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I mille modi di vivere Trans-Gender

Come è stato spiegato nei post precedenti, esistono persone cis-gender (in cui l’idendità di genere corrisponde al sesso di nascita) e persone, in qualche modo, trans-gender.
Tra le persone transgender, si fanno differenze secondo due aspetti

Transgender

1) Cambiamento della propria immagine e del proprio corpo: se, come, quanto e quando.

– alcune persone scelgono di apporre modifiche chirurgiche al proprio organismo rendendo il proprio corpo “simile” esteticamente (e parzialmente anche funzionalmente, secondo le attuali possibilità della medicina) a quello del sesso biologico del proprio genere d’elezione (ovvero il genere con cui ci si identifica). Si tratta di una transizione completa, con la quale, per mezzo di interventi demolitivi, ricostruttivi e assunzione di ormoni, si richiama totalmente l’estetica e la funzionalità desiderata.

– altre persone intervengono in parte, facendo solo la terapia ormonale o solo alcuni interventi (magari solo al petto, o solo quelli demolitivi ma non quelli ricostruttivi). In particolare, con una terapia ormonale sostitutiva, cambiano alcune percezioni mentali e sessuali avvicinandosi al “sentire” di chi è nato nel sesso relativo al loro genere d’elezione.

– altri ancora transizionano solo di genere, ovvero vivendo apertamente una serie di gestualità, comportamenti, abitudini, modi i vestire, di vivere, di pensare, di parlare, coerenti col genere d’elezione.
Sicuramente questa tipologia di transgender è quella più “visibile“, poichè il “passing” (ovvero far si che l’osservatore identifichi la persona come appartenente al genere d’elezione) è più difficoltoso.

La scelta di non fare trattamenti medici o non farne alcuni può essere causata da vari meccanismi: problemi di salute, motivi ideologici, motivi funzionali.

2) Identificazione in un genere binario o in altri generi

– alcune persone si identificano totalmente nel genere opposto al sesso di nascita, indipendentemente dai trattamenti medici che hanno intenzione di fare o non fare. A volte l’identificazione totale deriva dal concepire la società come un sistema “binario” in cui i generi sono due. A volte, pur coscientemente del fatto che esistono pluralità di maschili e di femminili, ci si identifica in forme molto tradizionali di mascolinità o femminilità.

– alcuni soggetti riconoscono se stessi come intermedi ai due generi, appartenenti a entrambi i generi, o a nessuno dei due, o a una combinazione tra essi o a un terzo genere. A volte intrinseca a questa scelta vi è una posizione ideologica e attivista che vede il rifiuto delle figure maschili e femminili socialmente costruite, per ragioni sociali e di “ordine pubblico“, vede il cervello umano praticamente unisex e professa il ritorno a vivere il genere coerentemente con le attitudini del singolo soggetto. Questi soggetti vengono chiamati, o si autodefiniscono, “GenderQueer“.

Queste sfumature distinguono appunto chi è trans-sessuale da chi è trans-gender (al di là del genere) e chi corrisponde più specificatamente ad altre figure che stanno sotto il grande ombrello trans-gender.

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