Luna Transgender e il rigurgito transfobico
Il movimento sembra spaccato sul caso di “Luna Trans”, professoressa transgender finita nel mirino mediatico poiché pubblicava foto in calze a rete in un sito Adult.
Riportiamo articoli dall’italia e dal mondo che riguardano l’identità e il ruolo di genere, le persone non binary, di genere non binario, non-binary.
Il movimento sembra spaccato sul caso di “Luna Trans”, professoressa transgender finita nel mirino mediatico poiché pubblicava foto in calze a rete in un sito Adult.
Il 18 aprile 2017 chi è di Milano potrà partecipare al Presidio che la comunità LGBT ha organizzato al Consolato Russo alle ore 20.30
Sorpresa di questo 2017 il primo personaggio dichiaratamente genderqueer nelle serie tv.
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Si tratta di Taylor Mason, impiegato genderqueer, che chiede che ci si rivolga a lui senza usare espressioni al maschile o al femminile.
E’ interpretato da Asia Kate Dillon, che aveva avuto una piccola parte in Orange Is The New Black
E così questi spettatori, stupiti e pruriginosi, scoprono “l’acqua calda” insieme alle Iene, che ormai, da quindici anni e passa, campano solo per contattare, sotto mentite spoglie, dei poveri cristi che mettono annunci fetish ricercando altri appassionati di calze, collant, o altri legittimi oggetti di feticcio, ma anche sex workers, spogliarelliste, pornoattrici, gigolò e tutto quello che può generare l’attenzione del guardone medio.
Già al liceo ricordo i miei compagnucci, eccitati da quel poco del corpo della donna che le telecamere delle Iene gli avevano mostrato…
Potevano piacere o non piacere, ma la polemica è stata ricondotta ad un odio verso i meridionali e verso gli stranieri. Un episodio di “razzismo botanico” che ha portato, stanotte, ad un tentativo di dare fuoco all’istallazione, con il risultato di bruciare una palma e danneggiarne due.
Povera palma. Era venuta in italia per farsi fotografare da turisti e cittadini, per farsi tre anni in centro con il panorama del Duomo, ed è stata bruciata da un vandalo.
I presìdi di Forza Nuova e Lega hanno poi portato ad un atto vandalico: ciò va precisato per ricordare che la violenza verbale spesso porta alla violenza fisica.
Ai razzisti livorosi, che dicono che “ormai Milano è dei meridionali”, dedico questa vignetta un po’ “binaria”:
Consiglio l’immediato acquisto del National Geographic di questo mese, il cui il tema sono le varianti dell’identità e delle espressioni di genere
L’indignazione per il fatto che probabilmente non si fanno figli per motivi di soldi e di crisi economica ci sta, ma …perché non viene colto il vero problema?
Molte donne non fanno figli perché semplicemente non desiderano diventare madri. Altre, alcune di queste, non amano i bambini, cosa che è a quanto pare ancora un tabù, tanto che se una donna dice chiaramente di non amare i bambini viene guardata come cattiva e snaturata (cio’ non accade se un uomo non ama i bambini).
Il libro della dott.ssa Monica Romano, “Trans – Storie di ragazze XY” , è un manifesto per la libertà di identità di genere, di orientamento sessuale e di modificare e gestire la propria immagine come, quando e quanto lo si desidera.
Monica, tramite il racconto romanzato della sua vita, attraverso il personaggio di Ilenia, ci conduce, tramite il suo romanzo di formazione, attraverso le sue esperienze ed emozioni, guidandoci anche a comprendere i suoi ideali e ciò da cui sono scaturiti.
Lauren Hennessy è un transgender in direzione ftm che non è interessato al percorso medicalizzato. E’ geneticamente femmina, ma è uomo (identità di genere maschile). Ha preso coscienza della sua identità di genere maschile da piccolo.
Non è “solo” una questione di “non voler fare l’intervento”. Non è interessato neanche agli ormoni, tuttavia chiede rispetto per la sua identità di genere maschile, e richiede l’uso di pronomi maschili.
Per favore, non siate tristi, è meglio così. La vita che avrei vissuto non sarebbe stata degna di essere vissuta… perché sono transessuale. Potrei entrare nei dettagli per spiegare perché lo penso, ma questa lettera sarà già abbastanza lunga così. Per farla semplice, mi sento una ragazza intrappolata nel corpo di un ragazzo da quando avevo quattro anni. Per molto tempo non ho saputo dell’esistenza di una parola per definire questa sensazione, né che fosse possibile per un ragazzo diventare una ragazza, così non l’ho detto a nessuno e ho semplicemente continuato a fare cose convenzionalmente da maschi per cercare di adattarmi.