Ogni mese mi appresto a pulire la mia lista amici facebook rimuovendo persone con cui non interagisco.
Ripenso alla mia lista amici del 2009, di quando muovevo i miei primi passi nella comunità LGBT e di conseguenza nell’attivismo.
Ad essere apparsi, negli anni, o in alcuni casi, riapparsi (non le persone ma le tipologie di persone), sono metallari, musicisti, buddhisti, radicali, liberali, massoni, praticanti bdsm, collezionisti di pipe, laici ed atei, attori e doppiatori, e tutta una serie di persone eterosessuali che condividono come una passione o un’area di studio, che conoscono la mia situazione (sesso F, genere maschile) e non si pongono il problema di “accettarla“, proprio perché non c’è nulla da accettare, e non sono abituati all’idea di essere loro a “decidere” se la mia condizione personale è legittima.
Se a loro mi presento come uomo, per loro sono uomo, e questa cosa non distrugge per loro anni di certezze e teorizzazioni.
Ciò non accade invece nel mondo dell’attivismo, o almeno in parte di esso, nello zoccolo duro di teorici, di quelli che inventano percentuali (esempio: il 99% dei bisessuali è gay), che si atteggiano ad antropologi senza averne titoli, quelli che non sono riusciti a completare percorsi di studi e si nascondono dietro il “ma io ne so di più degli studiosi in materia” per imporre visioni vetuste, superate anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”, legate al proprio vissuto e agli incontri casuali fatti da loro.
Recentemente ho “deciso” che la mia lista amici è preziosa, e non voglio rischiare di avere in lista persone che magari mi hanno aggiunto per via degli amici comuni lgbt, ma che poi mettono mi piace a chi considera illegittima la condizione di transgender non medicalizzato.
Qui non si parla di ideologie diverse. Posso essere pro Israele e dialogare con chi è pro Palestina e viceversa, o essere milanista e dialogare con gli juventini, essere di destra e dialogare con chi è di sinistra, perché ci si può confrontare in modo sereno con chi diffonde e sostiene idee, ideologie e teorie anche diverse dalle proprie, ma in questo caso non si tratta di contestare un’idea o una teoria, ma di seminare odio, intolleranza e disinformazione verso chi si trova in una determinata condizione personale.
Un tempo i cristiani fanatici, integralisti e fondamentalisti, attaccavano i gay e le lesbiche. Qualcuno fece notare loro che non era carino accusare qualcuno per una condizione personale e indipendente dalla sua volontà (essere nero, ebreo, o in questo caso gay), ed è in quel momento che le menti più geniali del mondo reazionario hanno trasformato il gay in un omosessualista, e la sua condizione personale è diventata un’ideologia, una teoria, ovvero quella gender.
E se è quindi di cattivo gusto attaccare qualcuno per una condizione personale (il gay, la lesbica) non è affatto di cattivo gusto attaccare qualcuno che diffonde un’ideologia atta a corrompere i giovani, ad “omosessualizzarli“…
Con un parallelismo inquietante ed evidente, viene commesso, dai gay e dalle lesbiche anziane, lo stesso comportamento verso i portatori di identità e di orientamenti meno conosciuti o meno frequenti: i bisessuali, i pansessuali, i transgender non medicalizzati, le translesbiche, gli ftm gay, etc etc.
Queste persone spesso non hanno mai aperto un libro di teoria queer, nè vi sono interessati, anche perchè spesso, se attivisti, si sono formati con la letteratura relativa al loro retroterra politico (i B hanno studiato gli autori e i pensatori bisessuali, i T hanno studiato la letteratura transgender), mentre la teoria queer spesso interessa più che altro a chi è gay o lesbica (gli esponenti della teoria queer in italia sono filosofi gay e lesbiche, e non transgender e bisessuali).
Ad ogni modo, non mi interessa chi sostiene e riempie di like chi, nascondendosi dietro l’accusa di una teoria, di una ideologia, colpisce persone bisessuali, pansessuali, e transgender non canoniche, seminando odio, diffidenza, allarmando gay e lesbiche e transessuali verso coloro che rappresenterebbero addirittura un “pericolo” per loro.
Se metti mi piace a queste idee, non puoi essere mio amico. Potrai dirmi che segui le persone che propongono queste idee perchè “in fondo sono degli attivisti capaci” e “che tanto hanno fatto nei decenni per gay e lesbiche“, e che “tuttosommato la loro bifobia e transfobia risultano secondari rispetto a tutto il bene che hanno fatto ai gay e alle lesbiche“. Ma stai dicendo questo semplicemente perché non sei nè T nè B. Probabilmente, se non fossi ebreo, o nero, riuscirei ad apprezzare un grande storico “che però è razzista” o “che però è antisemita“, perché il non sentire colpita la mia personale condizione mi aiuterebbe a passarci sopra, facendo un torto ad ebrei o neri. Quindi, non parlerei di maggiore lucidità od oggettività nel saper apprezzare un o una intellettuale che “ha dato tanto” ma “che però è bifobo e transfobo”, ma semplicemente di strafottenza.
Non ho bisogno di inseguire le persone, nè ho particolari vincoli sull’uso dei miei spazi virtuali privati. Non mi interessano veteroattivisti, bifobi e transfobi. Il mondo è abbastanza grande e penso che chi vuole mettere dei like a concetti che seminano l’odio verso la T e la B puo’ fluttuare aldilà della mia lista amici, esattamente come coloro che mettono like ad Adinolfi e a Gasparri.
Consideratemi pure “paranoico“, ma a casa mia invito chi voglio 🙂
Ma poi un caffè me lo offri? Lo faccio io … 🙂
Un caffè non si rifiuta mai, dandolo o ricevendolo.
Pornoscintille, stai sbarellando. Se lo fai tu vuol dire che lo offri. Oppure, Nathanael porta il caffè e tu lo fai.
Nathanael, ma perchè ti preoccupi tanto di difendere una qualche categoria, come fossero minorati?
Hanno il loro cervello per ragionare, per decidere su tutte le proposte, le spiegazioni che vengono dal mondo in genere.
Anch’io penso che i missionari di ogni religione devastano, con le loro fandonie, i cervelli di intere popolazioni, trascinandole nei loro credi, nelle loro fedi; ma non ci possiamo fare nulla.
Se si vogliono far incantare, gettando ai topi il loro cervello, sono liberi di farlo, peggio per loro.
Siccome in tutte queste categorie che hai citato sopra, non ci capisco nulla, e mai ci capirò e non sono il solo (te l’ho detto che questo è il maggior ostacolo allo sviluppo di nuovi movimenti complessi ed eterogenei – niente a che vedere con gli etero -), ti chiedo scusa, perchè sarò incorso in chissà quali svarioni, ma non avevo intenzione di offendere. Tu già sai questo e sei indulgente.
Anzi ti ringrazio di non avermi bannato, perchè so di averlo meritato chissà quante volte. Sento che mi vuoi bene.
A me hai tolto dagli amici 🙁 Spero solo di non aver detto niente di male
Riaggiunto. Ti avevo perso x ragioni ignote 🙂
adinolfi? ADINOLFI? non sarebbe buono neanche da fare salsicce…ma forse per platinette può andar bene
entrambi buoni per fare il kebab con contorno di cous cous
(da un appunto trafugato dall’agenda di Abū Bakr al-Baghdādī)