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Cinzia, la graphic novel dell’iconica transgender di Leo Ortolani

Cinzia: il personaggio transgender di Leo Ortolani

E’ uscita la Graphic Novel di Leo Ortolani, dedicata alla transgender platinata e iconica postina “Cinzia”. Il personaggio, rivisitato ed evoluto, è davvero strepitoso. In attesa dell’intervista all’autore, ecco la mia recensione

Cinzia: il personaggio transgender di Leo Ortolani

Una Graphic Novel interamente dedicata a Cinzia

Quando approdai a Milano, nel 2002, come studente imberbe (imberbe anche perché vivevo ancora come ragazza!) del Politecnico di Milano, scoprii la cultura Nerd, e, tramite il mio ex, conobbi Leo Ortolani e Rat-Man.
E’ un fumetto che mi ha tenuto compagnia per tutto il mio percorso universitario.
Ricordo quando, iniziando a prendere consapevolezza della mia transgenerità, scrissi ad Ortolani per “riprenderlo” sulla sua rappresentazione di Cinzia e degli altri personaggi femminili. Avevamo avuto uno scambio cortese di idee.
Poi, dopo tanti anni, scopro per caso che è uscita una Graphic Novel interamente dedicata a Cinzia, e una cosa mi colpisce in particolare: la sua nuova immagine.
Il suo corpo è bello, nel suo essere marcatamente transgender, ma in modo non più volgare. Cinzia è decisa, libera, ignora lo sguardo giudicante delle persone, donne e uomini che siano.

Vita transgender raccontata con ironia

Non è chiaro se Cinzia sia in un percorso medicalizzato o non lo sia (il fumetto dà maggiore spazio alle relazioni sociali della protagonista), ma rivedo in lei tutte le difficoltà che noi persone transgender con documenti difformi dobbiamo affrontare ogni giorno, come la ricerca di un lavoro che renda giustizia alla nostra formazione.
Emergono anche altri elementi, come la complicità della nonna, l’amicizia di un’altra donna transgender che si accontenta del fare la cam-girl, mentre Cinzia insiste a voler trovare un lavoro diurno, il sadismo della psichiatra che non vuole concedere la perizia, e che pratica misgendering verso Cinzia, chiamandola col nome anagrafico Paul, la demenzialità delle associazioni nel perdersi in tematiche barocche e lontane dai bisogni delle persone, il sentire di non avere un posto in un mondo binario basato su due poli, quello maschile e femminile, opposti e complementari, la battaglia per la depsichiatrizzazione della condizione transgender, il lesbismo transescludente, la sofferta decisione di lavorare indossando panni e identità maschile, i deliri del complottismo “anti-gender”, e un amore mediato da una menzogna sulla propria identità.

Il tutto è condito da un sapore di musical (iù meic mi fiiiil, laic e netural uomaaaan!), gli alleati, come l’immancabile coinquilina trans e la task force “trucco e parrucco istantaneo”.

La Cinzia di ieri e la nuova Cinzia

La Cinzia di ieri era nata come “donzella” di un supereroe trash, e poteva essere divertente pensare che, parodisticamente, la donna di un “anti-eroe” potesse essere transessuale.
La Cinzia di oggi, liberandosi dell’essere “ombra” di Rat-Man, rinasce a nuova vita, come protagonista.
E’ meraviglioso come sia cambiato il modo in cui Cinzia viene disegnata: è ancora squisitamente trans nel suo corpo (ma sono venuti meno elementi che la rendevano “grottesca”), ma è iconica. Le sue forme, così sinuose e belle, androgine, sono definite da vestiti appariscenti, leopardati: Cinzia è fiera di essere transgender e si presenta nella sua favolosità.
Se la Cinzia del passato era disegnata sull’immaginario del giovane nerd, metallaro e “morto di figa”, oggi Cinzia, nella sua nuova veste, è una donna forte, una sopravvissuta, un’amazzone coraggiosa e resiliente che trova sempre un modo per sopravvivere e risolvere i problemi.
Speriamo in nuove avventure di questa nuova Cinzia, che tanto ha da insegnare a chi, del mondo transgender, conosce poco. Il libro non è agiografico: non perde il cinismo e la comicità graffiante di cui Ortolani è sempre stato capace, ma senza mai ferire la sensibilità del lettore o lettrice LGBT.
Ringraziamo Leo Ortolani, per il lavoro di ricerca sui temi T, e per la sua capacità di rivisitare il personaggio. Da fan, mi scuso con lui per le parole dure e per non essere riuscito ad amare fino in fondo la vecchia “Cinzia”, e spero possa apprezzare il mio slancio sincero ed autentico nel proporre alle persone transgender e non binary questo suo nuovo lavoro.

1 commento su “Cinzia, la graphic novel dell’iconica transgender di Leo Ortolani”

  1. Silvia da Torino. Ho seguito la sua presentazione del libro a Torino e alla fine, facendo autografare la mia copia con Silvia (otherside) ho avuto modo di fare quattro chiacchiere con lui. Si è mostrato persona sensibile, che si è informato sul transgenderismo e devo dire che in questa novel ha trattato con gusto e ironia (come dovremmo fare noi stess*) la tematica T. Ha trasformato una macchietta riempitiva in un personaggio con propria personalità e carattere. In pratica ha fatto sulla carta stampata quello che speriamo si faccia semore di più nella vita: trans=persona

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