Vai al contenuto
Home » Come chiedere aiuto per tesi e questionari alle associazioni transgender

Come chiedere aiuto per tesi e questionari alle associazioni transgender

Quasi ogni giorno, le associazioni LGBT e gli attivisti influencer, ricevono delle richieste di aiuto da parte di tesisti che chiedono di divulgare dei questionari ai propri soci o lettori.

Spesso, queste richieste arrivano in modo maldestro: le associazioni e gli attivisti sono messi in CCN e il messaggio è uguale per tutti.
Non c’è nessun tipo di cura del know how che i circoli e gli attivisti hanno, né c’è consapevolezza del grande aiuto che possono fornire.

Complice la transfobia interiorizzata di alcuni attivisti o circoli agli inizi, si decide di aiutare questi tesisti lo stesso, perché si pensa che in qualche modo queste tesi “contribuiranno alla causa”, e che quindi qualsiasi cosa attenziona il mondo transgender vada supportato. Non sempre è così: spesso l’approccio è binario, medicalizzante e psichiatrizzante.

Molte associazioni e attivisti pagano delle ADV (pubblicità online) per rendere più accessibili i siti, i blog, ed i profili social. Alla luce di questo, il tesista deve essere cosciente che, divulgando il suo questionario, l’associazione, o attivista, sta condividendo col tesista un suo investimento, di tempo (ci vogliono anni per raggiungere un grande bacino d’utenza) e a volte di denaro (se il circolo investe le sue donazioni, o l’attivista investe i suoi fondi personali, per pubblicizzare il progetto).

Alla luce di questo, sono richieste due cose:
– il tesista si impegna a lasciare una recensione positiva su google mybusiness e su facebook all’attivista/al circolo, per ringraziarlo della condivisione
– il questionario deve essere inclusivo: vanno compresi gli orientamenti sessuali non binari, i percorsi transgender non medicalizzati, le identità di genere non binarie

Queste sono le condizioni per richiedere aiuto a Progetto Genderqueer

In generale, comunque, vi consiglio di usare queste buone prassi per ogni contatto. Un circolo che si vede contattato “in ccn” in una lista insieme ad uno sciame indefinito di persone, come si fosse tutti uguali e senza valore, non è stimolato a dare il suo contributo.
Inoltre, per essere rappresentativi, i vostri questionari devono arrivare anche a chi è portatore di percorsi non canonici e non conformi, quindi coinvolgere i circuiti esterni alle reti della “transizione canonica” offre dei risultati più attinenti alla realtà statistica del territorio, e include persone non “schedate” da consultori e circuiti medicalizzanti.

Buona fortuna per la vostra tesi, e speriamo che questa guida vi sia stata utile