Nell’ultimo numero di Grazia, compare un mio intervento, come Progetto Genderqueer, Cultura Non Binary, che sottolinea l’importanza della Carriera Alias, nelle vite delle persone non binary e di tutte le persone transgender e non binarie che non hanno avuto la possibilità di affermare il loro nome d’elezione sui documenti. Era mio interesse sottolineare l’importanza dell’indipendenza economica nella propria affermazione, perché è il primo passo, ma non è sufficiente senza un impegno esterno: carriera alias prima, legge Zan poi, e infine una legge che permetta di cambiare i documenti a chi non rientra in percorsi canonici. Buona lettura e speriamo che si entri in un circolo virtuoso di diritti, spinti da questo meraviglioso giugno arcobaleno!
Carriera alias: significato
La carriera alias è uno strumento che garantisce la privacy delle persone di genere non conforme, lasciando il nome anagrafico solo nei documenti fiscali, e usando in tutti gli altri spazi il nome d’elezione (contesti scolastici, universitari, lavorativi, sociali in generale).
Percorso alias significato: ecco la parte dell’articolo che ci riguarda
«Politiche del lavoro che promuovono la “carriera alias”, ovvero l’uso, per gli strumenti di lavoro, del nome d’elezione e non di quello anagrafico, servono anche alle persone non binarie. Metterle in condizione di lavorare è importante, perché non dipendano da famiglie o partner ostili alla loro affermazione di genere, e perché l’autonomia è il primo passo per l’autodeterminazione», dice Nathan, fondatore di Progetto Genderqueer-Cultura Non Binary. «La “carriera alias” tampona un problema contingente, che non ci sarebbe se la 164/82 fosse sostituita da una legge che include anche percorsi di genere non binari e senza medicalizzazione, ovvero uso di ormoni e chirurgia».
Carriera Alias, l’opportunità importante data dalla giornalista Monica Bogliardi
Ringraziamo Monica Romano per aver segnalato alla giornalista il nostro progetto, e la giornalista Monica Bogliardi, per la sua serietà, che ha permesso di riportare il pensiero di Progetto Genderqueer senza censure, variazioni, e fraintendimenti, cosa rara quando i giornalisti e le giornaliste si interfacciano con noi persone di genere non binario e transgenere.
A pagina 66, trovate quindi la mia intervista, insieme a quella a Monica Romano, Elly Schlein, Cathy La Torre, Alessandro Zan, Tommaso Zorzi.
La carriera alias: cosa significa e cosa rappresenta per le persone non binary
Negli ultimi anni, il concetto di carriera alias ha guadagnato sempre più attenzione, soprattutto tra le persone non binary. Ma cosa significa esattamente “carriera alias” e quale significato assume per coloro che si identificano al di fuori del binario di genere tradizionale?
Innanzitutto, il termine “carriera alias” si riferisce a una pratica lavorativa in cui un individuo utilizza un nome diverso da quello legale o preferito per proteggere la propria identità di genere o per evitare discriminazioni sul luogo di lavoro. Questa scelta può essere fatta da persone transessuali, non binary o da chiunque desideri mantenere la propria identità di genere privata o separata dalla sfera professionale.
La carriera alias offre una soluzione per affrontare le sfide che le persone non binary possono incontrare durante la loro vita professionale. Molti individui non binary si scontrano con l’ostilità o l’ignoranza da parte dei colleghi o dei datori di lavoro, che spesso si basa su stereotipi di genere o su pregiudizi profondamente radicati.
Attraverso l’uso di un alias, le persone non binary possono presentarsi al lavoro con un nome che rispecchia la loro identità di genere scelta o che semplicemente non sottolinea il loro genere in modo esplicito. Ciò permette loro di vivere la propria autenticità senza il peso di aspettative o discriminazioni basate sul genere.
La carriera alias può essere particolarmente rilevante per le persone non binary, che spesso lottano per trovare spazi di lavoro inclusivi e rispettosi della loro identità. Essere chiamati con il nome giusto e trattati secondo il proprio genere auto-identificato è fondamentale per la realizzazione personale e professionale.
Tuttavia, è importante sottolineare che la carriera alias non si limita solo alle persone non binary. Alcune persone cisgender possono utilizzare un nome diverso per vari motivi, come proteggere la loro privacy, evitare discriminazioni o dissociare la loro identità personale da quella professionale.
In conclusione, la carriera alias rappresenta un mezzo per le persone non binary e per altre persone che desiderano separare o proteggere la loro identità di genere sul posto di lavoro. È una pratica che offre un senso di sicurezza e autenticità nelle sfere professionali spesso limitate da stereotipi e discriminazioni di genere. La possibilità di scegliere un alias può contribuire a creare un ambiente lavorativo più inclusivo e rispettoso per tutti.
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Come hai potuto verificare tu stessa la legge Zan non è passata. Causa? Gli italiani, nonostante tante battaglie fatte da alcuni personaggi televisivi e musicisti, rimangono omofobi. Purtroppo c’è ancora una bella fetta di gente retrograda e intollerante.
Grazie del commento.