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Essere non binary tra mille avversità: intervista ad Aleister Erika Lupano

Intervistiamo Aleister Erika Lupano, persona non binaria, pansessuale, attualmente non med, e attivista per la causa “non binary” (enby) che ci parlerà delle difficoltà delle persone non binarie, per via della mancanza di diritti e di rispetto per la propria condizione.

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Ti definisci Genderqueer, Genderfluid o Non Binary? quali le differenze che attribuisci a questi termini?

Persona non binaria o persona con identità di genere androgina.
Posso poi sbagliare ma direi che non binary é una definizione che include tutte le persone con un’identità di genere non binaria. Gender fluid é una specifica identità di genere.
Genderqueer? per come vedo usare il termine sembra un maxi contenitore che include chiunque sfidi i ruoli e gli stereotipi di genere. Ma incluse persone Cis con espressione di genere fuori della media

Usi un nome maschile, femminile, neutro, una combinazione tra essi?

Un nome maschile e uno femminile. Sarà sciocco ma mi dà un senso di equilibrio, il secondo nome anagrafico non lo volevo cambiare perché è uno dei pochi ricordi di mia nonna…. Così ho cambiato il primo

Chi sa di te? E chi, pur sapendo, ignora la tua istanza e continua a rivolgersi a te come se fossi donna?

Il mio compagno e miei amici che mi hanno sempre sostenuto.
Mia madre è un TERF latente. Fa finta di dimenticarsene. Beh almeno, dopo anni di liti, ha smesso di fare proselitismo TERF con me.
Al lavoro, siccome lo ho cambiato di recente, non ho ancora fatto coming out ufficiale.

Oltre ad essere non binary, sei anche non med? O pensi di medicalizzare il tuo percorso in futuro?

Sto considerando una parziale medicalizzazione. In parte per ragioni di salute (dovrò sottopormi a interventi per rimozioni di fibromi e spero di convincere il chirurgo per optare per l’isterectomia), in parte sto valutando l’assunzione di ormoni per androginizzare il corpo. Mi voglio comunque prende del tempo e pensarci bene, non sono caramelle.

Alcuni pensano che il non binarismo riguardi solo i ruoli di genere e/o l’orientamento sessuale. Spiega in che senso se di identità non binaria

Non sono un uomo, non sono una donna. Sono qualcuno che è entrambe le cose fuse assieme, come Ermafrodito nella leggenda.

Ti interessano uomini, donne, entrambi?

Sono pansessuale

Come viene accolta l’istanza non binary nelle famiglie? E come nel mondo del lavoro?

Da schifo. Mediamente fanno finita di non capire, di dimenticarse, ecc. Spesso si arriva all’aperta negazione e dileggio, se non all’insulto libero

I non med e i non binary hanno delle istanze comuni? ha senso lottare insieme?

Entrambi sfidano il concetto statico di cosa voglia essere uomo/donna, ma soprattutto che non puoi essere considerato reale finché non hai pagato in prezzo predefinito in termini di medicalizzazione. Per la maggioranza delle persone se non cambi completamente il tuo corpo, fino agli interventi di riassegnazione, ha diritto legale e morale di esistere.

Lo scherno nei nostri coming out: perché vengono ignorati? è una questione di passing?

Si ma non solo. Penso che molta gente non sia affatto contenta delle scelte di vita che ha fatto, quindi quando vedono qualuno che non rienta in categorie facilmente incasellabili gli scatta l’invidia. Molta gente si auto castra psicologicamente (in tutti i campi della vita) rendendosi infelice per comprare un finto senso di sicurezza e approvazione sociale. Quando vedono un diverso l’odio scatta perché lo percepiscono più libero e felice di loro.
Se loro hanno “dovuto” pagare un prezzo così alto per la loro stessa infelicità il fatto che chi viva diversamente possa stare bene è vissuto come una profonda ingiustizia.
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3 commenti su “Essere non binary tra mille avversità: intervista ad Aleister Erika Lupano”

  1. Rispetto molto l’esperienza di questa persona e mi spiace per ciò che subisce in famiglia ma continuo a credere che molte volte (forse non è il caso di Aleister Erika) chi si dichiara non binary sia una persona che non si riconosce in determinati stereotipi di genere che la famiglia gli/le ha imposto nell’infanzia. Sta storia che uomini e donne sarebbero invidiosi perchè le persone non binary sarebbero più libere non mi convince

    1. Ciao Vlad,
      Vorrei dirti solo due cose:
      Le persone non binary hanno un IDENTITÀ di genere diversa. Non è una questione di ruoli di genere.
      Ma della propria e più intima natura di una persona.
      Se fosse solo una questione di ruolo basterebbe semplicemente non seguirli, le tomboy ad esempio sono socialmente molto più accettate.
      Penso sia diverso il discorso per uomini e donne con un espressione di genere non conforme alle aspettative sociali

      La seconda cosa: il discorso sulla percezione della libertà è relativo a quelle persone omotransfobiche, al loro modo di percepire e reagire a certe cose.
      Non mi riferivo certo all’intera galassia cisgender.
      È una possibile spiegazione che mi è venuta in mente sul perché alcune persone abbia razioni violentemente transfobiche, omofobiche e bifobiche.

    2. Nella maggior parte dei casi sono solo persone che rimangono eternamente adultescenti, hai in mente quei ragazzi ciberpunk o della galassia anarchica in generale? ecco questa è la variante spostata sul piano dell’identità sessuale come sfogo di una ricerca di una propria identità: solo che al limite si rendono ridicoli, sono come gli anticonformisti d’accatto che alla fine finiscono per ricadere in uno stereotipo a loro volta.
      Il problema è che ormai stiamo arrivati all’isteria. Se questa persone facessero un serio percorso psicoterapico troverebbero un maggiore equilibrio e una minore schizofrenia identitaria.
      Quanto all’ultima frase

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