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LG vs BTQ

Vignetta divertente sulle discriminazioni interne al mondo TBGL…
lgbtq_west_by_irreverender-daqbwdy

In esclusiva presso
http://www.ilsimposio.tk/oltre-larcobaleno.html

7 commenti su “LG vs BTQ”

  1. Rappresentazione nell’insieme molto creativa, evocativa, simbolica; vivace scherzosa, alla maniera di Cocco Bill di Jacovitti.
    Lesbiche e Gay, gruppi ben definiti, sono in lotta contro
    Bisessuali e Transgender, più incerti sulla propria identità definitiva.
    Q mi sfugge, ma potrebbe essere Queer (= insolito, eccentrico, traverso). >
    ” Il termine queer nasce anche (e soprattutto) in contrapposizione agli stereotipi diffusisi nell’ambiente gay.” (wikipedia). Quindi in dissidio con L e G, infatti fugge insieme a B e T.

  2. non vedo perchè bisex è transgender (donne e uomini) dovrebbero essere per forza “incerti” sulla loro identità..magari lo erano all’inizio.

    1. è per spiegare il “versus”, cioè contrapposizione con i due gruppi lesbiche e gay, che invece hanno un’identità certa, nel senso che hanno fatto una scelta definitiva, mentre il bisex è orientato in entrambi i sensi, il trans non ha ancora deciso se transitare; nel caso l’avesse fatto non è più trans.
      I queer, secondo la definizione data sopra da me, hanno una scelta fra 52 orientamenti, è un termine molto generale che comprende l’universo dei diversi (queer veniva inteso come “frocio” nella lingua inglese).
      Chiara Atzori illustra lo stato attuale genderqueer nel mondo, e si comprende come siamo, nel dominio dell’incomprensibilità, verso i non gender – già a partire dal linguaggio usato.
      Personalmente non riesco più a seguire Nath, non solo nel vocabolario di neologismi, nelle definizioni, ma anche nel gioco mentale delle combinazioni sessuali che devo elaborare per cercare di capire il messaggio.
      Se poi mi capita di scambiare una “o” con una “a” rischio la bannatura.
      Per questo a molti articoli di Nath non posso rispondere, per mancata comprensione, e credo che questo succeda a molti, per cui sarà sempre più difficile combattere l’omofobia.
      Non si può condividere, approvare, ciò che non si riesce a conoscere.
      Questa incomprensione irrita molto il movimento genderq. il quale pensa ad una opposizione, è, invece, difficoltà a capire o rifiuto di capire.
      Ora, un mondo ristrutturato secondo i principi di Judith Butler e altri personaggi che compaiono nel video, è semplicemente folle.
      Se dovessero prendere piede quelle idee e i governi agiranno di conseguenza, approvandole (come successo lo sorso anno in Germania, dove si sono aboliti i termini padre e madre per sostituirli con genitore 1 e genitore 2) e provvedimenti pure presi in Germania nei confronti di genitori che non hanno mandato i figli ad un corso su come sia normale prenderlo in quel posto ed altre varianti paradossali – se vogliamo rinunciare al terminepatologiche… possiamo dare l’addio alla nostra civiltà occidentale.
      Addirittura la Atzori include la pedofilia, in una questione di desideri da direzionare verso un certo oggetto, il bambino, in questo caso, ovviamente legittimo, mica vogliamo scontentare il mondo gender?.
      L’ideologia gender ha una potenzialità distruttiva enorme nella società, se solo le si dà corda; me ne sono reso conto dalle idee illustrate dalla Atzori – una studiosa neutrale, spiega, descrive ma non prende posizione né emette giudizi.
      E’ ipotizzabile, in futuro che, oltre un certo limite, ci sarà una reazione violenta da parte della collettività, per ripristinare l’originario equilibrio.
      Del resto, Paolo, come puoi vedere, anche qui ci siamo subito incagliati sui significati. degli acronimi.

        1. Ho visto il video della dottoressa 2 volte.
          A me sembra dalla parte del mondo LGBT, che descrive molto bene, senza prendere posizione, tuttavia, su youtube il suo video è contorniato da altri di Radio Maria, per questo non mi stupisce quanto dici.
          Ci sono evidentemente delle evidenze, dei concetti complessi, che a me non appaiono, che invece tu riesce a capire perchè ci sei in mezzo da anni.

    2. E BASTA! Questa storia della bisessualità come indecisione – o status non definito, o non definitivo – ha rotto le balle. Il problema nasce da quel momento di passaggio che molti gay e lesbiche vivono e in cui, avendo purtroppo un po’ di omofobia interiorizzata e dei tentativi di comportamento eterosessuale alle spalle, dicono di essere bisessuali, pur non essendolo davvero. In seguito fanno il grossolano errore (tipico di molti esseri umani) di estendere la propria esperienza alle altre persone: “siccome per me la bisessualità è stata solo una fase di passaggio, allora chiunque si dica bisessuale è in una fase di passaggio; chi lo nega ha solo qualcosa da risolvere”. [Che poi è lo stesso errore che fanno molti eterosessuali omofobi quando pensano agli omosessuali: “siccome io sono attratto da persone del sesso opposto, allora chiunque in realtà è attratto dal sesso opposto; chi lo nega ha solo qualcosa da risolvere”.] Il fatto che una persona possa sinceramente essere attratta da entrambi i generi, e da persone che non rispecchiano il binarismo di genere, non li sfiora nemmeno. In effetti, credo che il fulcro del DISEGNO sia proprio il binarismo: da un lato, le figure G ed L, aderenti a un’immagine di mondo in bianco e nero, dove “o sei uomo o sei donna”, “o sei etero o sei gay”, che sotto questo aspetto ricalca il mondo etero ed è perciò in una posizione di forza (relativa); dall’altro lato, le figure B, T e Q che mettono in discussione il binarismo e, proprio perché deviano maggiormente dalla “norma”, sono in una posizione di debolezza (sempre relativa). In realtà, con la crescita delle nuove generazioni, ci sono sempre più gay e lesbiche che hanno la capacità di credere che – oh mio dio! – non siamo tutti uguali. 🙂 Quanto alla “Q”, la filosofia queer è molto stimolante perché propone un superamento totale del binarismo e dei generi; basta che non diventi una scusa per “non definirsi”, per saltare quel passaggio in cui dici agli amici che no, non sei affatto etero (il discorso di qualsiasi vero attivista queer è che “prima devi dire che sei frocio, e poi semmai passi al queer” 😀 ).

      1. il pensiero queer ha degli aspetti “estremi” che non mi convincono: il “superamento dei generi” non mi convince, io credo in un mondo dove ogni persona è rispettata qualunque sia la sua identità di genere e la sua presenza nella società

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