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Shopping Transgender

Transgender Shopping: essere non binary a Natale

Transgender Shopping: essere non binary a Natale

Gentili amici, vengo dallo shopping degli sconti. [ok direte che dedicare un post allo shopping non è da uomo…ma io sono gay quindi posso…]. Due giorni di fila  a vagare per Milano. Per la prima volta quest’anno ho soldi da investire nei vestiti, e non perché prima vestissi al femminile, ma perché prima ero semplicemente ciccione!

Il primo giorno, 6 gennaio, sono partito da Loreto e setacciando Buenos Aires, Babila, Duomo, via Torino, Colonne, Navigli… ho iniziato a guardare i negozi che potevano soddisfare il mio stile, ovvero “finto sportivo” (odio lo sport) neutro unisex…in modo che ci vado al lavoro senza che si scateni il panico (mica posso mettermi giacca e cravatta..).
– Acquisti della categoria “ok, vestiti maschili ma che potrebbe mettere una donna

– Acquisti della categoria “cacchio, sono un ragazzo, non una lella trasandata!” [fatti in un negozio SOLO maschile, in cui nessuno ha fatto domande del cacchio]
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Transgender shops: come evitare il misgendering e l’assenza di comfort

Infine, essendo che la femmina ha le occhiaie e il maschio no, ho provato a comprare (ebbene si, in un negozio di trucchi) un copriocchiaie, non perchè io ne abbia (nelle foto del blog sono io al naturale) ma perché dormo 4 ore a notte e sembro ciclato 24 ore su 24.

Mentre ero là, le premurose commesse si sono accorte del mio povero brufolo solitario e mi appioppano un gel della Clinique da sparare sul brufolo. “ma io uso topexan“,” ma quelli sono prodotti per ragazzini“…arrivando a casa l’ho provato…l’ho sentito irritare un po’ la mia pelle…ma sono un vero duro, mica mi formalizzo! poi mi sono guardato allo specchio e , cacchio! il prodotto mi ha spellato la pelle! Sono proprio allergico ai prodotti per signora!I

nfine alla cassa della Champion, dove ho preso lo scaldacollo, mi hanno ignorato totalmente, mentre rivolgevano la parola ad una signora sui 35 accanto a me. Dopo le mie proteste, mi hanno detto che “credevano che fossi il figlio della signora“…passato si, ma come infante!
Poi mi hanno fatto pagare, e dopo otto ore di fila vorrei ben vedere!

I pantaloni militari (da adattare alla bellissima camicia regalatami dalla famiglia D’Agnolo e alla sopracitata tracolla) sono l’unica cosa che non sono riuscito a trovare.
Mi arrendo: prenderò quello della cineseria di fronte.

L’unica cosa che mi turba è che pure per comprare un rotolo di carta igienica devi incappare nella divisione uomo/donna…e poi il fissato sarei io. Bah…

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