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Il progetto e le sue principali tappe

Una biografia a ritroso…

ho deciso di raccontarmi a ritroso perché le attività più recenti sono le più significative e quelle con cui maggiormente mi identifico.
Lo so, potrà essere inusuale, ma del resto si tratta di un blog sulla non conformità, no?

2023: formazione presso associazioni di psicologi

A marzo e a maggio svolgo due formazioni presso l’associazione di psicologi junghiani CIPA. L’evento si chiama Arcipelago Sui Generis, confronti e oscillazioni tra svelamento e pregiudizio.

2022: attività come consulente sul copywriting inclusivo, relatore sull’architettura inclusiva

Il mio impegno nella divulgazione su temi d’inclusività si è concentrato su EnbyPost (Non Binary Magazine), la sua newsletter e la sua pagina Linkedin.
Sto lavorando molto come consulente su temi di comunicazione, copywriting e linguaggio inclusivo.
Sono stato citato nel libro a tema, “Scrivi e lascia scrivere“.

Ho deciso di ridurre le mie partecipazioni come relatore. Ho partecipato ad un evento sull’architettura inclusiva, organizzato da Arcigay (“Mondi a misura d’altr*, non esistono corpi sbagliati”), in occasione della Pride Week, ad un evento contro il binarismo, organizzato da Anita Sonego in Casa delle donne (“Contrastare la binarietà”), all’inaugurazione dei Giardini Harvey Milk a Milano, organizzato dall’Assessorato alla Cultura, e sarò, come ogni anno, formatore sui temi di non binarismo per Arcigay Cig Milano.

2021: fondazione del magazine non binario Enbypost e giornalismo inclusivo

E’ stato un anno molto importante, caratterizzato da nuovi progetti.
Ho fatto da docente al “Corso di rieducazione dell’adulto binario – non è mai troppo tardi”, di Arciatea.
Ho creato non-binary.it, che è un sito didattico sul genere non binario, su ispirazione delle formazioni fatte da me al Gruppo Scuola Arcigay.
Ho fondato EnbyPost.it, un blog multiautore per mettere insieme delle voci non binarie su temi di attualità e diritti civili.
Ho fatto da consulente e relatore per i Verdi di Milano, riguardo al tesseramento inclusivo, e ho iniziato la mia avventura con l’associazione Green Italia.
Progetto Genderqueer è stato inserito nei collettivi dell’importante rete ministeriale InfoTrans.
Progetto Genderqueer ha proposto eventi culturali in Pride Week.
Sono stato relatore molte volte, per realtà LGBT e Ally.
Ho iniziato a scrivere su molti blog e testate, tra cui Ultima Voce, Neg Zone, Valigia Blu, Il Sublimista, TheGiornale, Blasting News, LeFaremoSapere, IlSalottoMusicale.
Per Ultimavoce sono stato anche consulente e formatore per la comunicazione e il giornalismo inclusivo.

2020: attività come formatore presso Arcigay e scrittore di racconti didattici

Ho iniziato a scrivere per la storica testata Pride Magazine, ho continuato la mia attività di relatore, ho iniziato a fare dei gruppi meet di autocoscienza relativi ai partecipanti del collettivo online “Progetto Genderqueer” e sono stato chiamato come relatore per più realtà sparse nel territorio italiano (come ArciAtea).

Ho iniziato il mio percorso come formatore su temi Non Binary per il Gruppo Scuola Arcigay.

Ho scritto due racconti didattici: “Fare colazione tra le nuvole” e “Due cuori e un’apocalisse zombie” in una collana di autori ed autrici LGBT, tra cui Laura Caruso, che ha come curatrice Erica Gazzoldi. Il primo racconto parla di identità di genere, in un contesto onirico e fantascientifico, e il secondo, ambientato in uno scenario post-apocalittico, parla con ironia (è un racconto destinato ai e alle teenager) della condizione non med. 

2019: blog sul Fatto Quotidiano

Ho fondato il gruppo e il canale Telegram di Progetto Genderqueer, comunità che nel 2019 conteneva 200 persone, e in questo modo, pian piano, Progetto Genderqueer è diventato anche un collettivo online.
Prima del Lockdown, ho avviato il progetto di aperitivi non binary e non med al Pop di Milano: “No passing pride”.
Nel 2019 ho creato anche un laboratorio diviso in incontri tematici sui temi non med e non binary, in collaborazione con Rizzo Lari.
Ho iniziato a scrivere per Il Fatto Quotidiano Blog (Wake Up London).

2018: palco del Milano Pride e presidenza onoraria

Ho continuato la mia attività di saggista per Progetto Genderqueer (oltre che per il mio blog da docente e architetto) e ho parlato sul palco del Milano Pride a nome delle persone non med e non binary.
Ho concluso il terzo mandato da presidente del Milk Milano, il quale cambia nome, e viene dedicato ad Alessandro Rizzo Lari, e sono stato nominato presidente onorario.

2017: transgenerità, cultura e autocoscienza

Mi sono impegnato sul tema dell’identità di genere contro le posizioni Gender Critical. A dicembre sono stato relatore alla Scighera con Daniela Danna.
Ho partecipato, con Progetto Genderqueer, al Coordinamento Transgenere Lombardia, con Antonia Monopoli, Gianmarco Negri, Gabriele Belli, Monica Romano e Laura Caruso.
Con Monica e Laura fonda anche “Transgenerità, cultura ed autocoscienza” al Circolo Rizzo Lari.
Inizia un’attività di fotografo non binary chiamata ArtNathomy e scrive per il portale Wikipink.
Le energie di tutto l’anno sono donate a completare il calendario culturale di Alessandro Rizzo, vicepresidente e responsabile cultura del milk, appena scomparso (gennaio 2017).

2016 e 2015: attività come formatore nelle aziende su temi di Diversity&Inclusion

La presidenza del Milk la maggior parte delle mie energie. Il tempo rimasto va a far crescere progetto Genderqueer, e a fare formazione su temi di diversity e inclusion relativamente alla soggettività non med e non binary per realtà come Unar, Diversità Lavoro, e Parks.

2014: fondazione della rivista culturale “Il Simposio”

Ho fondato, con Danilo Ruocco (direttore), Alessandro Rizzo ed Enrico Proserpio, Il Simposio, rivista cartacea su temi LGBT.
Per Simposio sono stato saggista, illustratore, “copertinista”.

2011 – 2013: Consulta Milano Laica e Radicali

Il mio interesse per il tema della laicità mi ha portato a frequentare UAAR, di cui sono stato spesso relatore, e la Consulta Milanese per la Laicità delle istituzioni.
Ho esteso la mia attività di vignettista, oltre che per Progetto Genderqueer, per realtà Ally come Occultum Lapidem e l’Osservatore Pastafariano.
Ho dedicato molto tempo allo studio del pensiero liberale (non liberista), frequentando, da non tesserato, la realtà dei Radicali Milano, dovendo rifiutare una loro proposta di candidatura per le ragioni legate al nome anagrafico.

2009 – 2010: fondazione di Progetto Genderqueer, presidenza Milk Milano

Nel 2009 ho fondato Progetto Genderqueer, una delle prime realtà in lingua italiana sul genere non binario. Nello stesso anno ho iniziato a fare attivismo nel Milk di Milano e l’anno dopo ne sono diventato presidente.

2002 – 2008: post-adolescenza metal

Sono stati gli anni del miei studi a Milano e delle gavette a “ritenuta d’acconto” presso gli studi d’architettura.
Ho studiato basso elettrico al CEMM di bussero e fatto oltre 50 concerti con diverse band, ho studiato al Centro Teatro Attivo (scuola di doppiaggio) e sono stato speaker per Poliradio.
Ho fondato un forum chiamato Hair Rock Cafè, per persone alternative.
Ho concluso il mio percorso di studi a pieni voti, Architettura al Politecnico di Milano, abilitandomi l’anno dopo, sempre a Milano.

1984 – 2001: adolescenza nerd

Ho passato la mia adolescenza immerso nella cultura geek/nerd (videogiochi, giochi di ruolo, fumetti e musica metal), interessandomi di giornalismo e fotografia tramite laboratori scolastici, fantascienza (ho sempre amato il genere distopico, i paradossi temporali e la fantapolitica) e ho avuto il mio primo sito a 13 anni.

 

Qui trovate tutte le esperienze come relatore

Qui tutte le esperienze come autore, e le interviste rilasciate

 

22 commenti su “Il progetto e le sue principali tappe”

  1. Ecco un altro poliedrico essere! cavolo! la tua vita è un melting pot incredibile. Molte cose opposte dentro lo stesso calderone. Ma la domanda nasce spontanea: “perchè?” Tutto questo cercare, discutere, provare a dividere, unire, capire,…vai alle radici e poi torni tra le nuvole, poi di nuovo giù e poi su, sembra un inseguimento verso qualcosa, una corsa a perdifiato verso cosa? Qui si leggono tutte le cose che hai fatto, ma tu chi sei? Essere e fare sono due cose diverse 🙂

    1. Ragionevoli le osservazioni di Amleta.
      Io mi trattengo essendo tendenzialmente troppo critico e non mi va di indispettire l’altro, sto imparando a tacere. Questo significa che ad un presunto trionfo della verità, preferisco l’armonia degli affetti, un segno di vecchiaia ma anche di saggezza.
      C’è, in Nathanael grande talento e voglia di fare. Fa bene ad esercitarlo in tutte le direzioni, specialmente nell’adolescenza e nella prima età adulta, perchè questo è il periodo migliore per formarsi.
      Dirò che è quello che dovremmo fare tutti ma non ne siamo capaci o siamo troppo pigri per farlo, io in particolare.
      Gli ultimi aggiornamenti del profilo sembrano tendere a impegni più mirati.
      Nathanael cerca di conciliare l’impegno professionale con quello sociale, orientato ad un cambiamento radicale della società in direzione dell’accettazione di ogni orientamento sessuale. Compito immane, che richiederà molti decenni.
      Le multinazionali hanno il cuore nel denaro e questo, paradossalmente, potrebbe facilitare il compito a Nathanael, è come se gli dicessero:
      “Fai pure quello che ti pare, giovanotto, basta che non m’intacchi il malloppo e, se ciò mi dovesse portare a maggiori guadagni o ad una più alta produttività, ti daremo pure una mano”.

      1. Anch’io ho fatto moltissime cose da adolescente o da giovanissima, ed è vero, è un periodo fertile per le migliori cose. Ma leggendo tutti i tuoi post e i tuoi articoli, interessanti, rimane un punto interrogativo su di te. Questo intendevo, perchè tu parli di molti argomenti ma c’è poco di te stesso, a parte la tua ricca biografia. Non voglio essere indiscreta ma siccome parli di identità, di cose molto intime anche, poi non si legge niente di veramente tuo, nel senso vissuto da te in prima persona. All’inizio quando sono venuta qui pensavo di leggere di esperienze tue, fatte da te, ma poi ho visto che era come aprire un saggio su certi temi e mancava la parte principale, cioè tu, manchi tu. Questa è la mia impressione, dettata dalla mia curiosità per te perchè sembri una persona molto interessante. Ma fai parlare troppo la tua testa e poco il tuo cuore 🙂

          1. No, non sono su facebook, nemmeno su whatsapp. Sono solo su Google PLus, Amleta Bloom, se vuoi parlare. VA bene, allora visto che è solo un blog di saggistica ok, la mia impressione era stara sbagliata. Credevo di trovarci una parte di te e invece non c’è. Hai scelto questo tipo di blog e sono fatti tuoi. Io ho solo detto che mi mancava una parte ma visto che è un saggio capisco allora questa mancanza. Scusa se ho argomentato sul contenuto.

            1. Io sono pubblicamente attivista da dieci anni ma non farei mai un blog personale. Purtroppo il pubblico non aspetta altro che ricamare sui nostri fatti privati. Comunque sul blog trovi una mia intervista molto dettagliata di alcuni anni fa

              1. Gli architetti non possono contraddirsi, altrimenti, chi le tiene su le loro costruzioni?
                Vedi Fuksas, sembra aver costruito una nuvola, ma sotto c’è tutto l’acciaio destinato alla terza metro di Roma, che gli ingegneri non riescono più a trovare. 🙂

              2. Non sei contraddittorio, ho scritto “poliedrico” cioè capace di fare molte cose di diverso tipo. Se leggi il mio profilo c’è scritta la stessa cosa.

              3. E’ un professionista giovane e affermato, assai dotato intellettualmente e artisticamente, come architetto, e in mille altri aspetti della sua iperattiva vita. Come tale è alla ricerca di più d’una meta.
                Tutto questo per lui è normale; ma c’è una contropartita: difficilmente troverà un partner che stia dietro a tutte le sfaccettature della sua complessa personalità.
                Ma questo è un mio punto di vista, solo lui può conoscere realmente il suo valore.

              4. Mi sembra la realtà dei fatti, io non c’entro.
                E un fatto statistico, chi sta nella media dei caratteri si prende, chi eccelle in un senso o nell’altro trova difficoltà; poi può anche adattarsi ma non è felice.
                Lo dico anche in base all’esperienza personale.
                Potrebbe piacermi qualcuno, ma più che desiderarlo non posso, perchè è diversi gradini sopra di me. Viceversa, potrei scegliere una persona semplice, da aiutare magari e non avrei difficoltà a farmi accettare.
                In questo senso lo dicevo.
                Poi, mi ricordo, dal tuo sito di Facebook, qualche anno fa, qualcuno ti lasciò e fu una giornata nera per te, perchè non te l’aspettavi proprio.
                In questi casi a volte il sentimento non c’entra, è l’amor proprio che viene ferito, vale sopratutto per l’uomo, il quale diventa stalker perchè non accetta di essere stato lasciato, un puntiglio, ma la cosa è più complessa comunque.
                Esiste anche l’invidia: sei bravo e ti odiano, nel lavoro, proprio per questo. In coppia l’uomo può non accettare la superiorità della donna, caso frequente e scoppiano litigi. La separazione è inevitabile.
                Chi sceglie di dedicare la vita agli altri di solito è credente. Il suo vero compenso è nell’aldilà, ma la gratitudine di chi si aiuta vale molto come spinta a continuare; quando manca c’è Dio che tiene conto anche di questo. Il laico sostituisce Dio con gli ideali e lo studio della natura e della psiche umana, che dà spiegazione di un comportamento che non ci si aspetta.
                Comunque, converrai che, chi si scopre di un diverso genere non ha vita facile a trovare un compagno, per questo i siti di incontri diventano indispensabili, se non vuoi spendere una vita a cercare.

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