Abbiamo ampiamente parlato di eterosessismo (l’atteggiamento che impone come unica norma quella dell’eterosessualità e del binarismo sessista), ma anche del monosessismo (quell’atteggiamento, gay ed etero, che opprime i bisessuali), ma ho dovuto visitare un forum di gay binari e veteroattivisti per venire a conoscenza del termine “bisessismo“.
Si tratta di un atteggiamento “dittatoriale” di alcune avanguardie antibinarie che finiscono per “imporre” la fluidità a tutti.
Persone che aggrediscono chi, etero o gay, non prova attrazione verso le persone trans, o aggrediscono persone convintamente solo omosessuali o solo eterosessuali, insistendo col fatto che “tutti siamo potenzialmente bisessuali”.
Io, onestamente, rido alla “paura” de gay binari verso le derive “bisessiste“.
Altro atteggiamento “bisessista” è l’insistenza violenta e aggressiva dell’istanza “basta etichette” e la censura dell’autodefinizione netta. Il continuo ribadire, magari ai transessuali binari, che “maschile e femminile in realtà non significano nulla“, e il bacchettare degli attivisti quando insistono sul pronome corretto relativamente alle persone trans o alle terminologie proprie dell’universo trans.
Il monosessismo, e ancor più l’eterosessismo, sono talmente diffusi che il rischio che la “dittatura antibinaria” rappresenti un pericolo è davvero ridicolo.
Ad ogni modo, per dovere tassonomico, ho deciso di parlare anche del bisessismo
discorsi come “maschile e femminile non significano nulla” sono sbagliatissimi e sono speculari a chi pretende che maschile e femminile vogliano dire una sola cosa.
In realtà ci sono tanti modi di vivere la propria identità di genere, tanti quanti sono gli uomini e le donne nel mondo. Alcuni di questi modi sono statisticamente frequenti altri meno ma sono tutti autentici