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Supereroi, cambiamento, binarismo

Spiderman_Destacada

Ieri ero con la mia amica Giulia a vedere “Spiderman”, un “Prequel” che parla dell’adolescenza di spiderman.
Come Giulia (ragazza transgender) mi faceva notare, il momento post trasformazione in cui non sa controllare la sua forza o osserva i cambiamenti del suo corpo sono “Una grande metafora dell’adolescenza maschile“.

Quando l’ho detto ho pensato, con tristezza, al fatto che a me questi cambiamenti non sono mai arrivati, ovviamente….e che li ho visti nei maschietti adolescenti e nei ragazzi ftm a inizio transizione.

Vedere il loro entusiasmo mi ha fatto fare un parallelismo coi supereroi, quasi sempre maschi, che sono adatti a lettori adolescenti.
C’è anche da dire che esistono eroine, ma sono sempre pensate per l’adolescente maschio etero.

Le ragazze non solo non vivono questo cambiamento, ma non hanno neanche riferimenti fumettari.
Ma sono davvero non rappresentate? io questo non lo so. Io soffrivo sia della mancanza di cambiamenti fisici, sia della non rappresentazione tramite eroi. Mi consolava solo la saga degli Xmen, unico non binario e grande metafora della diversità LGBT.
E voi…cosa ne pensate?

Nath

23 commenti su “Supereroi, cambiamento, binarismo”

  1. Sono sorpreso da questa intuizione della tua amica, che condivido, è una scoperta anche per me, alla quale non avevo pensato, in particolare per Spiderman, ragazzo adolescente, col quale i maschi possono identificarsi: il passaggio da fanciullo ad adulto; per il lettore giovane sognare di intervenire finalmente in modo attivo, superattivo, nella società degli adulti.
    Il fatto che tu, Nath, non abbia avvertito questi cambiamenti ti deve far riflettere.
    Certa letteratura per maschi è il contraltare di quella femminile: i fotoromanzi, che a loro modo hanno eroine sofferenti per il loro sogno d’amore che non si corona come vorrebbero.
    Tali fotoromanzi (non ci sono più in edicola o, quantomeno, non li ho cercati) o anche romanzi non fumetto, sul genere della Liala, della Invernizio, erano improntati ai valori tradizionali per la donna, destinata a diventare moglie e madre. Ricordo che erano in voga ancora negli anni sessanta e forse settanta.
    Attualmente ci sono tanti racconti che vedono la donna protagonista come manager, campionessa sportiva, artista di successo, attivista politica, premier. Per la verità non ne leggo, ma suppongo che esistano.
    Ricordo anche di fumetti dove c’erano eroine femminili, ad es. Eva Kant, compagna di Diabolik, fumetto nato nel ’64 per mano di due donne, è un maschio pensato da menti femminili. Eva è moglie di un miliardario, accoppato da lei per appropriarsi delle sue ricchezze e mettersi col suo trucido nuovo compagno. Essa possiede notevole iniziativa, è solita cacciarsi nei guai ma salva Diabolik in diverse circostanze.
    Si tratta di eroi in negativo ma possiedono un certo senso della giustizia, senza sconfinare nell’horror; a quel tempo non erano ancora stati toccati certi abissi, nel ramo schifezze.
    Le autrici credo abbiano progettato la superiorità di Diabolik e ne sono contente, in fondo si tratta di donne tradizionali, lo hanno ideato così; fai conto esista un Dio femmina che vuole una creatura maschio che la faccia soffrire un po’, per renderla felice.
    Diana è invece la compagna di Nembo Kid (versione italiana di Superman), ha doti pari alle sue, giunge molti anni dopo la creazione del personaggio maschile, introdotto per variare un po’ il ripetersi delle trame, ma fra loro non c’è storia d’amore solo compagni di avventure. Questi eroi sono sempre positivi e casti.
    Fra i vintage c’è Valentina, molto sensuale, e tante fra i manga, sembra (ne ho visti solo di passaggio).
    Nei serial TV americani recenti sono numerose le eroine protagoniste, detective, scienziate, tutte binarie, per il momento, ma cominciano a diventare numerosi i film dove gli omosessuali sono protagonisti e mi risulta ci siano anche serial TV dedicati, qualcuno ne ho visto doppiato in italiano già da diversi anni.
    Insomma il mondo cambia, basta aspettare, la curva è un’iperbole.

    “Le ragazze non solo non vivono questo cambiamento, ma non hanno neanche riferimenti fumettari.”
    Questi cambiamenti non possono essere speculari, proprio perché i sessi sono diversi. Ci sono ma non vanno nel segno che tu ti aspetti.
    Non riesco poi a capire perché affermi ciò, le ragazze hanno cambiamenti vistosissimi e durano anni, li vivono a volte con gioia, a volte con angoscia.
    I riferimenti fumettari ci sono, e sono quelli citati, certo non fanno riferimento al sesso perché nascono come svago fantasy e sono ormai al passato.
    Penso che, visti i rapidi cambiamenti sociali, non tarderanno ad uscire pubblicazioni dedicate ai temi non binari.
    I cambiamenti dei ragazzi fmt, inizio transizione, per i quali non trovi un corrispettivo in te, hanno una sola risposta – per me – che forse ti farà incazzare (ma sono abituato ai tuoi rimproveri): non ci sono perché in realtà manca il cambiamento.
    Intendo dire che in loro c’è il dramma psicologico di non riconoscersi nel corpo del maschio (che non auguro a nessuno), in te non c’è, perché la tua è una scelta mentale, reciti una parte e lo si vede dagli stereotipi (che some tali sono sempre eccessivi) che ti imponi.
    Questa la mia impressione dall’esterno e da lontano, ma sarà che non ti conosco di persona.
    Ciao.

  2. parlavo di cambiamenti che rendono “forte”. il bambino che diventa ometto, la sua forza che cresce, la sua voce che cambia, la sua autorevolezza cambia.
    si, la donna diventa sensuale e piacente…ma non c’entra niente col “potere” fisico del bambino che diventa uomo.
    poi alcuni personaggi femminili di cui parli non sono “eroine” perchè non hanno poteri “magici”.

  3. Uhm… Io nei fumetti non conosco nessuna che possa competere con i fumetti quali spiderman, ma quando ero piccola, guardavo sempre ‘Lady Oscar’ che adesso come adesso, la si potrebbe tranquillamente definire un transgender, dato che si sentiva un uom e si comportava come tale… Poi uhm… Abbiamo ‘Xena la principessa guerriera’ che parte come spin off della serie di ‘Hercules’, si, ma in effetti hai ragione, tutte le donne che ho menzionato, parlavano di donne già adulte e non di adolescenti….

    1. Nath:
      “poi alcuni personaggi femminili di cui parli non sono “eroine” perchè non hanno poteri “magici””

      secondo me uno diventa eroe con grande rischio e sacrificio, a volte di slancio, senza rendersene conto (altrimenti avrebbe una fifa matta).
      Pensa di accorgerti di un bimbo che cade dal balcone e tu stai sotto… forse con qualche contusione o frattura, per te stesso, lo salvi prendendolo in braccio, ma certo non stai lì a pensare di farlo, ti viene spontaneo.
      Avere poteri magici, invece, non comporta alcun eroismo, dal momento che hai poteri extra umani.
      Sotto questo aspetto, Spiderman non è un eroe, perchè tutti potrebbero ripetere le sue gesta coi poteri che ha.
      Possiamo solo dire che ha scelto di stare con la giustizia, anzichè con il male (v. il caso Holmes di questi giorni).
      Tutto sommato questi fumetti rimbecilliscono, eroe è chi si alza alle 5 del mattino, per andare come manovale a portare decine di cofane di cemento al muratore, nel cantiere, spezzandosi i reni.
      Ma no, questi sono fighetti, figli di papà ed hanno bisogno di sognare, per crescere, poverini.
      E voi state pure lì ad invidiarli.

      Antome:
      “E vai di luoghi comuni, le donnine cortesi e gentili, dovrebbero leggersi cosa, i fotoromanzi…”

      Antome, l’umanità è stata anche bambina; in quegli anni le donne erano ancora donne, non donne col cazzo (nella testa o altrove), come oggi.
      Del resto quando qualcosa si vende, significa che c’è mercato..

      Lucia:
      “tutte le donne che ho menzionato, parlavano di donne già adulte e non di adolescenti….”

      Infatti, e io credo che questo siano gli eroi (se vogliamo ancora chiamarli così) più gettonati, del resto l’adolescente sano, non mira a restare tale, ma vuole divenire adulto, per questo, a mio avviso, dovrebbe scegliere modelli di adulti, anche fra questi eroi svolazzanti e maghetti futuri stregoni. .

  4. Grazie per la correzione Nath, devo ancora comprendere molto e spesso prendo delle cantonate assurde.
    Giovanni… Si, proprio belli quei tempi… In cui mia nonna si é suicidata piuttosto che divorziare dal suo marito (mio nonno) che la tradiva ogni tre per due…

  5. lungi da me l’idea di giustificare certi comportamenti da idioti, dei maschi.
    Però, certi fumetti, insieme al divertimento, ti trasmettono pure qualche malattia psichica.

  6. Dipende dal contenuto, che non è scelto da te ma dall’autore, magari malato per conto suo, lontano dalla realtà, con visioni distorte, mancanza di valori, irrazionalità, ecc. vedasi certi fumetti erotici anni ’80, ora scomparsi, racconti horror, ecc. con contenuti analoghi di certi film simili. Motivo per il quale si vietano quelle scene al disotto di una certa età, come quando non si ha la capacità di discernere il vero dal falso, la realtà dalla fantasia.
    Molti di questi giovani che fanno stragi sparando nei supermercati, nelle aule, nelle strade, ecc. sono dipendenti dalle storie che vedono in internet e, a causa della loro debolezza psichica, turbati da certe scene ed emozioni, tentano di realizzarle in pratica.
    Sull’emittente TV “Class TV MSNBC” versione italiana di quella statunitense, dalla quale prende parecchi contenuti, va in onda una trasmissione reality, dove una consulente della polizia Internet contro la pedofilia, si finge minorenne, per adescare i pedofili, un lavoro che può durare settimane per ciascun corruttore. Alla fine c’è l’invito e qui, il pedofilo, una volta entrato nell’abitazione della “minorenne” viene arrestato.
    I pedofili tentano di mettere in atto quanto vedono nelle scene pornografiche, in situazioni decisamente patologiche, fuori dalla realtà e quindi tanto più pericolose.
    “Siamo quello che mangiamo” afferma un vecchio detto, ma assai attuale; analogamente siamo condizionati da ciò che vediamo, leggiamo, frequentiamo.
    Aver ricevuto un’ottima educazione ed istruzione non mette al sicuro dalle cattive compagnie. Basta poco per rovinarsi la vita.
    Entri in un discoteca, laureata col massimo dei voti, bella, equilibrata e in pieno diritto di pretendere molto dalla vita… un bicchierino, una polverina… e se ne esce con il fegato a pezzi, la cecità o direttamente cadaveri.
    Molti diventano preda di predicatori, di sette sataniche, di gangs, di società segrete… messi in schiavitù.
    Dal fumetto al santone, al demagogo… bisogna saper riconoscere la spazzatura e tenersene lontani.
    Molte esperienze non sono proprio da farsi, neanche una volta: la canna, lo sballo, l’ectasi, il lancio nel vuoto, gli sport estremi, la legione straniera, l’ingresso nelle gang, ecc. Fra queste ci inserisco il rapporto omosessuale. Se mi ritengo etero, non metto in conto, come fanno alcuni, l’esperienza omo o bisex, tanto per dire: ho provato di tutto.

  7. Ehm… Sui mass Murder ti batto tranquillamente in fatto a competenze. In tutti i libri e studi di settore che ho letto fin ora, i giochi ed i fumetti non c’entrano, sarebbe come dire che la famiglia disastrata non c’entra nulla… Si… Leggiti almeno ‘psicologia criminale’. Comunque quello che ha passato la televisione é poco, molto poco per poter fare un analisi oggettiva.
    Allora… Quello che tu stai descrivendo é il disagio della cosiddetta società fluida, in cui i bambini non vengono più seguiti dai genitori e, poi presi dai sensi di colpa, accontentano ogni loro capriccio, creando cosí una generazione di persone fondamentalmente insicure, che paradossalmente parlando, credono di poter avere tutto.
    Come si dice… In vino veritas, se tu sei veramente etero, angelo azzurro non ti fa finire a letto con un uomo, ma se invece sotto sotto… Allora….
    Comunque su certe cose, come provare la droga, sono d’accordo che é da deficienti, ma bersi una birra di tanto in tanto, provare a fare il paracadutismo, non sia cosí sbagliato come lo definisci tu.

  8. Viva Watchmen e che nessuno ce lo tocchi o censuri, ci da molto da riflettere sui vigilanti notturni che pretendono di mantenere l’ordine secondo precetti antiquati ;). Tu lucia lo conosci?

  9. Watchmen.. Ho visto solo il film e trovo che il decadimento degli eroi descriva a pieno che la società cambia e chi non si adegua diventa ormai… Probabilmente userei la parola ‘inutile’ ma non rende a pieno e, neanche ‘inadeguato’.
    Lasciamo perdere tutte le metafore che ho visto nel film, che se no ci riempirei pagine e pagine.

  10. a me pare che ormai eroine ci siano e siano complesse quanto gli eroi maschi e non vedo perchè una ragazzina non dovrebbe appassionarcisi quanto un ragazzino

  11. Ho la rara occasione di osservare un bimbo di circa quattro anni. Fino a qualche tempo fa era affascinato dai cartoni animati (la TV “Cartonito della RAI” con “Peppa Pig” porcellina in una famiglia di porcellini inglesi).
    Prima ancora, però, non capendoli molto, era molto attivo fisicamente… andava sul prato e s’inventava dei giochi con la sabbia o imitava il padre, muratore, facendo un baccano distruttivo.
    Ora ha scoperto il computerino della madre -un i-pad- con dei giochi elettronici sul video.
    Nessuno lo ferma più e non gli importa neanche dei nuovi giochi materiali che gli portano: una biciclettina è rimasta lì all’angolo.
    Si arrabbia quando non riesce ad andare avanti nel gioco elettronico e la madre deve intervenire per risolvergli il problema.
    Cosa è cambiato?
    Semplice: è divenuto protagonista, forse come in passato quando giocava con gli attrezzi per la sabbia; questa volta, però, fa funzionare il cervello più intensamente e questo lo affascina.
    E’ la nuova generazione di bimbi nati nell’era dei computer tascabili, invece della televisione.
    Ragazzi, siete già vecchi, con i vostri ricordi sulle frustrate eroine cartonate.

  12. Nath: si, la donna diventa sensuale e piacente…ma non c’entra niente col “potere” fisico del bambino che diventa uomo.

    Mi era sfuggita questa frase…, ma allora a te interessa il potere più che il sesso, o meglio, essere maschio perchè, anzitutto, l’uomo ha più potere.
    Forse in passato, oggi molto meno.

      1. Il potere è costantemente presente nei rapporti di coppia. Le espressioni affettive -concesse o ricevute- sono forme di potere con le quali condizionare l’altro.
        Una donna potrebbe decidere di riconoscersi nel genere maschile perchè ciò le consente una maggiore affermatività nei confronti del partner. Insomma, può assumere tutti quegli atteggiamenti tipicamente maschili che, almeno in superficie, la impongono maggiormente nel rapporto.
        Solitamente, nella coppia, il maschio – si è portati a pensare – esercita maggiormente un potere decisionale.
        Non voglio con questo escludere tutti quei casi ove invece è l’uomo asservito alle decisioni femminili. Mi sono limitato al binarismo ma queste due situazioni si estendono agli altri generi.

      2. Credo che l’intuizione di Giulia sia interessante (sono una donna, non me ne ero mai accorta), il supereroe quando scopre i suoi poteri è un po’ come un maschio adolescente che sperimenta “le meraviglie del testosterone” (forza fisica, tonicità, energia). Sul fatto che in passato i super eroi fossero prevalentemente maschio è un problema che la DC Comics affrontò già negli anni 40. Durante la Guerra gli uomini non c’erano, e le donne si scoprirono improvvisamente capaci di fare qualsiasi cosa (lavorare, badare ai figli, portare avanti le attività e le città), cioè da donne normali si trasformarono tutte in “super donne”, in Wonder Woman appunto: forte, coraggiosa, detterminata ma anche molto femminile, sempre bellissima, comunicatrice e con molto tatto. A differenza di personaggi come Spiderman, dove ci si ritrova con un potere che lascia quasi spaziati: il potere delle supereroine deriva da una tendenza tipicamente femminile, cioè la responsabilità. I procedimento sembra quasi l’inverso: per gli uomini il potere dettermina responsabilità mentreper le donne il prendersi la responsabilità da loro tale potere. E’ il caso per esempio delle recenti eroine dei nostri giorni: la Giandaia Imitatrici (Hunger Games) non diventa un eroe perchè scopre di avere i super poteri, ma perchè decide di sacrificare la sua vita per la sorella minore e poi per tutti gli altri. Altro caso ormai storico è Saylor Moon, che ha infuenzato un’intera generazione ormai. In questo caso lei viene “chiamata”, nonostante sia goffa ed impacciata come una bambina e capisce il suo potere solo quando scopre chi è: una regina molto potente ma anche molto dolce che manda se stessa dal passato per salvare il suo popolo e, non dimentichiamo, sua figlia.

        1. il tema della responsabilità con tutto ciò che comporta, il sacrificio per il bene collettivo o dei propri cari ecc..è un tema cardine dell’eroismo tanto maschile quanto femminile, sono peraltro emozioni e dinamiche che possono verificarsi nel mondo reale. Quanto alla bellezza anche l’eroe maschio è bello, e la femminilità non è incompatibile con l’eroismo

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