Home » Transfobia, bifobia, panfobia, enbyfobia dovute all'ignoranza di LGBT e non »
Transfobia, bifobia, panfobia, enbyfobia dovute all’ignoranza di LGBT e non
Pregiudizi sulle nostre identità di genere e sui nostri orientamenti sessuali, su persone non binary, di genere non binario, non-binary
Tabù, priorità, ignoranza, binarismo, dei VeteroAttivisti Gay e Femministe
In questi giorni ho risposto a una mail tediosa di una lesbofemminista la quale continua a teorizzare i “presunti traumi infantili” che mi allontanano dal… Leggi tutto »Tabù, priorità, ignoranza, binarismo, dei VeteroAttivisti Gay e Femministe
Lui è diverso da me…quindi non è transgender!
Vignetta satirica sulle gare di passing o “a chi è più trans”, interne al mondo ftm
Protetto: Abbandono i gruppi a tematica trans(essuale)
Non è disponibile alcun riassunto in quanto si tratta di un articolo protetto.
Se fossi in …me
ETERO DICE: “io non li capisco i froci, io non lo prenderei mai nel culo”
GAY DICE “io non capisco i bisessuali, non mi scoperei mai una donna”
BISEX DICE “sono tutti degli ipocriti, l’istinto bisessuale alberga in tutti, io ad esempio…”
TRANSESSUALE DICE “non capisco quelli che non transizionano, io non ce la farei”
FTM DICE “non capisco questi trans incinti, io non ce la farei”
GAY DICE “non capisco i trans, se mi sentissi donna non cambierei il mio corpo”
Contronatura o controcultura? la parola a chi non transiziona.
Perché alcune persone transgender non sono interessate al percorso canonico e medicalizzato? E’ una questione di debolezza, come pensano molte persone T in percorso canonico? Hanno senso i discorsi su ciò che è contronatura, o sono solo un retaggio cattolico?
Esempio di cattivo giornalismo su transgenitorialità: translesbica ritrova figlia avuta in relazione pregressa con donna
Esempio di cattivo giornalismo su transgenitorialità: translesbica ritrova figlia avuta in relazione pregressa con donna
“Diventare” uomo, “sentirsi” uomo…
Chi ha un’identità di genere maschile è un uomo, ma non un maschio biologico. Alla luce di questo, “sentirsi” uomo e “diventare” uomo sono semplificazioni errate.
La definizione non è un’etichetta: riflessione sulla “semantofobia” del popolo LGBTQ
Mentre una parte del movimento, soprattutto gay/lesbico, rivendica con orgoglio l’essere omosessuale, spesso tutto il bacino che riguarda orientamenti intermedi e il grande mondo dell’identità/ruolo di genere si nasconde dietro ad un “basta etichette”, “non voglio definirmi”, “le etichette sono prigioni”.
L’attivismo LGBT e il problema della comunicabilità all’esterno
Poi nasce l’esigenza di un movimento unico: LGBT
Gay e lesbiche, a quel punto, iniziano a vedere tutti gli altri come zavorre. quindi la b è un problema perché non vogliono ereditare i pregiudizi verso i bisessuali, e poi “non ho mai visto un attivista bisex!”.
I trans sono un problema perché devi aggiungere “identità di genere” e “le leggi che chiedono sono diverse”.