Cartoni animati censurati in Italia, anime censurati
La censura tra le righe: i cartoni animati giapponesi, detti anche anime, e spesso ricavati da manga (fumetti giapponesi) sono famosi in tutto il mondo per la loro qualità e per la varietà di generi che offrono. Dai più classici, come Dragon Ball e Naruto, ai più moderni, come Attack on Titan e One Piece, ce n’è davvero per tutti i gusti.
Tuttavia, in alcuni paesi sono stati subissati da una vera e propria censura. Vediamo insieme i motivi.
Censura cartoni animati e anime giapponesi: perché
I cartoni animati giapponesi, noti come anime, sono stati molto popolari in Italia sin dagli anni ’80. Tuttavia, molti di questi programmi sono stati soggetti a censura a causa di contenuti considerati inappropriati o volgari.
La censura dei cartoni animati giapponesi in Italia riguarda principalmente scene violente, sessuali o considerate offensive. Questo ha portato alla modifica o all’eliminazione di alcune parti dei programmi per adattarli al pubblico italiano.
I cartoni animati giapponesi sono tra i più famosi e apprezzati al mondo, ma purtroppo anche tra quelli più censurati. La ragione di questa censura è spesso dovuta al contenuto violento o sessualmente esplicite dei cartoni animati, che viene modificato o rimosso prima che possano essere trasmessi in altri Paesi. A volte, però, ad essere censurata è solo la libera espressione di identità LGBT.
Cartoni censurati: il Giappone, gli anni Ottanta e Mediaset
Il paese del Sol Levante è uno dei più famosi al mondo per la produzione di cartoni animati. Molti di questi, pur essendo molto popolari, sono stati censurati, persino in Patria a causa di contenuti considerati troppo violenti. In effetti, alcune scene di violenza possono essere considerate troppo forti anche per un pubblico adulto, figurarsi per un bambino. Invece, c’è una censura tutta europea, o meglio Italiana, che è avvenuta soprattutto negli anni Ottanta e Novanta da parte di Mediaset, con veri e propri taglia e incolla di scene, rese “coerenti” in modo rocambolesco dall’atteggiamento al doppiaggio e da sigle pacchiane.
I cartoni animati giapponesi e personaggi censurati : Moige ed LGBT
I cartoni animati giapponesi sono spesso oggetto di censura, ma chi è dietro a questa manovra? Si tratta del Moige, un movimento di genitori che pensano che le scene violente o i contenuti sessuali possano essere dannosi per i bambini: ecco perché vengono modificati o rimossi. L’associazione ha però spesso avuto atteggiamenti ostili verso le persone LGBT.
5 anime giapponesi censurati in Italia: Pucci e altri personaggi
I cartoni animati giapponesi, così come quelli di altre nazioni, sono sottoposti a censura in Italia. Ma perché? Quali sono le 5 anime giapponesi censurate? Tra gli anime giapponesi maggiormente censurati ricordiamo:
- Sailor Moon
- Dragon Ball
- Lady Oscar
- Ranma 1/2
- Berserk
- Pucci
Cartoni animati giapponesi censurati in Italia: i più e i meno “tagliati”
Un esempio di cartone animato giapponese censurato in Italia è “Lady Oscar“, una serie storica ambientata durante la rivoluzione francese. La serie è stata censurata a causa delle relazioni omosessuali tra alcuni personaggi.
Altre serie giapponesi censurate in Italia includono “Pucci“, un cartone animato ambientato in un mondo fantastico, e molti manga, tra cui alcuni dei più famosi cartoni animati giapponesi trasmessi in Italia.
Tuttavia, non tutti i cartoni animati giapponesi sono soggetti a censura in Italia. Ci sono molti programmi che sono trasmessi quasi senza alcun tipo di modifica, come ad esempio alcuni dei più famosi anime giapponesi come “Naruto” e “Dragon Ball“.
In conclusione, la censura dei cartoni animati giapponesi in Italia è un argomento complesso che riguarda molte serie diverse. Alcune sono state modificate o eliminate per adattarsi al pubblico italiano, mentre altre sono state trasmesse senza alcun tipo di censura. La scelta dipende dal contenuto dei programmi e dalla valutazione dei responsabili della trasmissione. Certo non si può escludere che, in queste scelte, non ci siano state omofobia e transfobia.
Cartoni giapponesi censurati: la controversia della censura nei cartoni animati giapponesi
I cartoni animati giapponesi sono noti per la loro estetica e trame avvincenti, ma molti di questi sono stati oggetto di censura a causa di contenuti considerati troppo violenti, sessualmente espliciti o inappropriati per il pubblico più giovane. In questo articolo, esploreremo il dibattito sulla censura nei cartoni giapponesi e le conseguenze della censura su questi programmi.
I cartoni censurati giapponesi
Il Giappone è noto per aver prodotto alcuni dei cartoni animati più popolari e amati al mondo, come Dragon Ball, Naruto e Sailor Moon. Tuttavia, molti di questi cartoni sono stati censurati in altri paesi per contenuti ritenuti troppo violenti o inappropriati per il pubblico occidentale. Ad esempio, in una scena di Dragon Ball Z, un personaggio viene colpito da una sfera di energia e la sua schiena si spacca in modo impressionante. In molte versioni internazionali, questa scena è stata tagliata o ridotta per renderla meno violenta.
Cartoni animati giapponesi senza censura
Nonostante la censura, ci sono alcuni cartoni animati giapponesi che sono stati trasmessi senza tagli o modifiche. In Giappone, molti cartoni animati sono trasmessi senza censura, poiché la cultura giapponese ha una visione diversa della violenza e della sessualità rispetto a molti altri paesi. Tuttavia, ci sono anche versioni non censurate di alcuni cartoni animati giapponesi che sono stati distribuiti in altri paesi, come ad esempio la versione non censurata di Ghost in the Shell.
Cartoni animati giapponesi non censurati
Molti appassionati di anime preferiscono guardare i cartoni animati giapponesi senza censura per apprezzare appieno l’opera originale e le intenzioni degli autori. Tuttavia, la censura nei cartoni animati giapponesi può anche essere vista come un modo per proteggere il pubblico più giovane da contenuti inappropriati. Ad esempio, in Sailor Moon, alcune scene di nudità e sessualità sono state censurate in molte versioni internazionali per renderle adatte al pubblico più giovane.
Conclusione
In conclusione, la censura nei cartoni animati giapponesi è un tema controverso che suscita dibattiti tra gli appassionati di anime in tutto il mondo. Mentre alcuni preferiscono guardare i cartoni animati senza censura per apprezzare appieno l’opera originale, altri vedono la censura come un modo per proteggere il pubblico più giovane da contenuti inappropriati. Tuttavia, è importante notare che la censura nei cartoni animati giapponesi può influenzare la narrazione e le intenzioni degli autori originali, e quindi è importante valutare ogni opera caso per caso.
Foto di Lisa Fotios: pexels.com/it-it/foto/donna-seduta-sul-divano-durante-la-lettura-di-un-libro-1454906/