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App incontri e chat per persone transgender, bisex, gay e non binary: le migliori

Chat transgender, transgender app

Segnaliamo questa quick chat, a tema non binary e transgender, che potrebbe essere di interesse dei lettori del blog.

Portali/App di “acchiappo”: binari, bi-escludenti, e transescludenti? Ecco i migliori

App incontri non binary

Gentilissimi lettori, ho appena finito un lungo test sui portali di acchiappo e le app per incontri non binary

Inizierò con l’elencarvi ciò che volevo dimostrare
– nei portali in cui sono l’uomo paga, la donna diventa automaticamente una merce che deve “sdebitarsi” coi paganti, e in fretta (prima che scada il loro abbonamento)
– non sono i portali a radunare i soggetti peggiori, ma sono le persone che al limite sono se stessi solo sui portali
– quando la persona agganciata dice di no, partono gli insulti

Leggi anche: Non binary

Materiale usato per il dossier:
essendo una persona di aspetto androgino, ho potuto usare per il mio sondaggio delle mie foto reali, che, a seconda del tipo di acconciatura, ho usato per vari profili (donna maschile etero, donna femminile etero, donna maschile lesbica, donna femminile lesbica, uomo etero, uomo gay, uomo ftm se permesso dal portale/app).
Ho quindi fatto vari profili e li ho impostati tutti come bisex , in modo che potessi raccogliere i feedback sia dagli uomini che dalle donne.
Alcuni portali non contemplavano l’opzione bisex (solo meetic), e quindi ho dovuto fare più profili, e alcuni non lo contemplavano (curioso che nei portali gay ci si possa iscrivere come bisex ma nei portali per donne no!)


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CONSIGLIO: per guardare gli slideshow, usate il tasto “pausa” 

P.s. a volte mi hanno scambiato per F con la foto “maschile” (comprensibile), e per M con la foto “femminile” (eppure mi ero impegnatooo 😀 )

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Ecco alcuni uomini che si chiedono “cosa sono” (mi hanno cercato col “mio” profilo F)

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E alcuni che mi identificano come donna maschile, ma quindi devo essere per forza lesbica o bisex…

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Anche “son” si chiede cosa sono…ma ha un interesse personale (lo scoprirete nell’ultimo screen)

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App incontri non binary

Elenchiamo quindi i feedback significativi:

App incontri non binary: MEETIC:

esperienza donna maschile: la donna maschile è poco cliccata, e chi la clicca spesso lo fa o per interesse per il genere, o per interessi comuni, oppure usa l’ “approccio sfottente” (vedi primo screenshot allegato). E’ quindi il maschietto beta presunto alfa che provoca con l’obiettivo che scatti, nella compagnuccia di classe a cui tira le trecce, un meccanismo di ammirazione per la sua forza ed esuberanza. Capita anche che clicchino gli andocojocojo, che cliccano tutti i profili F, e anche gli slave, che pensano che la donna “maschia” sia portata a dominare
esperienza donna femminile: l’approccio vede dei banali copiaincolla poetici atti ad attirare l’attenzione. Senza neanche scambiare due parole, si passa al “dammi WA“, per avere in un solo colpo il numero di telefono. La fretta è dovuta al fatto che c’è sempre un  abbonamento che sta per scadere e vanno traghettate più donne possibili in altri canali gratuiti (WA preferito a Facebook, dove l’amicizia verrebbe interecettata dalla fidanzata ahaha).
esperienza uomo etero: si viene contattatati principalmente da rumene e russe iscritte come se si trovassero a Milano o a Roma, ma che in realtà sono ancora nel loro Paese d’origine, e cercano il pollo per sistemarsi.
Pareri sul portale/applicazione: è impostato male. L’uomo etero paga una cifra, donne e uomini omo pagano la metà, la donna etero entra gratis. Tutto questo scatena dei meccanismi secondo i quali l’acchiappo viene pagato alla romana dalle coppie omo di uomini e di donne, mentre nella coppia etero è sul groppone dell’uomo, che si mette nell’ottica del trattare la donna come una merce da consumare nel più breve tempo possibile, ed è aggressivo se ciò non avviene.  L’applicazione inoltre è non solo transescludente, ma anche bisex-escludente. Una persona bisessuale dovrebbe registrarsi con due account, pagandone, paradossalmente, uno più dell’altro.
Altro problema: oltre alla modalità shuffle (ovvero contattarsi solo se entrambe le parti mettono like all’altro) vi sono anche altre modalità in cui anche uno che non piace può contattare, e ciò appesantisce i profili F etero, sovraccaricate dagli stalkers.

Meetic allegato 1: quello con l’approccio sfottente

meetic
Meetic allegato 2: slideshow “ah, non mi dài il numero?”

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Meetic allegato 3: “uuuuh, per essere una donna….”
meetic

Meetic allegato 4: rifiutato si incacchia
respinto meetic

meetic allegato 5: cattolico new age vuole correggermi

meetic

Meetic Allegato 6: il non binarismo dei ruoli è “folle”

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Meetic allegato 7: dammi subito i tuoi contatti!

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Meetic Allegato 8: “so bene che è un portale per fidanzarsi…ma io cerco figa”

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App incontri non binary: OKCUPID

E’ il miglior portale in assoluto. Permette non solo di registrarti come bisex (accedendo a potenziali partners M ed F), ma anche di mettere delle tag personalizzate relative al tuo orientamento e alla tua identità. Non esclude neanche poliamorosi, sapiosessuali, asessuali, demisessuali.
L’unica grandissima pecca è che è usato pochissimo in Italia, che non ha l’interfaccia in italiano, e che non ha il filtro per nazione ma per chilometri. Ha anche una discreta applicazione e un buon test di matching.
OkCupid allegato 1: esempi di iscritti/e non binari.

Ok Cupid allegato 2: purtroppo anche qua capitano le coppie scambiste tranny chaser

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App incontri non binary: TINDER
Tinder è una famosa app di aggancio internazionale. In Italia è usata poco, soprattutto nell’Italia del nord, è gratuito per tutti e non puo’ essere consultata da pc. Pochi in Italia la usano per aggancio, spesso viene più usata per amicizia o per cercare persone con cui uscire in comitiva. Ha solo la modalità shuffle (scorrono le immagini e si mette like a chi si gradisce, e solo se l’altro/a ricambia può partire la chattata), e questo porta alcuni a mettere like a tutti/e coloro che appartengono al genere desiderato.
Si può desiderare di visionare, nello shuffle, sia uomini che donne.
Ogni registrazione a Tinder è legata a un account facebook, ma vi è un buon grado di personalizzazione dei dati (il genere, le foto).
Vi è una penalizzazione degli e delle omosessuali dovuta al fatto che chi, omosessuale, imposta di vedere persone dello stesso sesso, vede comunque anche le persone etero (senza sapere chi, delle immagini che scorrono nello shuffle, sia omo o etero), quindi spreca tempo a dare like a persone che hanno il filtro “stesso sesso” spento, ed essendoci i like limitati (ogni 24 ore), si perde molto tempo.
Capita anche che una lesbica metta like a delle donne che ricambiano il like, ma solo perché sono donne etero che, per amicizia, aprono il filtro ad entrambi i generi.
Sicuramente però, nella modalità lesbica, è molto utile ad agganciare donne bisessuali curiose che mai si iscriverebbero ad app esplicitamente lesbiche.
Altro vantaggio: la modalità shuffle aiuta uomini gay e donne lesbiche a non perdere tempo e provare imbarazzo a contattare persone dello stesso sesso, omosessuali, ma non interessate. Cio’ succede e spesso nelle app luixlui o leixlei, in cui spesso, vuoi anche per l’omofobia interiorizzata, si è molto ostili e maleducati con persone che contattano ma non sono gradite.
Ti mostra gli amici comuni su fb con eventuali utenti che appaiono nello shuffle, e anche gli interessi comuni (ricavati dalle pagine a cui hai messo il like su fb).
esperienza donna etero femminile: ho provato l’app sia al nord che al sud. ho riscontrato da parte dell’uomo etero lo stesso grado di machismo. C’è colui che legge “solo amicizia” nella descrizione , e contatta solo per il gusto di “rimproverarti” perchè non stai usando il portale per il fine desiderato da lui (sesso). C’è chi invece ha avuto l’intelligenza di mettere una foto che dichiara i suoi interessi (il metallaro, il musicista, il teatrante, il buddhista) e quindi viene ” likeato” da persona con interessi simili, e il dialogo si spinge molto verso gli interessi comuni.
Al sud non è molto conosciuta o usata, quindi ho avuto modo di parlare con meridionali che erano lì in vacanza ma studiano o lavorano al nord da anni, e per questo conoscevano l’app.
Alcuni la usano per amicizie, in quanto si sono trasferiti da poco o vogliono trovare comitiva in luoghi di villeggiatura.
esperienza donna lesbica femminile: questa modalità è molto “likeata” dalle lesbiche evidenti e dichiarate. Ho notato che il machismo con cui si approcciano non è inferiore a quello dei maschi etero. Pretesa di foto, da davanti, da dietro, etc etc. A questo si aggiunge il terrore che tu sia un uomo etero nerd e pippaiolo che si finge lella giusto per trollaggio o fetish, e quindi la richiesta insistente di una traccia audio o di un contatto telefonico.
Poi vi sono le femminili, le “curiose“, che sono li per trasgressione sessuale o per sperimentarsi come lelle. Si perde molto tempo a far loro ammettere che hanno messo il filtro donna non per amicizia ma per bisessualità, e, sarà che io sono li per l’articolo e non in quanto donna e lesbica, io questo tempo e pazienza non ce l’ho.
Esperienza uomo etero, donna maschile etero, donna maschile lesbica: riscontrato poco interesse per queste categorie. I pochi like erano di uomini e donne orientali. Approfondirò questa mancanza di appiglio per l’androgino nelle prossime recensioni.

Tinder allegato 1: carrellata di tinderisti. Aggressività per l’iscritta per sola amicizia, insulti se la donna è sopra i 30 anni, qualche perplesso per le foto androgine, qualche slave arrapato…

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Tinder Allegato 2:  ecco due etero terrorizzati dalla possibilità che io possa essere “un trans” (una donna mtf o un uomo gay che si finge donna…sapessero che sono ftm ahaha)

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Tinder allegato 3: ecco un uomo che prova a valorizzare una donna che scrive nel profilo di essere batterista…ma lei gliele canta di santa ragione (lui in verde lago, lei in grigino).

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Tinder allegato 4: un altro tinderiano che chiede foto dettagliate…ma non si aspetta che anche la donna puo’ avere un approccio così fisico, ehehe

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Tinder allegato 5: non sei qui per sesso? e allora vattene!

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Tinder allegato 6: che bello, fumi la pipa? io i cannoni….

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Tinder allegato 7: per finire (ultimo allegato da tinder “lui che si propone a lei”) con approccio sfottente

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Tinder allegato 8: Marco o Carlo?

tinder carlo
Tinder allegato 10: bisessuale narcisista che odia le etichette….prende male il mio coming out…

coglione - Copia

Tinder allegato 11: gay sincero

tinder gay

Tinder allegato 12: compreso nel prezzo anche il fidanzato dentro l’armadio

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Tinder allegato 13: andocojocojo ed etero curiosi

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HAPPN
Happn è un’applicazione che, romanticamente, ti permette di conoscere le persone che “sfiori” nella vita reale, in treno, in metro, etc etc.
Puoi mostrarti “charmed” e, se loro accettano, iniziare a conversare con loro. Gli charm gratuiti sono però limitati. L’app è, in compenso, gratis per tutti, e puoi impostare l’iscrizione per vedere sia uomini che donne (ignorandone però l’orientamento sessuale). E’ connessa al tuo fb, ti mostra eventuali interessi comuni.
E’ molto meno usata di Tinder, ma anche meno spinta al sesso. Ho ricevuto pochi like, e sicuramente quei pochi nel profilo “femminile” e non in quelli androgini (uomo, donna maschile). Consiglierei quest’app a una donna etero che non vuole le pressioni e il bombardamento di contatti che invece avviene su Tinder o Meetic. La sconsiglio in generale alle persone LGBT
Happn allegato uno: si vergognano di dire che sono lì per sesso, e si incacchiano se tu sei lì per altro…

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Happn allegato due: trasferiamoci su facebook…mi attraggono le mascoline..
etero affascinati da mascoline

App incontri non binary: PLANETROMEO
Planet Romeo, al secolo Gay Romeo, è uno storico portale per uomini gay, bisessuali e T.
Ho conosciuto molti fidanzati gay e bisex quando “ero giovane“, tramite questo portale.
Permette di iscriverti come B, T, G o “non mi espongo“.
Ho provato il portale sia iscrivendomi come ragazzo bio con foto, sia ragazzo bio senza foto, sia ragazzo T con foto, sia ragazzo T senza foto (nella descrizione però spiegavo sempre).
L’interesse è alto, ormai sempre più persone sanno cosa è un ftm. Non viene mai chiesto se prendi o no ormoni. L’unica cosa che interessa (scimmiottando un po’ dinamiche mtf), è se sei o no operato, ma non nella speranza che tu lo sia: a volte anche nella speranza che tu non lo sia.
Se alcuni contatti avvengono lentamente, altri chiedono il primo incontro già a casa loro.
Mediamente però un ftm vuole un primo incontro di filtro, magari per capire se l’altro è attratto anche dal suo corpo dal vivo (a volte diverso dalle foto), o per chiarire la sua lontananza dall’immaginario trans come concepito nel mondo del sesso, o anche, banalmente, per essere sicuri che l’altro piaccia esteticamente.
Non dovete pensare che questo renda l’ftm “femminile” o comunque soggetto ad un imprinting prudente di chi è cresciuto come F. E’ una questione pratica: l’ftm di aspetto androgino (la persona T in generale) preferisce non vivere il rifiuto da parte di un uomo attratto dal suo genere (ma non dal suo sesso) e poi non vorrebbe esporsi a un pericolo (la forza fisica è quella che è, e poi vi è l’opinione diffusa del trans che nel sesso è carne da macello o oggetto di piacere).
Moltissimi ad avermi contattato tra ragazzi ftm gay o ragazze mtf che ancora vivono come ragazzo gay, sia per solidarietà che anche per provarci.
Frequenti anche uomini gay curiosi di provare l’ftm, non solo attivi.
Alcuni di loro si sono posti in modo morboso nelle loro domande e curiosità, ma non per malafede. Si è realmente sorpresi nell’appurare che l’ftm è fiero di sé e non si sente una brutta copia dell’uomo bio, non supplica chi lo clicca, nè lo ringrazia devoto per averlo preso in considerazione.
Rimane la paura (che non è solo relativa ai T) di contattare un attivista, la paura di essere aggiunti su facebook, la richiesta di discrezione (problemi già presenti in generale nei contatti luixlui e leixlei).In generale si respira, nelle descrizioni, un disprezzo per gli “effeminati” e un vanto per “L’insospettabilità”, quindi la virilità apparente.
Conclusioni: planet romeo è più che altro un portale, anche se ha un’app, ancora da perfezionare. Lo consiglierei ad un ftm perchè è maggiormente lento rispetto alle app, e non basato solo sull’estetica. Una persona ha il tempo di spiegare, mettendo il filtro T, cosa è, e di ftm ce ne sono già tanti, e mediamente l’utente sa cosa è.
Ai progettisti consiglierei di dividere mft ed ftm per maggiore fruizione: in molti mi hanno chiesto se indosso mutande di pizzo, pensando che fossi una trav o una trans 😀
Un grande vantaggio è poter vedere i visitatori, e poter mandare impronte di gradimento, per un gioco di “sguardi” virtuali.
Allegato planet romeo: alcuni gay curiosi

Allegato 2: gli ftm piacciono…

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Allegato 3: subito a casa mia, senza neanche un caffè prima
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Allegato 4: in cerca di vagina in corpo di uomo…

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Allegato 5: feticista arrogante

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GRINDR:
E’ la più nota e famosa applicazione luixlui.
Ha il filtro “trans” (sempre non differenziato in ftm ed mtf) e una serie di altri filtri legati al ruolo sessuale. Ha il vantaggio di essere molto popolata. Ho trovato beneficio iscrivendomi con “ftm” direttamente nel nome. Molte domande, curiosità e interesse.
Vi è ovviamente una maggiore fretta nell’incontro, quindi incontri in giornata, con relativi bidoni molto frequenti.
Aprendo l’app dalla provincia meridionale, ho riscontrato che le persone LGBT mettevano la faccia e il nome come al nord. Ci tengo a dirlo perché da anni sento dire il contrario.
Allegati Grindr: curiosi e persone che non hanno capito quanto fiero di sé mediamente è un ftm.

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SCRUFF:

Scruff è poco usato in Italia, pensato per l’uomo in tutte le sue sfaccettature, anche non binary (trans, queer, drag), e anche il tuo interesse puo’ essere per una di queste categorie o piu di una. Puoi nascondere le visite ai profili, o dichiararle con un “woof“, che poi potrebbe essere ricambiato. Ottimo portale, che permette di visualizzare anche persone molto lontane, magari all’estero, queer, o drag, o magari ftm.
Allegato scruff: uno dei tanti utenti, che ha fatto del suo inestetismo il suo punto forte 😀
scruff

WAPO:
Ex “bender”, quest’app è meno usata di grindr, ma ho riscontrato un discreto interesse per gli ftm. Ha meno filtri di scruff, solo per età e per ruolo. Nasconde le visite, a meno che tu non voglia lasciare un’impronta di gradimento, che pero’ puo’ vedere solo chi ha il profilo premium. Anche qui, volti e nomi quando ci si connette dalla provincia meridionale.
Allegato Wapo: alcuni ftm curiosi, ma ocio: l’ftm è li x scopare, mica per fare attivismo…


WAPA:
Ex “brenda”, è la relativa app femminile di wapo.
Non ha filtri, se non per età, a prova che le donne vengono visti come esseri romantici e asessuati che non possono desiderare di vedere solo le maschili, le femminili, o chi ha un ruolo predominante a letto.
Ho riscontrato che il meccanismo di contatto è totalmente etero-mimetico: nel mio profilo “donna femminile” ricevevo molto consenso da donne butch molto esuberanti, mentre quando avevo io il profilo donna maschile, non si batteva chiodo e dovevo io, “in modo molto stereotipato” corteggiare infinitamente” delle fighe di legno.
In pochi giorni mi sono capitate alcune stalkers, e, in modo opposto alle app lui x lui (dove è già tanto se non si sale in casa dopo 5 minuti dal contatto online), c’era gente che chiariva di “essere veg per un’eventuale convivenza futura” ahah.
Nomi e volti anche connettendosi in provincia e dal sud.
Conclusioni: app ottima per una lella o una curiosa. Dovrebbero migliorare i filtri.

Allegato 1: bifobia

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Allegato 2: la shane dei poveri

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Allegato 3: sfigato gay cerca velata lella come finta fidanzata

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Allegato 4: etero curiose…

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Allegato 5: la stalker

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GLEEDEN:
E’ un portale, con app annessa, molto particolare. E’ pensato per la donna “Milf“, sposata, che vuole trasgredire con qualcuno che lei sceglie. Ci si può registrare come M, F, omo, etero e bisex. E’ molto frequentata da uomini slave, e anche da uomini “trav“, quindi immagino anche da mistress.
E’ un portale che ho trovato interessante, sia per l’impostazione (poi non sempre rispettata dall’utenza), sia dal fatto che ho trovato un maggior numero di uomini non binari, sia in quanto praticanti di bdsm, sia bisessuali, sia di identità di genere non conforme. Successo sia come donna maschile che come donna femminile.

WHIRPL
E’ un’app “non binaria” e per appassionti del bdsm che nasceva con le migliori intenzioni. Puoi iscriverti come uomo, donna e una serie di tag di generi non binari, e anche il tuo gradimento puo’ essere legato a solo alcune di queste tag. Per un ftm è quindi facile selezionare chi ha flaggato la sua identità di genere. Nel mio caso ho scartato tutti coloro che avevano inserito “mi piacciono: ftm + donna” e ho invece dato la precedenza a chi aveva inserito “ftm + uomo bio“, ma un altro ftm potrebbe sentirsi più a suo agio con un eteroflessibile piuttosto che con un omoflessibile.
Purtroppo recentemente è stata tolta da Google Play e si accede su invito.

BADOO
Concludiamo con Badoo, che non ha bisogno di presentazioni (sia portale che app).
Ti puoi iscrivere anche come Bisex ed è gratis sia per uomini che per donne. Molto popolato da trav. Purtroppo è invadente e segnala la tua iscrizione ai tuoi amici Fb e a volte manda inviti automatici via mail ed altri mezzi ai tuoi conoscenti. Ho sgamato un mio collega con nome farlocco.
Le trav però non sono molto aperte verso gl ftm…

Allegato uno: trav cerca “uomo vero”

badoo trav

Questo articolo non ha bisogno di particolari conclusioni, perché una conclusione univoca non c’è: ci sono app più adatte ad un target, altre meno, ma quello che è sicuro è che nessuna è ancora adatta alle persone pansessuali e/o non binary, e, nel caso lo sia, non ha avuto modo di diffondersi in Italia.
Spero di poter aggiornare presto l’articolo con nuove informazioni.

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17 commenti su “App incontri e chat per persone transgender, bisex, gay e non binary: le migliori”

  1. Quando ero giovane, nell’80, 32 anni, ho risposto ad annunci economici su giornali tipo “Il Messaggero” quotidiano della capitale più letto, dalla classe media/conservatrice, poi si spostò a sinistra.
    Scrissi diverse lettere in fermoposta, come etero, molto particolareggiate, anche allora ero prolisso ma solo nello scrivere. Avevo un piccolo appartamento in periferia, con mia madre, acquistato dopo lunghi anni di risparmi. Ero un tecnico in elettronica, con un buon posto fisso.
    Lettere senza risposta, tranne una: donna sposata, separata, di 33 anni, senza figli.
    Ci incontrammo a p.le Clodio, paraggi, e parlammo, per oltre un’ora, col proposito di risentirci per un secondo incontro, che poi non avvenne.
    Lei era assai depressa, alle lacrime, per nulla avvenente, io timido, passivo, poco loquace.
    Allora si usava il fermoposta. Internet limitata alle comunicazioni riservate, fra enti militari, nacque lì, inizialmente negli USA.

    Siccome ero assolutamente incompetente negli approcci, trovavo questo sistema utile, perchè realizzava una buona selezione, mettendo in contatto persone realmente interessate ad incontrarne altre con interessi simili.
    Per questo ritenevo che una lettera di risposta particolareggiata, permettesse una scelta più selettiva, in modo da eliminare in partenza caratteri poco somiglianti.
    Io, nella mia passività, ero uno che rispondeva agli annunci, non ne pubblicava.
    All’epoca notavo che a mettere annunci erano soprattutto gli uomini, poche le donne, raramente genitori di donne.
    Successivamente frequentai un gruppo di amici insegnanti, ma persi due anni cercando di corteggiare le amiche del gruppo, intorno ai 30 anni, le quali miravano a matrimoni vantaggiosi con colleghi o con professionisti. Tentai di nuovo con un altro gruppo di amici, più diversificato, di nuovo scelto su un giornale di annunci: “Porta Portese”, con pari risultati.
    Dopo un paio di psicoterapie di gruppo e una individuale, durate fino all’85, conclusi che non ero adatto al matrimonio e rimasi single per sempre.
    Ebbi solo una relazione durata un anno con una donna separata con due figlie, una di 9 anni, che mi odiava all’osso, l’altra di 16, già in relazione con uno sfegatato laziale, che nel week-end la lasciava per seguire la squadra in trasferta.
    Quella scelta si rivelò fortunata, perchè vidi naufragare, anche dopo un solo anno, tutti i matrimoni dei colleghi, che usavano affidare a me la colletta per il regalo di nozze. Non che portassi sfiga, ma a nessuno piaceva girare per collette.
    Ho sofferto molto prima di capire che il matrimonio o la vita di coppia sono trappole.
    La cosa migliore è stare soli, non fare figli, per evitare che altri cadano nell’infausta avventura della vita.
    Oggi sono cambiati i mezzi di comunicazione, ma la sostanza rimane la stessa, semmai più complicata dall’era del gender e dalla presenza di stranieri, un ulteriore fattore di fallimenti, spesso con forti danni.

  2. Non impiego siti d’incontri e la tua indagine mi ha fatto passare ogni eventuale voglia. xD Comunque, Nathan, non riuscirai mai a passare per donna… fattene una ragione. :p “Sapiosessuale? Che significa?

  3. Sono impertinente a rispondere al posto di Nathanael (a lui piace il nome per esteso), ma non so resistere, o meglio, non ho nulla da fare.
    Conosco Nathanael dal 2009, attraverso un suo forum, all’epoca assai frequentato.
    Fu l’anno della sua decisione per un diverso orientamento sessuale, ma non lo rese pubblico immediatamente, anzi, diversi thread del suo forum furono dedicati proprio alle tematiche dell’omosessualità, in tutti i suoi aspetti, per capire la sensibilità della gente in genere, i frequentatori del forum, al tempo ancora ostili.

    “Nathan, non riuscirai mai a passare per donna… fattene una ragione.”

    Questa dichiarazione, Ericagazzoldi – a meno che non intendessi il contrario, per qui pro quo – farà felice Nathanael, perchè il suo sesso è femminile, mentre la sua scelta di genere (vale a dire come ci si sente) è maschile.

    Ftm è una sigla che vale “femmina che vuole transitare in maschio”, mentre mtf è il contrario.
    Ci sono molte altre sigle. Nathanael ha scritto, nel corso di questi anni, nel presente blog, diversi articoli per spiegare i termini del mondo gender, eccone una sezione:
    https://progettogenderqueer.wordpress.com/category/queerzionario-tassonomico/

    All’interno di ciascuna categoria, ci sono varie gradazioni di scelta.
    Es. un ftm, non necessariamente vuol transitare fisicamente, usando ormoni ed operazioni sul corpo, non solo, ma potrebbe decidere per un moderato o accentuato “passing”.
    Quest’ultimo termine indica tutti quei comportamenti di maniera, di mimica, espressioni verbali, tonalità vocale, comprensivi o no di “trucco e parrucco” e di look (cioè la pratica di aggiustamenti estetici sul volto e corpo, modo di vestire, che completano, in questo caso ftm, la somiglianza più vicina possibile al genere maschile).
    Occorre infatti considerare che la transizione vera e propria, in vari gradi, è una decisione drammatica, perché difficilmente si torna indietro. Si tratta poi di far violenza al proprio corpo, con sicuri rischi per la salute.
    Anche il passing è assai pesante e impegnativo, occorrendo molto tempo per la cura del corpo e l’apprendimento della gestualità.
    L’importante, invece, è l’atteggiamento psicologico, mentale, più che fisico.
    In breve: l’essere, più che l’apparire.
    La mascolinità, in un ftm, sta in un moderato ragionevole passing, che non sacrifichi le altre attività della persona, il suo impegno professionale, e nelle doti caratteriali e di pensiero tipiche di un uomo, percepibili in ogni sua azione.
    Si creano, per questi differenti modi di intendere e praticare il genere che si è scoperto di avere, molti attriti, intolleranze con le diverse associazioni LGBT, che sono ben lungi dal comprendersi e credo che sarà sempre così.
    Occorre, dunque, scegliere la propria strada e proseguire in compagnia dei propri simili, nei quali ci si riconosce.

  4. Il significato di sapiosessuale è facilmente rintracciabile sul Web:

    http://www.universomamma.it/ti-affascina-una-mente-colta-allora-sei-un-sapiosessuale/

    Ad esempio – e qui Nathanael mi farà un pernacchione – provo una sapiosessualità nei confronti di Nathanael, condizione che non richiede l’incontro, nella quale l’età (la mia è avanti negli anni, potendo essere perfino suo nonno) non conta, e neanche il sesso di nascita, ne quello di scelta.
    Io sono etero e in questo blog ci sto come i fichi nella pisside.
    Ove per pisside non s’intende l’organo femminile deputato all’emissione di orina, bensì il calice, solitamente assai prezioso, originariamente in legno di bosso, con coperchio (detto conopeo), riposto nel tabernacolo, ove vengono conservate le ostie non distribuite durante la comunione.
    Si sa, il sesso e il sacro si sposano.
    Anche le torture e il sacro vanno a braccetto.

  5. Questi siti di incontri sono per chi ha la pazienza di cercare le persone giuste.
    Da trasmissioni ascoltate in TV, sembra che molti ormai si conoscano attraverso il Web, incontri che possono anche sfociare in relazioni soddisfacenti e durature.
    Come dire, bisogna scartare molto fino a che non si trova la persona che si esprime con rispetto, che seriamente cerca un partner del tipo che lui/lei stesso/a ha descritto nel profilo. Bisogna scartare subito quelli che fanno perdere tempo, già dalle prime battute in chat.
    Il problema del sito giusto: Nathanael si propone di dare altre informazioni. Ci potrebbe essere un ulteriore sviluppo con siti ancor più specializzati, dedicati, ad es. ai “pansessuali e/o gender not conforming”.
    Del resto c’è da chiedersi: in quale altro modo si possano incontrare persone con le quali condividere un progetto di vita; non certo nel bar sotto casa, andando in vacanza, sul treno, ecc. come un tempo.
    Specialmente per ideali così particolari, occorrono canali speciali, che magari sono in formazione, grazie al forte sviluppo, in tutto il mondo, dell’emersione di sessualità un tempo celate.

  6. ho solo detto che mi sembrava legittimo e non machista che un uomo o una donna che vogliono incontrare qualcuno su un sito specializzato si presume per un rapporto sessuale chiedessero foto del fisico della persona, l’attrazione fisica conta

  7. Quindi non vale la pena di iscriversi a OkCupid, perche’ e’ usato solo da americani/nordeuropei… oppure merita una chanches? In realta’ forse cercherei “nuove conoscenze” piu’ che altro… forse e’ meglio FB…

    E di FetLife che ne pensi?

    Articolo interessante cmq, ora leggo tutto il resto.

  8. Ciao, arrivo a te da un forum. Vedo che hai fatto una ricerca accurata e non capisco se il tuo sia uno studio mirato con uno scopo preciso, non so magari studi sociali che stai conducendo, oppure una ricerca fatta solo per curiosità. Non hai motivato all’inizio del post la tua ricerca e quindi posso fare solo delle supposizioni. Io non uso App e non mi piace stare al cell, lo uso pochissimo, sono una delle rare persone che ama ancora il contatto reale cogli altri e sto poco anche su internet. Comunque per quello che ho sentito dire agli altri tutti questi siti di incontri e App sono una fregatura e ci sono molti profili falsi e molta gente che si fa pagare. Quindi io li ho sempre sconsigliati perchè forse è meglio conoscere persone in un forum piuttosto, dove si scrive di sè qualcosa, dove di esprimono idee.

  9. Complimenti per lo studio/ricerca, anche senza criteri scientifici riesce a dare una panoramica obiettiva e piuttosto completa dell’universo del dating, centrando con precisione quello che è il suo limite principale, ossia l’asimmetria di approccio maschile/femminile dovuto al pagamento del servizio e di cui – posso assicurarlo – molte donne non sono a conoscenza.
    Ho iniziato su Mirc, poi le evoluzioni si sono susseguite velocemente, su Meetic ho trovato moglie e adesso, maturando, sono passato a Gleeden 😉 perchè è l’unico che mi garantisce un sufficiente grado di discrezione, ma è un vero e proprio salasso. Al momento zero incontri, ogni messaggio privato inviato ha un costo di 3 crediti e un pacchetto da 30 costa 25 euro, quindi una conversazione che consenta una conoscenza appena basica potrebbe costare qualche centinaio di euro. Ecco, lo dico solo per spezzare una lancia in favore di quelli che “dammi subito il contatto whatsapp o quantomeno una email” 🙂

  10. Sto leggendo il libro: James Stein “Come la matematica può salvarti la vita” scaricato dalla rete in epub, con emule.
    E’ un anziano professore di matematica che mostra, nel libro, come ragionare correttamente per orientare al meglio le scelte in vari campi.
    Più di un capitoletto è dedicato alla scelta del partner e qui riporto quello che riguarda internet:

    “” Il valore atteso degli incontri su Internet

    Ricordo di aver visto un episodio della bella serie televisiva Connections scritta da James Burke2, in cui si affermava che uno dei grandi vantaggi del trasporto ferroviario era stato un aumento nella varietà genetica della specie umana. Certo, da tempi immemorabili soldati e avventurieri hanno sposato donne geograficamente irraggiungibili per la maggior parte dei loro simili, ma il treno ha reso possibile a tutti allargare il cerchio delle potenziali compagne ben al di là del proprio paese natio.
    Con il passare del tempo, la facilità di viaggiare si è unita a quella degli incontri su Internet, aumentando non solo la varietà genetica, ma rendendo molto più semplice per un individuo avere un’ampia scelta di partner potenziali.
    Nonostante gli eventuali pericoli degli incontri virtuali, andrei matto per questa innovazione se fossi single. In realtà, ho sperimentato gli incontri virtuali nella loro forma primitiva negli anni Sessanta, e non andò poi così male. Dal punto di vista del valore atteso, hanno un successo enorme. In qualche caso, nella fase iniziale non c’è nessuna spesa, dato che molte società permettono di fare un test della personalità e mostrano in anteprima i partner potenziali. Non vedo una ragione per la quale un single non dovrebbe approfittarne. Qualunque sia la probabilità di successo, in caso di riuscita la ricompensa è alta; e in caso di fallimento, il rischio è ridotto. Pensate alla frase: «È meglio avere amato e perso che non avere amato mai», e andrete a fare quel test non appena avrete chiuso questo libro.
    (2)Si tratta di una serie televisiva che mostra come molti eventi storici e molte scoperte scientifiche si siano sviluppati attraverso una catena di interconnessioni. La serie è basata sul libro, altrettanto bello, di Burke intitolato sempre Connections, Little, Brown and Company, Boston 1995.

    Questione di percentuali

    Al nostro primo appuntamento, io e Linda andammo in un ristorante thailandese. Mentre mangiavamo allegramente spaghetti di riso fritti, le chiesi cosa occorresse, secondo lei, per far funzionare una relazione. Senza esitare, mi rispose che in una coppia dovevano esserci il 70% di cose in comune e il 30% di differenze.
    La sua risposta mi piacque moltissimo. Prima di tutto, vado matto per le percentuali (come ormai saprete), quindi il solo fatto che formulasse la risposta in questi termini la rese attraente ai miei occhi. Inoltre, aveva azzeccato le cifre: a me piacciono le cose familiari, ma sono anche abbastanza aperto alle nuove esperienze.
    All’inizio, credevo che il rapporto 70-30 andasse bene per tutti, ma a questo proposito mi sono ricreduto. Tale proporzione è la misura di quanto amate le abitudini rispetto alle novità. Per tradurre quanto detto in termini culinari, il rapporto 70-30 che mi piace così tanto sarebbe troppo avventuroso per qualcuno che consideri esotico il cuscus e troppo tradizionalista per chi desideri provare un ristorante Asian fusion e assaggiare piatti a base di insetti.
    Credo che possa essere utile capire quale sia la proporzione che funziona meglio per voi, perché non credo che due persone con vedute radicalmente diverse in questo campo possano essere felici insieme.
    Ho dato uno sguardo a Eharmony.com, una fra le agenzie di incontri più importanti nel web, che considera ventinove parametri di compatibilità.
    Nessuno di questi sembra quantificare il rapporto tra ciò che si ha in comune rispetto a ciò che si ha di diverso.
    Certo, non metterei tale dato in cima alla lista di quanto serve nella scelta di un compagno (tutti i parametri di compatibilità ovvi sono molto più importanti), ma credo che con il passare del tempo possa rappresentare una fonte potenziale di attrito.
    Influenzerà le scelte in molti ambiti: cibo, hobby, mete di vacanza. Queste cose potranno non essere importanti nell’entusiasmo iniziale di un nuovo incontro, ma lo diventeranno in seguito.””

    Mio commento:
    «È meglio avere amato e perso che non avere amato mai»
    Ecco, questa massima, un tempo, circa 40 anni fa, mi avrebbe turbato e sollecitato a darmi da fare per la ricerca di un partner.
    Oggi, invece, mi lascia calmo, avendo dedotto, dalle vicende della vita, che amare mai potrebbe essere più vantaggioso, contemplando anche la possibilità di non riportare perdite.
    La percentuale 70/30 di affinità/divergenze coincide con quella letta su un rapporto di matrimoni riusciti: le affinità devono essere oltre il 60%, possibilmente.
    Le divergenze possono attrarre, all’inizio; successivamente sono spesso motivo di litigi.

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