adesso la comunità femminile mondiale si fa soggiogare da teorie che strumentalizzano la differenza di organo genitale (protuberanza per lui, voragine per lei) per giustificare questa cosa che in modo perbenista chiamano “differenza di attitudini“.

Quindi, se per la comunità nera è stato ampiamente dimostrato che una persona “nera” se cresce nella civiltà occidentale è pressochè identica a una persona caucasica (sempre ammesso che la civilità occidentale sua “superiore”, ma diamolo per assodato per semplicità di ragionamento), non si riesce ancora a dimostrare che se una persona XX ovvero femmina cresce in un ambiente dove è normale che le femmine facciano Karate, siano appassionate di go-kart, guardino film pornografici nell’adolescenza, e cosi’ via, non ci sarebbero chissà quali differenze comportamentali e attitudinali rispetto ai nati XY.

Questa cosa è poco dimostrabile perché con le etnie capita più spesso e ci sono dei precedenti…nel caso dei generi si dovrebbero proporre cavie umane…ed è anche stato fatto…ma il tutto ha avuto mediaticamente un riscontro modesto (secondo me non a caso).

Per non parlare dei fantastici 4 giorni di debolezza“, che dovrebbero giustificare, non si sa perché, le posizioni subordinate nel lavoro per le donne. Che poi, per carità, il vero problema sono anche quelle donne che, rassegnate a questa loro “dolce diversità“, cavalcano gli stereotipi loro per prime.
Una donna che va al lavoro e dice “sono stata a casa per i dolori del ciclo” non fa altro che fomentare questa giustificazione sociale che pretende la donna sotto per queste presunte “differenze biologiche“.
Sarebbe molto diverso se fosse concesso un giorno al mese alle persone biologicamente XX, se necessario.

Nebuloso anche il mondo della medicina in italia.  Non si ha mai avuto il coraggio di dire a viso aperto “ok differenza ormonale, ok ciclo, ok differenza biologica, ok forza fisica….ma tutto questo rappresenta una differenza dell’1% e tutto il resto è una potente costruzione sociale fatta per vessare uno dei due sessi.”
Nessuno fiata. Neanche le donne.

Quelle donne che, usate dal popolo viola e dagli antiberlusconiani, scesero a fiotti in piazza per combattere la mentalità “tetteculistica” che si attribuiva a Berlusconi. L’anno dopo hanno tentato il bis, ma Berlusca era caduto e tutti i vari sinistroidi le hanno lasciate sole anche se sparito il cavaliere senza macchia e senza paura mi sembra che tette e culi siano rimasti, e che la condizione della donna sia rimasta tale.

I movimenti veterofemministi sono simposi e cenacoli che si ritrovano tra loro per parlare del sesso degli angeli. Non cambia mai niente. Non cambia neanche la mentalità delle donne stesse, incapaci di iscriversi in una palestra di arti marziali se non c’è un’altra donna, che chiedono di “farsi accompagnare” la sera per quella fobia messa da madri e sorelle che impedisce alla donna di prendere i mezzi pubblici, che la costringe ad avere paura di tutto e di tutti, anche quando oggettivamente è un cesso di 130 chili….solo perché in quanto “Portatrice sana di voragine” deve per forza attirare uccelli…e non si sa perché.

Io sono un noto misogino..e questo si sa…ma anche uno dei pochi che si indigna seriamente dell’insensatezza di un movimento che dovrebbe coinvolgere il 50% degli abitanti del pianeta (il movimento gay al massimo il 10%) e invece coinvolge quattro brizzolate in gonna lunga.