Billions: personaggio transgender e non binary: Asia Kate Dillon
Sorpresa di questo 2017 il primo personaggio dichiaratamente genderqueer/non binary/enby nelle serie tv.
Si tratta di Taylor Mason, impiegato genderqueer, che chiede che ci si rivolga a lui senza usare espressioni al maschile o al femminile.
E’ interpretato da Asia Kate Dillon, che aveva avuto una piccola parte in Orange Is The New Black
La serie è Billions, la stagione è la seconda. Il personaggio, entrato come personaggio secondario, è stato rinnovato per la terza stagione e avrà maggiormente spazio.
So che sono un maledettissimo borghese, ma mi fa piacere che il primo genderqueer apparso in tv sia un impiegato (tra l’altro brillante e geniale), e vi sia la tematica del coming out al lavoro. Mi fa piacere anche che non si sottolinei l’orientamento sessuale e che rimanga centrale il tema dell’identità di genere.
E’ anche una grande occasione per iniziare a parlare dell’uso del “loro” per le persone che non si riconoscono nel lui/lei.
Una cosa che mi lascia un pò perplesso riguarda il fatto che genderqueer continua ad essere identificato con persona xx, di look maschile e non medicalizzata. Non so se questo continuerà a generare confusione nel pubblico, ma almeno aiuta lo spettatore a concepire la possibilità che ci sia una persona di nascita femminile, di aspetto maschile (spesso Taylor ha delle cravatte e vestiario da uomo), che rifiuta che ci si rivolga col genere femminile. E’ già un grande passo avanti.
Ecco alcuni links che approfondiscono la notizia:
http://www.corriere.it/spettacoli/17_marzo_20/non-sono-ne-uomo-ne-donna-2c3922d6-0cd4-11e7-a6d7-4912d17b7d3e.shtml
Vista la brillante interpretazione di Asia, ora si parla di una candidatura agli Emmy, e ciò ha creato l’occasione per discutere del binarismo delle candidature nei premi di recitazione, ma non solo.
Inserisco questo estratto tratto da questa fonte
“Ciò che ho appreso attraverso la mia ricerca è che la parola actor, specialmente in riferimento a coloro che recitano in una rappresentazione, si è diffusa alla fine del ‘500 come termine neutro,” ha detto Dillon. “Si applicava a tutti, a prescindere dal sesso anatomico o dall’identità sessuale.” La parola actress, come Dillon ha scoperto, è una derivazione successiva, per definire le interpreti anatomicamente femmine.
Dillon ha quindi scritto una lettera alla Television Academy, per ricevere più informazioni possibili in merito al significato dato alla distinzione tra actor e actress da parte deimembri, per poter decidere con dati alla mano in quale categoria concorrere. Ecco un estratto della lettera:
“Vorrei sapere se, ai vostri occhi, actor e actress denotino l’anatomia o l’identità di genere, e perché sia necessario distinguerli in primo luogo. La ragione per cui spero di poter intraprendere un dialogo con voi su questo argomento è perché se, se le categorie di actor e actress sono, in effetti, atte a rappresentare la miglior performance di una persona che si identifica come donna e miglior performance di una persona che si identifica come uomo, non c’è spazio per a mia identità all’interno di questo sistema di premiazione binario. Inoltre, qualora le categorie actor e actress si riferissero al sesso anagrafico, chiedo, con tutto il rispetto, perché è necessario?”
Altri approfondimenti sul tema su questi links…
http://www.badtv.it/2017/04/asia-kate-dillon-apre-dibattito-candidature-genderqueer-emmy/
l’unica soluzione è fare una categoria neutra, “best actor” che raggruppi uomini, donne e tutte le minoranze che sono/si sentono in mezzo, temo però che non sia realizzabile e causerebbe più polemiche e problemi di quanti non ne risolva. Oltretutto sono filosoficamente perplesso davanti a questa ricerca del neutro scambiato per inclusivo. Ma creare una categoria di premiazione apposita per le minoranze è ghettizzante