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In lottǝ! – Contro il negazionismo dell’identità di genere

TAVOLO DI DISCUSSIONE FRA ATTIVIST* TRANSGENDER E GENDER NON-CONFORMING SUL FENOMENO TERF O “GENDER CRITICAL”
Evento organizzato da ACET – Associazione per la Cultura e l’Etica Transgenere e promosso da Milano Pride
Nel 2015, Elinor Burkett, femminista, giornalista americana, produttrice ed ex docente dell’Università del Maryland, attaccò Caitlyn Jenner, donna transgender, ex campione olimpico di decathlon, che aveva rilasciato un intervista per «Vanity Fair» dopo il suo coming out, con un articolo dal titolo: «Donne e uomini hanno lo stesso cervello?».
Nel 2017, Dame Jenni Murray, giornalista inglese della BBC Radio 4, conosciuta come conduttrice della trasmissione Woman’s Hour, firmò un articolo per il «Sunday Times Magazine», dal titolo: «Siate trans, siate orgogliose, ma non chiamatevi una donna “vera”».
Senza dimenticare Germaine Greer, scrittrice australiana e importante voce del femminismo, che da tempo anima una retorica trans-escludente, e per questo motivo anni fa fu pesantemente contestata alla giornata internazionale della donna a Brighton.Queste sono soltanto tre delle pensatrici femministe che stanno promuovendo un messaggio dispregiativo e discriminatorio rivolto alle persone transgender in tutto il mondo.
Esiste un femminismo, spesso anche accademico, radicale e minoritario – ma ancora influente e privilegiato – che arriva ad asserire l’inesistenza dell’identità di genere e, conseguentemente, a sostenere una battaglia politica per la cancellazione delle persone transgender e gender non-conforming dall’ordinamento e dalla società civile.
Questa corrente ha una visione essenzialista dei generi, secondo la quale – in estrema sintesi – «donne si nasce», e donne ci si può definire soltanto con un corredo genetico XX. Da tale visione, deriva che le donne transgender non potrebbero definirsi donne e non dovrebbero pertanto accedere agli spazi riservati alle donne, a partire dai bagni pubblici, avere diritto di ricevere l’assistenza sanitaria se come requisito per i servizi erogati è prevista l’appartenenza al genere femminile, o essere accolte nei gruppi di sostegno per le donne.
Secondo queste pensatrici, le donne transgender intraprenderebbero percorsi di affermazione perché uomini che, sotto mentite spoglie, vorrebbero infiltrarsi nella fila del movimento femminista e distruggerlo.Deliranti assurdità, è più che evidente, purtroppo in gran parte coincidenti con quelle promosse da un certo attivismo ultra-cattolico che alimenta e fomenta le divisioni sulla fantomatica «teoria gender» e che oggi ci possono sembrare soltanto le posizioni di alcuni fanatici estremismi, ma la cui pericolosità non va sottovalutata, perché domani potrebbero arrivare a rimettere in discussione diritti faticosamente acquisiti.
Tali posizioni estremiste hanno purtroppo attecchito anche in Italia e occorrerà portare avanti nel nostro Paese, e con decisione, una nuova battaglia politica e culturale che impedisca la cancellazione dell’identità di genere e delle soggettività trans*.

Introduzione e moderazione:

Elena Mantovani, Famiglie Arcobaleno

Interverranno:

Eva Sassi Croce – Transfemminista radicale – Rete Trans* Nazionale e Rete Donne Transfemminsta Arcigay
Monica J. Romano – Socia Fondatrice e Presidente ACET – Associazione per la Cultura e l’Etica Transgenere – Autrice
Laura Caruso – Socia Fondatrice e Segretaria ACET – Associazione per la Cultura e l’Etica Transgenere
Christian Leonardo Cristalli – Attivista trans*
Christian Ballarin, responsabile di Spo.T, Sportello Trans del Maurice GLBTQ

Nathan, attivista non-med e non-binary, autore

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