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Atteggiamenti mascolini/effeminati: innati o imitati?

Atteggiamenti effeminati, uomo effeminato: significato e motivi

Atteggiamenti effeminati, uomo effeminato

 

Uomo effeminato, uomini effeminati, donne butch….un “dialetto” o una predisposizione?

Nel post precedente ho scritto una riflessione sul fatto che le persone nella condizione di uomo effeminato e di donna mascolina (siano essi eterosessuali od omosessuali), NON sono transgender.

Detto questo, spesso ci si chiede come mai alcune donne omosessuali abbiano atteggiamenti e aspetto mascolino e alcuni uomini omosessuali abbiano un aspetto e atteggiamenti effeminati.

Molti atteggiamenti dell’uomo gay (gesto del “polso rotto”, scheccate, sculettare…),e molte scelte estetiche subentrano nella persona dopo l’esposizione a frequentazioni gay, diventando una specie di “gioco interno” alla comunità, ma che per forza di cose viene esplicitato anche fuori. Qualcuno li considera dei dialetti” interni alla subcultura.

Determinate caratteristiche finiscono per fare parte dell’immaginario relativo ad un certo tipo di gay effeminato, magari molto magro, col capello emo o piastrato, un determinato modo di “appoggiare” la voce (permettetemi un termine dal mondo del doppiaggio), o di un certo tipo di lesbica mascolina (piercing al sopracciglio, capello a spazzola, fumo compulsivo, scelta veg…).

effeminati significato

Effeminato significato

Si creano stereotipi e ci si chiede: innati o acquisiti?

Una ragazza lesbica, su un forum, si era divertita a postare la foto di una sua amica nel periodo in cui si avvicinava alla sua scoperta di essere omo o bisessuale (era ancora conforme all’immagine della ragazza media alla moda) e quella di quando, due anni dopo, era già completamente immersa in frequentazioni di giri e locali lesbici (una butch rasata e con i Ray Ban)

Di certo potremmo pensare che l’ambiente abbia influito, ma anche che questa ragazza magari desiderava già inconsciamente questa immagine su se stessa, ma era intrappolata in un ruolo a causa delle aspettative sociali eterosessuali.

Un caso simile era stato di un ragazzo da me conosciuto quando iniziava a credersi bisessuale, e rivisto due anni dopo, come gay convinto, all’interno di una comitiva gay, amava porsi come pieno stereotipo di un certo tipo di gay effeminato e modaiolo. Anche nel suo caso valgono le stesse riflessioni.
Ricerca di complicità e di visibilità? Chi può saperlo.

Uomini gay effeminati: conclusioni

Rimane il fatto che diverse persone esterne al mondo gay (anche essendo gay) manifestano atteggiamenti di donne mascoline e di uomini effeminati. Certo, ok, c’è la televisione, che ormai ci bombarda di modelli stereotipati, ma forse è anche vero che alcune persone hanno tendenze spontanee e naturali e stolto è chi dà voce a quella caratteristica umana di “non capire e stupirsi di ciò che non viviamo in prima persona“, che colpisce gli umani trasversalmente, omo ed etero che siano. E’ frequente vedere persone interne all’ambiente gay criticare e discriminare uomini effeminati o donne mascoline perché non aderenti all’immagine di “vera donna” o di “vero uomo”.

Forse l’unica riflessione sensata è che in fondo noi siamo un complesso sistema di interazione di influenze e predisposizioni, in costante evoluzione e formazione, e che è il caso di non giudicare la diversità altrui, perché siamo anche noi portatori sani di diversità.

6 commenti su “Atteggiamenti mascolini/effeminati: innati o imitati?”

  1. Il post che cercavo!
    Detto questo posso portare la mia esperienza, ho faticato ad accettare la mia omosessualità, ma amo il mio aspetto femminile e mi appartiene, mi appartengono i tacchi che porto, mi appartiene il trucco e molte altre cose della “sfera femminile” hai ragione ognuna/o di noi è portatrice/portatore sana/o di diversità.

  2. Io posso portarti l’esempi mio e di mia sorella… Siamo totalmente diverse, di fatti spesso dicono che ‘sembra che non abbiamo neanche mangiato dallo stesso piatto’. Comunque, mia sorella quando non sapeva ancora parlare, aveva di già occhio per la moda, di fatti non voleva indossare i vestiti che non le piacevano, poi stava sempre attenta che il fiocco dei capelli fosse al posto giusto…. Io alla sua età (2-3 anni) dopo cinque minuti perdevo il fiocchetto, ero molto solitaria e picchiavo i miei compagni d’asilo quando prendevano in giro una bambina per i suoi occhi di colori diversi….

  3. Io non frequento ambienti gay ma comunque da quando ho accettato pienamente la mia omosessualità ho subito una certa trasformazione… Ora non potrei fare a meno dei capelli corti e degli abiti maschili e di non vergognarmi di avere un modo molto maschile di pormi e di parlare. Quando ero una ragazzina passavo dai vestitini al tutone sciatto, mi piastravo i capelli ma poi parlavo come uno scaricatore di porto. Sinceramente preferisco essere etichettata come “lesbica”, che rinunciare alla mia personalità perchè non sono conforme all’ideale di donna. Secondo me, dobbiamo accettarci come siamo, certe caratteristiche sono innate.

    1. Non ti seguo. Una donna sia etero che lesbica può dire parolacce e nel frattempo piastrarsi i capelli. Poi se tu ti senti piu a tuo agio coi capelli corti ok…ma non è che c’è un hairlook coerente col proprio carattere

  4. Hai ragione da vendere, conoscevo anch’io un ragazzo gay che prima era del tutto privo di atteggiamententi effeminati (si badi bene non femmimili) poi man mano che si addentro non nell’ambiente ma nell’idea di essere gay, ha automaticamente assunto atteggiamenti come il “polso rotto”, la voce da sfranta e un certo modo di posa fashon ogni volta che cammini o si ferma; mentre prima non aveva alcun atteggiamento, sembrava semplicemente maschio (né etero o gay).
    Ma se nell’essere gay o etero che probabilmente uan qualche componente genetica e profonda mentale, non credo che ciò possa valere per l’effeminatezza (ma in quel caso ti troveremmo di fronte a casi di trangenderismo, ma le trans in genere sono femminili non effeminate). Credo che questi atteggiamenti derivino più che altro dall’indossare una maschiera, quello del gay preso attraverso una stereotipo che inconsciamente viene esternato.

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