Transomosessualità e translesbismo

Come è stato detto in altri post, orientamento affettivo/sessuale e identità di genere sono caratteristiche che camminano parallelamente e indipendentemente.

Nello stereotipo etero-normativo, la persona nata maschio che sente di avere un’identità femminile, deve per forza essere attratta da uomini, quasi come se transizionasse per rendersi più appetibile alla maggior parte degli uomini, etero.
Questa è una visione ingenua spesso ricorrente da parte dell’opinionista etero di turno, ma anche del fruitore LGBT, e persino di qualche attivista.

Così come il transgender che non inizia o non ultima la transizione medicalizzata, per i motivi più svariati, è soggetto a discriminazioni addirittura interne al mondo trans, ciò capita anche alle persone trans-omosessuali, ovvero attratte da persone che hanno lo stesso genere mentale del loro.
Si tratta quindi di donne trans da maschio a femmina attratte da donne (biologiche e/o trans) e uomini trans da femmina a maschio attratti da uomini (uomini biologici e/o trans).

Due cose accomunano, di solito ma non sempre, le persone trans-omosessuali:

un approccio tardivo alla scoperta di se stessi, al coming out e all’inizio della vita da transgender
Questo è dovuto al fatto che vista la società eteronormativa, dove il pensiero comune porta a riflessioni accennate all’inizio del post, una persona ha una reale difficoltà, se attratta da persone di sesso opposto al loro sesso genetico (una condizione quindi di eterosessualità apparente), a considerarsi interno al mondo LGBT.
Di certo sentirà una certa inadeguatezza nel mondo etero/cisgender che non riuscirà bene ad inquadrare, avendo a volte un rapporto controverso con il mondo transgender, a volte inizialmente addirittura transfobico, spaventato, irrazionale. Spesso si osservano “sfoghi” presso vari ambienti alternativi, musicali, politici, anarchici, come sintomo di un disagio crescente e difficilmente inquadrato dalla persona.

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sembianze estetiche, prima dell’accettazione, abbastanza aderenti allo stereotipo etero-normativo.
Ci sono persone che, prima di scoprirsi e accettarsi come trans-omosessuali, vivevano come persone etero e cisgender (ovvero seguendo le “regole” non scritte dell’essere socialmente maschio o femmina). Questo spesso perchè la persona, che ha in quel momento poca capacità di introspezione, aderisce a un modello che è l’unico che conosce per attrarre persone di sesso opposto. A volte contraggono anche matrimoni eterosessuali, che funzionano poco non poiché non si è attratti dall’altra persona, ma perché vi è una forte insofferenza nell’essere amati per qualcosa che si è solo apparentemente.
Vi sono dei casi in cui donne translesbiche, che prima dell’accettazione vivevano da uomini etero, hanno lasciato la moglie per poi tornarci insieme dopo la transizione, una volta abbattuto lo spettro di un amore “filtrato” da un’accettazione e comprensione non totale. Altre persone translesbiche hanno rivelato alle proprie compagne di sentire un’identità di genere diversa e sono state comprese, a volte per semplice “amore al di là del genere“, altre volte perché la compagna ha rielaborato il proprio orientamento sessuale scoprendosi comunque attratta o innamorata.

Altre persone trans-omosessuali invece provengono già da un vissuto da trans eterosessuale (ovvero attratti/e da persone di genere opposto al loro genere d’elezione). Probabilmente vivevano da omosessuali/lesbiche prima della transizione poiché il non potersi relazionare in modo etero con persone di sesso opposto aveva fatto elaborare loro una labile consapevolezza di essere omosessuali, per poi col tempo arrivando a capire di essere in realtà trans e in un secondo tempo, spesso dopo la transizione, riuscendo a rapportarsi con partner di sesso opposto a quello di nascita, quindi dello “stesso genere” considerando il genere d’elezione.
A volte queste persone non rinnegano del tutto punti di vista passati, ma si definiscono bisessuali o pansessuali.

La frase molto sentita nel mondo etero e non solo è “ma se ti piacciono le donne e sei nato uomo, che cacchio hai transizionato a fare?”
Questa frase molto fa capire della confusione ancora esistente su identità di genere e orientamento sessuale.