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“Che peccato, dovreste rimanere uniti”

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Tempo fa un ragazzo che aveva collaborato animando la pagina facebook legata al blog ha smesso di collaborare con me.

Sapendolo, alcune persone eterosessuali hanno scritto “Che peccato, dovreste rimanere uniti”.

A parte l’odiosissimo noi/voi, che si percepisce da quel “dovreste”, io credo che in questi casi, involontariamente e inconsapevolmente, si pecchi, anche se in buona fede, di discriminazione.

Due persone non devono “rimanere unite” solo perché sono entrambe nere, antibinarie, trans o altro. 
Così come gli etero cisgender sono tutti diversi e si aggregano per affinità, dovrebbero farlo anche gli appartenenti alle minoranze

Voi cosa ne pensate?

 

 

1 commento su ““Che peccato, dovreste rimanere uniti””

  1. Nathanael: “Due persone non devono “rimanere unite” solo perché sono entrambe nere, antibinarie, trans o altro.
    Così come gli etero cisgender sono tutti diversi e si aggregano per affinità, dovrebbero farlo anche gli appartenenti alle minoranze”

    Sì, giusto, per affinità. mi sembra ragionevole, anzi, vero.
    Del resto due neri, due bianchi, due genderqueer, pur simili, si possono detestare per una quantità di motivi.
    Una volta, molto tempo fa, in risposta ad un articolo di Nathanael, riportai di un comportamento frequente nello stabilimento ove lavoravo (oggi sono in pensione da 10 anni), composto di oltre 1200 persone, in maggioranza uomini, trattandosi di una fabbrica tecnologica (satelliti), ma ugualmente, l’ho constatato, anche nella fabbrica vicina, con oltre 3500 persone (radar civili e militari), dove pure ho lavorato per 13 anni.
    Ebbene, quando si andava a mensa, quindi nell’ora di riposo, i dipendenti, non costretti dall’attività, spontaneamente si univano nella stessa tavolata, esclusivamente per appartenenza allo stesso reparto.
    Così c’erano i tavoli “degli ingegneri” dei tecnici, degli operai… del reparto antenne, poniamo.
    Quindi tavoli di ingegneri, tecnici ed operai di altri reparti, e perfino del personale esterno, es. i manutentori delle apparecchiature e impianti (condizionatori, computer, elettricisti); dell’amministrazione (copisteria, ufficio del personale, ufficio acquisti, ecc.). Donne (solitamente) delle pulizie), guardiani, uscieri, postini ecc.
    Cerano anche tavolate inter-reparto, quando si riunivano persone che, in un certo periodo, si trovavano a lavorare insieme.
    Questo dimostra l’affinità che teneva unite persone in gruppi omogenei.
    All’interno di uno stesso reparto c’era un’ulteriore divisione per affinità, cui ho accennato e cioè, ingegneri tutti per conto loro, tecnici per conto loro e fra questi un gruppo che usava passare il resto del tempo di riposo a giocare a carte, che era unito in un’unica tavolata, ben diviso dagli altri tecnici.
    I capireparto erano costantemente circondati da lecchini, a qualsiasi settore appartenessero quei capi. Si tratta di comportamenti universali che puoi anche trovare anche in un converto di clausura, dove le converse lecchine tampinano la badessa.
    Vera l’unione per l’affinità, lavorativa, funzionale più che altro e di istruzione ricevuta (laurea, diploma, attestato professionale) ma, al tempo stesso, pure l’esclusione razzista involontaria o incosciente: l’ingegnere non si filava il tecnico e meno che mai la donna delle pulizie; anche quando provenivano da licei classici (cosiddetti umanistici “filosofari”).
    I filosofi, con le arie che si danno, sono fra i più razzisti che ci siano, perchè si ritengono depositari delle verità e si permettono pure di fare della filosofia sulla scienza, che li ha sbaragliati nelle loro fandonie.
    Per non dire della categoria degli “antirazzisti, antifascisti et similia” marchio stampato a fuoco sul teschio dei politici e sostenitori di sinistra, che sono fra i più razzisti che ci siano, inventori della bontà, della pace e della giustizia. Gli intoccabili puri e duri per definizione.
    Basti dire che la guerra civile scatenata alla fine della 2a guerra, fu proprio dovuta a costoro, i cosiddetti partigiani o resistenti, con ottantamila morti e cinquantamila feriti, dovuti ai loro attentati terroristici e alle conseguenti ritorsioni. Oggi si auto-celebrano come eroi liberatori, fra qualche giorno la kermesse del 25 aprile.
    In realtà non erano migliori delle SS naziste. Stessa materi prima, con in più tante menzogne ed ipocrisie, tipiche dei vincitori, che poi sono quelli che ammazzano di più e si aggiustano la storia come par loro.
    Ora io sono ateo ma voglio citare il vangelo quando parla del giusto che pecca 7 volte al giorno e Gesù che raccomanda a Pietro di perdonare:
    «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette»
    In risposta alla sua domanda:
    “Signore, quante volte dovrò perdonare a mio fratello, se pecca contro di me? fino a sette volte?”
    Ora questi antirazzisti si comportano nei confronti dei razzisti in modo non diverso da loro, come il bue che dice cornuto all’asino. Vale a dire che essi stessi sono razzisti, con l’aggravante di ritenersi antirazzisti.
    Altro riferimento quando Gesù dichiara:
    «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei …”
    e ancora, dal vangelo secondo Matteo (non Renzi, però):
    “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo? O, come potrai tu dire a tuo fratello: “Lascia che io ti tolga dall’occhio la pagliuzza”, mentre la trave è nell’occhio tuo? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello”.
    Vallo a raccontare ai “resistenti”, o partigiani, che si incensano di antirazzismo.

    Quindi, caro Nathanael, puoi scordartelo che fraternità o tolleranza, o solidarietà ci potrà mai essere fra i gender o fra i cis o fra i gender e i cis.
    Attraverso una qualche sfumatura mimica, una parolina, una pausa… trapelerà sempre il razzismo connaturato con la specie umana.
    L’uomo, per motivi di selezione naturale, è razzista. Gli antirazzisti veri muoiono perchè troppo buoni, cioè deboli e quindi inadatti a sopravvivere. La selezione ambientale favorisce i più cattivi, secondo la nostra morale, ma in realtà sono i più adatti. Altrimenti non si spiegherebbe perchè i cattivi, gli stronzi, i mediocri, i testa di minchia, i corrotti, ma violenti ecc. sono sempre fra noi, nonostante tutti i nostri sforzi per eliminarli.
    Del resto tu stesso racconti, nei tuoi articoli, di quante divisioni e odi ci sono nei vari generi.
    Ciò che mi stupisce è che i nostri governanti, includendo anche gli “uomini e donne di religione”, che pure esercitano un potere non indifferente sui credenti (= beoti), si illudono ancora che così tante etnie diverse possano integrarsi.
    In realtà stanno ponendo le basi per le rivolte, pogrom, guerre e stragi sanguinose prossime venture e le inevitabili secessioni territoriali su base etnica predominante, che si andranno formando. Giorno dopo giorno stiamo importando la guerra.
    Sembra che la storia non abbia insegnato nulla o che non sia stata sufficientemente studiata.

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