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I limiti del vetero-femminismo italiano

I limiti del vetero-femminismo italiano

Menomale che questo blog non rappresenta nessuno se non il mio pensiero.
Tante volte ho spiegato che alcune comunità sono più forti (per questioni culturali ed economiche) ed altre più deboli.
La comunità ebraica è più forte di quella, non so, del Burundi, e la comunità gay è più forte e ha più strumenti di quella trans, perchè hanno studiato, hanno un lavoro…bla bla bla.

Ma parliamo della nostra cara amata “comunità femminile“.
Certo ci suona strano anche a scriverlo…perché non esiste.
Vi faccio un esempio.

A inizio novecento gli scienziati “razzisti” (non razziali, razzisti…si diceva così e non aveva un’accezione negativa), decisero di trovare motivi scientifici e fisiognomici per giustificare la superiorità culturale “caucasica” attribuendo cause biologiche e genetiche. In quegli anni si diceva tranquillamente che “il negro” aveva il cervello più piccolo ed era meno intelligente.
Nessuno batteva ciglio. Si diceva e basta.

La comunità nera ha fatto tanto per far si che dire, ma anche solo pensare per una frazione di secondo una cosa del genere (scientificamente campata in aria) fosse moralmente riprovevole. Nessuno si sognerebbe di dire una cosa del genere neanche per scherzo, grazie al cielo.

Siamo nel 2011, alla fine tra l’altro, e ancora adesso la comunità femminile mondiale si fa soggiogare da teorie che strumentalizzano la differenza di organo genitale (protuberanza per lui, voragine per lei) per giustificare questa cosa che in modo perbenista chiamano “differenza di attitudini“.

Quindi, se per la comunità nera è stato ampiamente dimostrato che una persona “nera” se cresce nella civiltà occidentale è pressochè identica a una persona caucasica (sempre ammesso che la civilità occidentale sua “superiore”, ma diamolo per assodato per semplicità di ragionamento), non si riesce ancora a dimostrare che se una persona XX ovvero femmina cresce in un ambiente dove è normale che le femmine facciano Karate, siano appassionate di go-kart, guardino film pornografici nell’adolescenza, e cosi’ via, non ci sarebbero chissà quali differenze comportamentali e attitudinali rispetto ai nati XY.

Questa cosa è poco dimostrabile perché con le etnie capita più spesso e ci sono dei precedenti…nel caso dei generi si dovrebbero proporre cavie umane…ed è anche stato fatto…ma il tutto ha avuto mediaticamente un riscontro modesto (secondo me non a caso).

Per non parlare dei fantastici 4 giorni di debolezza“, che dovrebbero giustificare, non si sa perché, le posizioni subordinate nel lavoro per le donne. Che poi, per carità, il vero problema sono anche quelle donne che, rassegnate a questa loro “dolce diversità“, cavalcano gli stereotipi loro per prime.
Una donna che va al lavoro e dice “sono stata a casa per i dolori del ciclo” non fa altro che fomentare questa giustificazione sociale che pretende la donna sotto per queste presunte “differenze biologiche“.
Sarebbe molto diverso se fosse concesso un giorno al mese alle persone biologicamente XX, se necessario.

Nebuloso anche il mondo della medicina in italia.  Non si ha mai avuto il coraggio di dire a viso aperto “ok differenza ormonale, ok ciclo, ok differenza biologica, ok forza fisica….ma tutto questo rappresenta una differenza dell’1% e tutto il resto è una potente costruzione sociale fatta per vessare uno dei due sessi.”
Nessuno fiata. Neanche le donne.

Quelle donne che, usate dal popolo viola e dagli antiberlusconiani, scesero a fiotti in piazza per combattere la mentalità “tetteculistica” che si attribuiva a Berlusconi. L’anno dopo hanno tentato il bis, ma Berlusca era caduto e tutti i vari sinistroidi le hanno lasciate sole anche se sparito il cavaliere senza macchia e senza paura mi sembra che tette e culi siano rimasti, e che la condizione della donna sia rimasta tale.

I movimenti veterofemministi sono simposi e cenacoli che si ritrovano tra loro per parlare del sesso degli angeli. Non cambia mai niente. Non cambia neanche la mentalità delle donne stesse, incapaci di iscriversi in una palestra di arti marziali se non c’è un’altra donna, che chiedono di “farsi accompagnare” la sera per quella fobia messa da madri e sorelle che impedisce alla donna di prendere i mezzi pubblici, che la costringe ad avere paura di tutto e di tutti, anche quando oggettivamente è un cesso di 130 chili….solo perché in quanto “Portatrice sana di voragine” deve per forza attirare uccelli…e non si sa perché.

Io sono un noto misogino..e questo si sa…ma anche uno dei pochi che si indigna seriamente dell’insensatezza di un movimento che dovrebbe coinvolgere il 50% degli abitanti del pianeta (il movimento gay al massimo il 10%) e invece coinvolge quattro brizzolate in gonna lunga.

50 commenti su “I limiti del vetero-femminismo italiano”

  1. Hai dimenticato un grosso e vero motivo per cui le donne sono discriminate sul lavoro, ovvero il fatto che potrebbero andare in maternità (altro che ciclo!), e questo diventa una grossa spesa per il datore di lavoro.

    Per tutto il resto, sono non d’accordo con quasi tutto. Prova tu, anche se non sei un cesso pesante 130 chili, ad andare in giro di notte da sol* sui mezzi pubblici in periferia con magari una gonna indosso, poi magari capirai perchè molte hanno paura a uscire la sera.

  2. Esattamente come dici, il movimento femminista in Italia non esiste. Il “femminismo” diventa una mirabile insegna da esporre in battaglia solo quando è al servizio di altre idee, altre ideologie, altri scopi. Altro.
    Del resto le donne sono abituate a servire (a) uno scopo. Sono concepite, nutrite ed educate per badare a qualcun’altro, qualcos’altro, a correre a ogni capriccio altrui dimenticando fin troppo spesso i propri bisogni.
    Le donne chiedono sempre “per favore” e con mille incisi, le proposte delle donne sono sempre timide domande con la tipica intonazione finale verso l’alto, e un modesto sorriso a stemperare l’audacia del chiedere.
    Che a “rivelarmi” come transgender sia più spesso la mia assertività nel parlare rispetto a ogni altra mia caratteristica la dice lunga su come siano percepite le donne, e su ciò che ci si aspetta pigramente, svaccati a gambe larghe sul divano, dal loro “gender role”.
    Ma ciò che è peggio, mio caro, ciò che davvero mi fa piangere di rabbia (sì, di rabbia e non dispiacere, perché in fondo non sono una donna D.O.C. “voragine-munita”) è la triste tendenza di tante donne a interiorizzare la misoginia – quella volgare spazzatura che tante madri, spesso senza rendersene conto, propinano senza via di scampo alle figlie. Dagli uomini potrei ancora accettarla, la strada per elevarli è tortuosa ma praticabile. Ma quando la percepisco dalle donne, ecco che perdo ogni speranza di emancipazione.

  3. “Non cambia mai niente. Non cambia neanche la mentalità delle donne stesse, incapaci di iscriversi in una palestra di arti marziali se non c’è un’altra donna, che chiedono di “farsi accompagnare” la sera per quella fobia messa da madri e sorelle che impedisce alla donna di prendere i mezzi, che la costringe ad avere paura di tutto e di tutti, anche quando oggettivamente è un cesso di 130 chili….solo perchè in quanto “Portatrice sana di voragine” deve per forza attirare uccelli…e non si sa perchè.”
    Il punto è che il sesso non è una scelta, siamo predeterminati dalla nascita.
    Il nostro fisico ha una serie di comportamenti innati contro i quali, chi non accetta il proprio sesso, dovrà sempre scontrarsi.
    Non si è liberi di scegliere, nè dobbiamo prendercela con gli altri.
    Siamo predeterminati, abbiamo un destino nel nostro corpo, o lo accettiamo o saremo condannati all’infelicità, al disadattamento, al rancore contro il mondo.
    La domanda da farsi è: cosa mi è successo? Cosa mi hanno fatto se oggi mi trovo con il desiderio di cambiare sesso?
    Vale a dire rimettersi in discussione, non lanciarsi col ronzino contro i mulini a vento.

    1. è una teoria assurda e credo creazionista/cattolicheggiante. quegli atteggiamenti non sono innati. i ruoli non sono innati.
      E chi si sente prigioniero di quei ruoli, non è un “povero transessuale che vuole cambiare sesso”.

  4. “Cesso di 150 chili” eviterei, ma preferisco cogliere l’essenza di quello che vuoi dire. Poi c’è il l’antiberlusconismo sacrosanto ma solo se si critica il sistema che ha partorito la malattia berlusconiana, il sistema Tv rimbecillimento esisteva da tempo, lui l’ha ritoccato e prima ancora c’erano i cinegiornali.
    Si alcune donne si siedono nella differenza, ma semplicemente è come quella gente che piuttosto che lottare preferisce cadere nella dolce trappola retriva e conservatrice di inerzia del “sono io che devo adattarmi al mondo e non il mondo a me” come ho gia detto, il “mondo” è fatto anche da noi e cambia grazie al contributo di ciascuno di noi etc.
    Hai dimenticato un grosso e vero motivo per cui le donne sono discriminate sul lavoro, ovvero il “fatto che potrebbero andare in maternità (altro che ciclo!), e questo diventa una grossa spesa per il datore di lavoro.”
    Ecco la società dell’aritmetica fredda dei soldi che pretende di quantificare ogni contributo senza l’umano valore aggiunto e che abbondanza ha partorito la società che licenzia le donne per via della maternità, cosa ci è entrato da tutta questa spietata “concretezza” (aka rigidità e sclerosi mentale) matematica?

    “Siamo nel 2011, alla fine tra l’altro, e ancora adesso la comunità femminile mondiale si fa soggiogare da teorie che strumentalizzano la differenza di organo genitale (protuberanza per lui, voragine per lei) per giustificare questa cosa che in modo perbenista chiamano “differenza di attitudini”.
    Quindi, se per la comunità nera è stato ampiamente dimostrato che una persona “nera” se cresce nella civiltà occidentale è pressochè identica a una persona caucasica (sempre ammesso che la civilità occidentale sua “superiore”, ma diamolo per assodato per semplicità di ragionamento), non si riesce ancora a dimostrare che se una persona XX ovvero femmina cresce in un ambiente dove è normale che le femmine facciano Karate, siano appassionate di go-kart, guardino porno nell’adolescenza, e cosi’ via, queste ragazzine e donne lo farebbero, e lo farebbero in un modo identico ai nati XY.”

    Ecco un sacrosanto discorso, mi hai rubato proprio le parole di bocca, sento che siamo bombardati da “studi” che rinforzano gli stereotipi di genere del tipo, “la bambina allevata da maschio continua a scegliere le bambole e non la macchinina = la donna continuerà a preferire le bambole”
    E le bambine allevate da femmine a cui piacciono le costruzioni, allora? Sinceramente a differenza di uno studio su bambini neri adottati in una società di origine “bianca” o semplicemente occidentale, questo studio riduce il bambino ad una cavia umana per cui dubito dell’attendibiltà di questi studi, oltretutto vecchi, probabilmente oggi pure illegali, penso truccati per rinforzare antichi pregiudizi.
    Pensa che mi è capitato un “studio” agghiacciante.
    http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=72333
    Ma che cazzo devo leggere? meno sesso sesso se lei porta i pantaloni???
    La ricerca è stata svolta in paesi africani, dove i fattori sono estremamente più complicati da prendere in considerazione, lì la lotta per l’emancipazione presumo che, senza offesa per questi paesi, sia ancora in fase di crescita, questi test sono fatti chiedendo solo al marito l’ultima volta che ha fatto sesso incrociandolo con quanto ritiene che la donna sia autonoma ed emancipata.
    Questo cavolo di test non tiene conto dei problemi della coppia, di come questi uomini percepiscano e vivano l’indipendenza della loro donna, ovvio che se a questi la cosa non va giù la loro vita sessuale ne risente. Test fatto coi piedi, per di più da una donna, che si presta a conclusioni che portano a pensare gli uomini che la donna anche se dice che non vuole, vuole essere dominata e che un uomo che le dia spazio è un mezzo uomo.
    Disgustorama.

    1. Sono stato attivista comunista in gioventù e, naturalmente, appoggiavo il femminismo.
      Ricordo, a quei tempi (anni settanta), che tanti cambiamenti effettivi non ci furono. Una rivoluzione a parole, di fatto le donne continuavano a comportarsi secondo tradizione.
      E’ facile protestare ma cambiare, applicare le proposizioni dei collettivi era altra cosa.
      Non ci fu tutta questa emancipazione.
      Poi, di questa “liberalizzazione sessuale” di cui tanto si è parlato, non ne ho goduto. Avere rapporti sessuali continuava ad essere difficile per molti, almeno in Italia.
      La donna il sesso te lo faceva pagare eccome! In termini di tempo, impegno, denaro, corteggiamenti… niente era gratuito o facile.
      “Te la fanno calare dall’alto” si usava dire, come l’angelo dell’annunciazione.

      Anche per quel che riguarda i rapporti tra uomo e donna: i maschi che si comportavano come le donne chiedevano nei collettivi: gentili, rispetto, responsabilità, aiuto in casa, attenzioni, condivisioni, ecc. non erano titolo per essere preferiti a quei maschi definiti tradizionalmente dalle donne “mascalzoni”.
      Il “bravo ragazzo” veniva battuto zero a uno rispetto al maschio macio.
      L’uomo rude, dalle maniere sbrigative, senza scrupoli, che tratta la donna come oggetto, che se ne frega, quello che ingravida e si dà… aveva successo e continua ad averlo ancor oggi.
      Un conto sono le chiacchiere delle femministe, un conto i loro comportamenti reali.
      I fattacci di cronaca ne danno prova.
      Il coglioncello, invece, che aveva dato retta al movimento femminista, diventava colui che doveva mantenere il figlio di un altro; v. il film di Troisi, “ricomincio da tre” scena finale:

      http://www.youtube.com/watch?v=cprprLor57Q

      Insomma, un uomo per fare l’amore ed un altro per lo sgobbo e per essere mantenuta.
      Ora, questo comportamento femminile, apparentemente contraddittorio, ha una sua giustificazione evoluzionistica.
      L’uomo rude, maschio, violento, che se ne frega, ecc. viene percepito dalla donna come più ricco di geni maschili, più adatto all’affermazione di sè, a vincere nella lotta per la vita, anche perchè passa sopra gli altri.
      Successivamente la donna penserà, invece, ad un altro maschio: collaborativo, che l’aiuti in casa, che la mantenga, che la protegga, affettuoso, arrendevole, ecc.
      Sposa, dunque, il ricco e l’affermato ma scarsuccio fisicamente e bruttino… non ha importanza, tanto il figlio lo farà con l’amante che troverà strada facendo, fosse anche un idraulico.
      L’uomo che decide di sposarsi deve tenere conto di questo comportamento femminile, che per la donna è normale. Lo terrà nascosto ma non proverà il benchè minimo rimorso, essendosi comportata secondo natura.
      L’uomo deve capire che è uno strumento di riproduzione, null’altro. Serve per la fecondazione e per il mantenimento della prole; tutto il resto è inventato. L’uomo recita una parte, senza rendersene conto, così come descritta nei romanzi e nei film d’amore, cui la famiglia e la società lo prepara.
      A questo punto sono contento che molte donne mi abbiano detto di no, l’ho scampata.

      Il tema che segue non mi riguarda, perchè mai mi sposerò, oltretutto sono fuori tempo massimo.
      Voglio solo esporre il tema “emancipazione” all’analisi evoluzionistica, che va sui tempi lunghi ma è micidiale
      Col tempo ho riveduto molte mie idee riguardo la donna e non sono affatto a favore della sua indipendenza e costituzione di un reddito da lavoro.
      Cominciamo col dire che è solo dall’inizio dell’era industriale che la donna lavora fuori casa; vero che lavorava i campi, ma l’azienda era quella domestica, il reddito rimaneva tutto in famiglia.
      Questo schema di suddivisione del lavoro: l’uomo fuori a cacciare o procacciare, la donna in casa ad allevare la prole e coltivare l’orto, ha funzionato per milioni di anni, senza che fra i due vi fosse concorrenza.
      Ora la donna si laurea, trova un lavoro e fa carriera, compete direttamente con l’uomo e spesso vince, ma è una vittoria di Pirro. Tutto questo richiede tempo e, quando ella deciderà di aver figli, sarà divenuta sterile (dopo i trenta crolla la feritlità, anche per l’uomo, crescono le malformazioni per il nascituro).
      Il periodo migliore per aver figli è dai 13 ai 27 anni (secondo i medici, entro il 28 anni, la donna dovrebbe aver terminato gravidanze ed allattamenti).
      La donna che lavora non può seguire i suoi figli, i quali apprendono dalla tata filippina. Molto o tutto il reddito della donna che lavora se ne va in domestiche e babysitter.
      La donna lavora per sfuggire alle fatiche di casa, ai lavori noiosi, ma c’è da dire che anche in ufficio o in fabbrica il lavoro è spesso ripetitivo e parcellizzato oltremodo.
      Un gioco a somma zero.
      Il risultato è che la famiglia occidentale è in forte calo di nascite. Non sarebbe male, perchè la terrà non gliela fa più a sostenere ulteriori crescite di consumi e di popolazione. Ci pensano però gli immigrati, che provengono da civiltà dove la donna riveste il ruolo tradizionale.
      Nel giro di tre generazioni, in Italia, le donne evolute spariranno, perchè non si sono riprodotte, rimangono le donne immigrate delle antiche civiltà, arabe, africane, asiatiche, con numerosa prole, che avrà sostituito la popolazione italiana di oggi.
      Dell’emancipazione femminile non si parlerà più, non solo, ma si sarà dimostrato che la democrazia avrà distrutto se stessa, contenendo in se i germi della sua fine.
      Di noi resteranno monumenti funebri, metaforicamente, del tipo dei moai, dell’Isola di Pasqua, le gigantesche statue di pietra, i ruderi della nostra civiltà, testimoni di una popolazione estinta “perchè si era sbagliata” non avendo capito a fondo le leggi della natura.
      In natura gli errori si pagano con l’estinzione.
      In tutto questo gli omosessuali hanno una loro parte, come acceleratori.
      Quando una società è in declino, crescono i fattori che la porteranno alla sua scomparsa.
      L’effetto moltiplicatore è fortissimo, perchè ogni gay neutralizza due possibili coppie eterosessuali.

  5. Whew, beh tutto sommato ti salvi in corner, ma dopotutto tu vorresti che la donna vada a letto con te perchè si sente dipendente da te (so che sembra sul personale, non fraintendermi)? Se sei convinto di questo o che vadano solo con gli stronzi puoi anche pensare che non ti meritino, tanto meglio, o vuoi cambiare per loro? Ma poi saresti geloso in fondo amano l’uomo che non saresti mai voluto essere.
    Posso notare una piccola fallacia, in fondo la stessa di quei gay che hanno pregiudizi sui bisessuali per le esperienze che ne hanno avuto, ovvero il fenomeno che un essere umano pari a noi finisce per essere oggetto passivo del nostro ragionamento, in base all’uso che un determinato individuo avrebbe voluto farne rimanendo poi deluso.
    Facendo i conti so che dovresti aver circa 60 anni, un po’ più maturo dei miei genitori, quindi ti porterò il dovuto rispetto.
    Comunque dalla disillusione che leggo qui se il tuo problema senti che sia stato l’essere stato troppo poco stronzo e rude, tranquillo, ho come l’idea che di basterebbero pochi ritocchi di immagine.
    Come può una persona che afferma di essere stato aperto e femminista, (se vogliamo il femminismo, nella sua faziosità ne era una forma estrema, temo che in certe sue forme non ci fosse solo la sacrosanta lotta per l’emancipazione ma un lobbismo di contrapposizione guerresca e temo che tu ne abbia visto i frutti e ti sia rivolto alle donne sbagliate) in maniera sincera per passare poi a queste assurde idee che ogni gay neutralizza due coppie etero. Se avessi detto “ogni coppia gay” l’avrei capito, ma il diavolo sta nei dettagli, perchè non so se ti rendi conto ma è come se stessi affermando che il gay nel trovare il compagno convertirebbe un possibile etero, no lui non sceglie tra un altro gay come lui, lui travia un normale.
    Ma questo volo pindarico è l’ultimo di una lunga serie, che io vorrei rispettare e accogliere come plausibile, però perdonami “In tutto questo gli omosessuali hanno una loro parte, come acceleratori.” cioè gli omosessuali accelererebbero la nostra estinzione, vuoi per l’associazione con la dissoluzione morale di satyricon, dove diminuisce la verve e il piglio e la società si deboscia, vabbè evidentemente solo gli imperatori possono permettersi da sempre le peggiori perversioni, vedi cesare, caligola e con cesare non eravamo certo allo sfascio, quindi a meno di moraleggiare fascistamente sulla legittimità dei vizi dell’uomo forte, torniamo a noi, ripeto che prima gli omosessuali dovevano nascondersi, farsi preti, rimanere single, fare tutto nell’ombra o farsi una famiglia “normale” di facciata con figli, che poi tradivano, ah ma evoluzionisticamente hanno fatto il loro dovere, hanno procreato. Ma non è che prima c’erano significativamente meno omosessuali, se non che si nascondevano, se non altro per la tua esperienza, sei sicuramente più intelligente di me quindi non puoi non capirlo.
    Nessuna specie si è mai estinta per omosessualità. Poi meriteremmo di estinguerci, sono d’accordo, solo per come trattiamo di merda la terra e i nostri simili. Tanto più se ci rimettiamo a tirare fuori teorie evoluzionistiche che pensano che la cultura non influisca nei gusti sessuali di uomini e donne. Oggi a molte ragazze piace il tipo androgino e sensibile, ma che dietro nasconda una grossa scorza combattiva, ovvio questo conterà come a me piacciono le donne combattive e che non si preoccupano di quello che pensano gli altri e le altre. L’intelligenza ha un suo valore evoluzionistico.
    Il tuo discorso poi può essere rovesciato su come si sentivano le donne un periodo, ovvero una semplice macchina sforna figli.
    A meno comunque che tu non abbia avuto un mutamento alla Ferrara o alla Chicco Testa, non posso pensare che credessi veramente in quegli ideali, magari hai semplicemente pensato a cosa ne poteva entrare in termini di donne, e la maggior parte degli uomini purtroppo misura tutto su come va con le donne che diventano un semplice oggetto del proprio narcisismo, purtroppo molte di loro sono molto più sensibili alla pateticità dello zerbino che alla sfacciataggine del narcisista che reprime l’affettività, effettivamente hanno ragione quando lo zerbino non ha effettivamente alcun valore aggiunto rispetto al macho, le rispetta ma solo strumentalmente e questo si percepisce, perchè il sesso è bello ma è oltremodo irritante il piglio dell’uomo che da cui traspare, “ti ho dato questo e quest’altro ora mi spetta il compenso”.
    Io ritengo che non si debba offrire ad una ragazza appena conosciuta troppo di più di quanto capita di fare con una persona appena conosciuta, anche per autostima, “se dovessi piacermi e io dovessi piacere a te, il sesso lo facciamo in due io mi dono a te come tu ti doni a me, non sei tu il premio e sarebbe anche ingiusto nei tuoi confronti” inoltre è una cosa che deve venire da sè non dovrebbe essere lo scopo da raggiungere il prima possibile, sennò tantovale una pippa.
    C’è la maniera di non essere zerbini nè entrare una logica dominante – dominato, ripugnante per me che sono un libertario. Prima di questa crisi artificiale, poi me lo ricordo, sarà che ero infante, poi pre poi tardo adolescente, il dilemma famiglia, carriera si stava brillantemente superando.
    Io, quando necessario porrò paritariamente a l’eventuale ragazza dovesse interessarmi il problema, spero di non dover nemmeno avere questa impressione, sia chiaro, vuoi l’emancipazione vera o vuoi nasconderti dietro forme di “galanteria” risalenti a periodi in cui la donna spesso cercava l’uomo per mancanza di possibilità di autoaffermazione?
    Io non credo che le donne siano tutte uguali, i canoni di attrazione sono nell’uomo un grande misto di richiami atavici misti a fltri culturali contestuali e inconsci. Certamente anche oggi c’è la grande complicità ci sono donne che corrono dietro a famosi e anziani danarosi, che offrono favori, ma dietro una donna senza dignità c’è sempre un uomo altrettanto indegno disposto ad accettarla.

  6. L’isola di pasqua si estinse se ho ben inteso per la superstizione religiosa, si è usato tutte le palme per muovere gli idoli, nemmeno si era inventata la ruota :D.
    Qui rischiamo di soffocarci con le nostre mani con la superstizione economica del debito e della crescita.

  7. “La donna il sesso te lo faceva pagare eccome! In termini di tempo, impegno, denaro, corteggiamenti… niente era gratuito o facile.”
    Bisogna semplicemente vedere quanto c’è di reciproco in questa cosa, cioè che anche lei offra, che anche lei ci provi e si impegni. Ma da questi discorsi mi sembra che conti solo il sesso e tutto quello che c’è in mezzo sono spese, energie, ‘na perdita di tempo nzomma. Si è vero molti di noi uomini riducono il tutto ad una transazione economica, uno sta comprando e non si arriva al sodo, ma secondo me se uno fa tutto questo perchè vuole comprare attenzione alla fine se lo merita pure.
    Certo lei non dovrebbe accettare, ma romanticamente si sta al gioco che quelli siano gesti di puro amore immateriale e disinteressato, e ovviamente molte ci credono a tal punto che semplicemente non fanno sesso, tanto sono contente di questi sottoprodotti materiali della recita di un amore immateriale 😀 lol!

  8. E comunque non è che solo perchè si è conosciuto solo donne poco liberate o che se ne approfittavano, allora siccome questa fattispecie non ha fatto sesso (e non escludo che sia perchè possono ha percepito quella vibrazione che rivelava il credere alla liberazione sì, ma finchè me la danno, a condizione di..) si deve rinnegare la liberazione. Cioè la donna non può essere libera ma solo se mi capitano quelle giuste, perchè è un metterle in funzione propria e non come individui a sè stanti, il discorso semmai è “poi se migliora anche il mio rapporto e la sessualità tanto meglio, altrimenti son stato sfortunato”, il sesso diventa uso, quando il concetto è unidirezionale, non è che la donna è libera solo in quanto libera di scopare, ma di poter decidere il proprio ruolo, proprio come fa l’uomo e non farselo imporre da lui, come l’uomo non se lo fa imporre da lei, oppure è tutto “ma le donne non sanno quello che vogliono, non ascoltare le loro chiacchere loro vogliono tutt’altro” questo è un discorso altamente presuntuoso e maschilista, che pretende di ridurre tutte le donne ad uno stereotipo perchè noi sappiamo sempre quello che vogliamo.

    1. wow mi gira la testa dopo aver letto questi interessantissimi discorsi 😀 Mah ce ne sarebbe da parlare per ore di tutto questo.. esprimo solo un mio pensiero come donna biologica ma queer nell’anima… sono assolutamente convinta che i ‘ruoli’ non siano dati per nascita ma derivati da cultura… come dice sempre una cara persona che conosco ‘se i genitori smettessero di picchiare i figli anche solo per una generazione, non ci sarebbero più guerre’ be allora io aggiungo se si smettesse di educarli in questo modo schematizzato, paralizzato nonché malsano sin dalla nascita (fiocco rosa, fiocco blu 😉 vi ricorda qualcosa?) potremmo vederne delle belle davvero.. p.s. sarò anche donna (biologicamente) ma non ho alcuna intenzione di procreare.. !!

      1. procreare è un’istinto sia maschile che femminile.
        poi ci sono maschi e femmine che desiderano non farlo, ma è un altro discorso.
        ci sono donne che non desiderano la maternita’ (partorire, la gravidanza…) ma desiderano la genitorialità (avere figli geneticamente propri)

  9. Sono post come quelli di giovanni a cui pensavo, quando ho commentato l’altro articolo, sulla paura di dare una base scientifica alle discriminazioni.
    Quindi premetto che non sono per niente d’accordo con lui!!!
    —-

    @Nath è vero che ci sono istinti ‘materni’ anche negli uomini o donne non interessate ai bambini o che addirittura li aborrano! Ogni individuo è un mutante, geneticamente parlando, e apparteniamo pur sempre alla stessa specie! Ma queste differenze devono essere valutate su larga larghissima scala, non basandosi su un paio di sondaggi.

    In natura si osservano in continuazione differenze comportamentali tra individui di sesso maschile e femminile. Sono tutti di natura sociale anche queste? Direi di no.
    Siamo prima di tutto macchine biologiche, frutto di milioni di anni di evoluzione (centinaia di milioni di anni …se cominci a contare dai batteri!). Ogni fatto umano, compresi quelli sociali/culturali, hanno una spiegazione evoluzionistica. La spiegazione dietro molti di quelli che chiamiamo ruoli di genere non sono sempre riconducibili ai cromosomi, ma molte altre cose invece sì. La selezione naturale non guarda in faccia a nessuno, non è politically correct e non gliene frega nulla della parità dei sessi.
    Per esempio nei mammiferi è importante che la femmina non abbandoni la prole, che diventa indipendente solo dopo la fine dello svezzamento, e la selezione naturale premia questa attitudine nelle femmine [fun fact: l’infanzia dell’essere umano è quella che dura più a lungo e ci sono valide ipotesi sul perché], mentre questo istinto non è altrettanto determinante per la sopravvivenza della prole nel caso dei maschi, perché non sono loro ad allattare. Altro esempio, la somministrazione e la sottrazione di testosterone nei topi influisce sul loro comportamento: disinteresse per la prole e più aggressività nelle femmine quando viene aumentato, e passività nei maschi castrati.
    Aihmé, gli ormoni e i geni influiscono un tantino di più di quel 1% !! E la scienza lo sa benissimo.

    1. Ancora questa storia dell’omofobia e delle discriminazioni…
      A me non sembra di perseguitare alcuno, vado alla ricerca della verità che, a mio avviso, si portata avanti su base scientifica, altrimenti saremmo ancora in balia delle religioni e delle filosofie.
      Anche il movimento gay, con tutta la miriade di altri che si sono creati attorno, è vittima di una sindrome di persecuzione, dimenticando che i loro non sono diritti ma pretese, privilegi.
      Ora, chi osa opporsi è subito classificato come troglodita, fascista, omofobo (termine coniato apposta, non esistente prima dell’avvento dell’era gay) e quant’altro, che capovolge la situazione: non è chi si oppone ai cambiamenti sociali che i gay chiedono, a essere affetto da una fobia, bensì il gay di una serie di circostanze che l’hanno portato a scegliere una sessualità opposta o deviante da quella sua propria, che la natura gli ha assegnato.
      Io già so come andrà a finire: tutto si ristabilirà da qui a qualche tempo, forse fra una o due generazioni, perché non c’è scampo per i gay, la natura li selezionerà ma, prima ancora lo farà la società che seguirà la nostra, ormai in decadenza: l’Islam, la cui popolazione è in forte crescita in tutto il mondo.
      E’ già successo in passato con la civiltà greca, romana, ed altre ancora più antiche (si ricordi l’episodio biblico di Sodoma e Gomorra).
      Ora i gay, sostenuti dalle loro lobby, fra le quali quella medica, sono alla ricerca di giustificazioni naturali, come gli animali gay.
      Non esistono animali gay ma solo comportamenti anomali durante il periodo della riproduzione: non tutti i maschi riescono a trovare una femmina perché, si sa, questa sceglie un solo maschio fra tanti, il più adatto, secondo il suo istinto.
      Che cosa succede agli altri maschi carichi di ormoni? Non potendosi masturbarsi (ma i cani lo fanno, ad es., i gatti in amore si accoppiano con un cuscino, ma sono animali in cattività) tentano di accoppiarsi fra loro, per disfarsi dello sperma non usato. Una volta liberi tornano al loro comportamento normale.

      Ora Nath fa tante distinzioni che difficilmente riesco a ricordare ma, essenzialmente, mi sembra di aver capito che non si deve parlare di sesso maschile e femminile (binarialità) ma di numerose varianze, che permettono alla personalità di ciascuno di scegliere o cambiare, secondo l’estro del momento.
      Anche questi orientamenti di scelta sono destinati a scomparire rapidamente però, se soddisfano, per ora, un certo numero d’individui – pace –
      Esiste un’economia biologica che, per motivi di sopravvivenza, non permette eccessive variazioni, solo due e qualche caso di ermafroditismo.
      La sessualità si è dimostrata vincente ormai da miliardi di anni. I primi individui sessuati monocellulari sono apparsi 3,5 miliardi di anni fa, sui 4,5 di età del pianeta terra.
      Ciascun individuo sessuato contribuisce con la metà dei geni, in tal modo vengono tagliate fuori numerose anomalie genetiche, inoltre ciascun individuo porta la selezione di propri caratteri, risultanti da una lotta vinta su altri esseri simili e sulle specie predatrici.
      Sono leggi delle quali non ci si può disfare con comportamenti derivati da culture create dall’intelligenza umana, destinate a soddisfare una libido in fuga dalla realtà e da regole innate, momentaneamente deviate. Se tali rimangono, usciranno dal ciclo riproduttivo umano.
      Ci sono specie ermafrodite (es. alcune lumache): quando scarseggiano i maschi, alcuni esemplari, sotto lo stimolo biochimico di un qualche ormone, che rileva l’eccesso di femmine, si trasformano in maschi. Avvenuto il cambiamento, per quella stagione si chiude, non esiste la lumaca gay.
      Per l’uomo c’è l’intelligenza, che gli permette di uscire, per qualche tempo, dalle leggi naturali ma è evidente che la scelta della natura è sempre la migliore per ciascun individuo.
      Ecco allora che occorre conformarsi al proprio sesso e, se si riscontra una tendenza opposta, non bisogna secondarla, bensì chiedere aiuto ad uno specialista che ci riporti, psicologicamente (rari i casi di carenze ormonali o anomali genitali) a correggere quei comportamenti di varia origine, che ci hanno portato a deviare dal nostro sesso naturale.
      La democrazia, il benessere economico, le varie ere della contestazione che si sono succedute in questo mezzo secolo, ci hanno abituato ad ogni genere di libertà, esagerando l’affermazione di quelli che riteniamo diritti sacrosanti, che invece sono capricci, eccessi, squilibri, devianze.
      Per questo ci sembra naturale rivendicare qualsiasi cosa ci venga in mente, combattendo con ogni mezzo chi voglia ostacolarla.
      Questo scenario sociale, frutto del benessere, così come è venuto potrebbe presto andarsene: quando le crisi diventano molto forti, drammatiche, spazzano via ogni altra esigenza, che appaia come ridondante o superflua.

      1. Per fare i precisini, anche se rari, sono stati osservati casi di animali “omosessuali”. I comportamenti omosessuali e bisessuali negli animali non è vero che si presentano solo nei casi che hai descritto e comunque ne sappiamo ancora poco.

        Come fai a pensare che uno possa scegliere di provare attrazione o di innamorarsi di una persona piuttosto di un’altra?? …ma hai mai preso una cotta in vita tua???? Una cosa del genere può uscire solo dalla bocca di qualcuno che non s’è mai innamorato in tutta la sua vita o da un bisessuale represso.

        Scusa, ma è un po’ difficile prenderti sul serio dopo aver letto che gli omosessuali si estingueranno tra due o tre generazioni. Hanno avuto tutto il tempo per farlo e sono ancora qui.

        La scienza non cerca la verità, cerca spiegazioni. Non sappiamo ancora la causa dell’omosessualità, e ci sono poche ipotesi sulle ragioni evoluzionistiche.
        Ma un conto è cercare delle spiegazioni, un conto è usare le ‘leggi’ di natura come codice morale, e in base ad esse giudicare cosa è giusto e cosa è sbagliato. Secondo questa logica dovremmo lasciar morire di fame e sete i paraplegici.

        La vita è solo una. Ognuno deve essere libero di perseguire la propria felicità. Se la tua felicità dipende dal governare la sessualità e la vita sentimentale del resto dell’umanità o dal metter loro i bastoni tra le ruote, come negando dei diritti civili, chi ha bisogno dello specialista sei tu.
        saluti

    2. ho capito che sei della “parrocchia” opposta alla mia, ma avrei un’obiezione:
      la “selezione naturale” ha scelto soggetti binari. la donna emancipata non era buona a figliare: figliava quella femminile secondo lo stereotipo..le altre…hanno rischiato di estinguersi…

      1. In attesa che Giuls risponda:
        Non avevo presente lo strapon come termine, ho usato google immagini.
        Anzitutto non ho moglie, ho avuto una relazione durata più di un anno con una donna sposata e separata, con due figlie: un’adolescente di 16 anni, fidanzata e attiva; l’altra di nove.
        Aveva 37 anni, io 34, ed ero vergine!
        Ho sperimentato una vita familiare dal vero e ti devo dire che mi sono stancato assai presto.
        Lei e la ragazza più grande (la piccola mi odiava) erano molto contente di me, ma io recitavo una parte. Mi sono portato appresso un bel po di rimorso, ma non ce la facevo.
        Non sono tagliato per la vita familiare, sono condannato alla singletudine (ritengo per la vita in collegio, per la mancanza di una vera famiglia, mio padre sparito).
        Ho seguito poi una psicoterapia di gruppo, per circa due anni, cercando di capire se fossi maturo o no per una nuova relazione.
        Mi sono capitate diverse occasioni, che non ho neanche iniziato, in quanto capivo che sarebbero state una ripetizione della prima (donne separate con figli) e le avrebbe lasciate deluse, con un’ulteriore perdita di tempo per loro.
        Gli strapon non mi piacciono e non li ho proposti a Laura, le ho però regalato un vibratore, dietro sua richiesta, acquistato in farmacia. Ne faceva un uso privato.
        Avendo conosciuto Alessandra (non mi ricordo se proprio questo è il nome) la lesbica di cui ti ho parlato, le ho proposto se voleva avere un rapporto con lei. La cosa l’ha divertita, scherzandoci sopra ma al dunque ha rifiutato. Non so se Alessandra usasse strapon ma non credo, mi ha sempre parlato di leccamenti.
        La mia collega di ufficio M (ora sono pensionato e non la vedo da anni) sosteneva che i vibratori sono troppo duri.
        Al mio collega di ufficio fu dato in riparazione un vibratore, portatolo a casa, mentre lo provava per ripararlo, la moglie l’ha visto e glielo ha buttato dalla finestra, letteralmente.
        Poi dici che a uno arriva un vibratore in testa… mi ricorda quel caso di un’amante, negli USA, che, avendo saputo di essere abbandonata di lì a poco, ha tagliato l’uccello all’amante e gettato dalla finestra.
        Del caso si parlò molto… l’uomo recuperò il pene, che gli fu riattaccato e funzionante.
        Lei ha persino ricevuto richieste di matrimonio.
        Strapon è anche usare la mano. Laura adorava il cunnilinguo ed era multi-orgasmica, non le bastava mai, ma mi era fedele, penso.
        Lei era innamorata, io no. Non ne ero neanche attratto. Volevo solo una prima volta, ma sono rimasto incastrato.

          1. No, allora la risposta è no, non l’ho provato.
            Non dirmi che è questo che mi faresti se ti avessi come partner!
            🙂

        1. “Ogni fatto umano, compresi quelli sociali/culturali, hanno una spiegazione evoluzionistica.”
          Allora nel fatto che questi ruoli possono cambiare e mettersi in discussione sta l’evoluzione. 🙂

      2. >>ho capito che sei della “parrocchia” opposta alla mia, ma avrei un’obiezione:
        la “selezione naturale” ha scelto soggetti binari. la donna emancipata non era buona a figliare: figliava quella femminile secondo lo stereotipo..le altre…hanno rischiato di estinguersi…<<

        Eh! eh! spiritoso!
        Finalmente uno che ha capito il meccanismo della selezione, pur così semplice, troppo semplice per chi non l'accetta.
        Comunque è esattamente come hai detto.
        La donna emancipata si estingue, non ha tempo per fare ed educare i figli alla sua cultura, filosofia di vita, indipendenza, leadership.
        Ce ne sono che riescono a fare entrambe le cose, ma sono donne ricche, mogli di agiati professionisti. Troppo poche per una nuova stirpe.
        Dice bene Berlusconi: "Il lavoro che vi consiglio? Sposate un milionario"
        Non si possono fare troppe cose nella vita; già un semplice lavoro ad ore sovraccarica la donna.
        Se dovessi rinascere nascerei uomo di nuovo, non mi va di fare il culo. Alla pigrizia non rinuncerei.
        Ora, se la donna femminile (lato B) si estingue a favore di quella con le palle (lato A), trattandosi della stessa donna, la nostra civiltà è finita.
        Se poi aggiungiamo l'effetto della galassia gay, un piede (diabetico) l'abbiamo già nella fossa.

          1. questo dibattito non ha nulla di personale, è sui massimi sistemi.
            Le donne evolute già si riproducono ma appartengono ad una classe elevata, prendi es. una dirigente o manager: fa il suo lavoro e a casa c’è chi le alleva i bambini, ma non se li gode come vorrebbe.
            Sono minoranze.
            Per i gay non ha senso che abbiano gli organi di riproduzione ma non li usino per quello, possono però avere bambini con la fecondazione eterologa.
            Anche qui, sono minoranze, il mondo non può cambiare in questo senso ma a loro non interessa, come dice Vendola, l’essenziale è essere felici.

          2. (Ho sbagliato, tutti gli ingmar che vedete erano me, Antome)

            Che schifo sposare il milionario, ma soprattutto il milionario sapere che va con lui per i soldi rinunciando al piacere.
            In verità ci si può riprodurre senza questa desolante e pessimistica riduzione alla passività e all’omologazione. Non sappiamo quali sono i meccanismi dell’evoluzione, parafrasando la religione, le sue vie sono infinite, non abbiamo alcun diritto di sostituirci ad essa imponendolo tramite un modello autoritario e artefatto, l’evoluzione è altamente sociale, non sappiamo da dove passerà, il mondo stava andando fiero verso l’autodistruzione anche ai bei tempi di “la donna al suo posto”. L’evoluzione passa anche per il contributo delle donne alla società ed al cambiamento, se imponiamo un modello basato sull’età della pietra è ormai del tutto artificioso e fuori contesto, l’evoluzione risponde all’iniziativa. E siccome esiste il caos essa può anche portare all’estinzione se lasciata a sè, ecco perchè il nostro intervento critico è fondamentale, la distruzione dell’isola di Pasqua è avvenuta lasciando prevalere spinte irrazionalmente istintive “evoluzionistiche” insensibili al contesto. Vabbè si può discutere che l’uso di questi idoli da trasportate fosse altamente culturale, ma un evoluzione verso l’abbandono della superstizione sarebbe stato certamente un passo dovuto, anche se meno istintivo.

            1. Antome:
              ” la distruzione dell’isola di Pasqua è avvenuta lasciando prevalere spinte irrazionalmente istintive “evoluzionistiche” insensibili al contesto. Vabbè si può discutere che l’uso di questi idoli da trasportate fosse altamente culturale, ma un evoluzione verso l’abbandono della superstizione sarebbe stato certamente un passo dovuto, anche se meno istintivo.”

              Ho letto qualcosa su questa popolazione.
              L’estinzione è avvenuta nel giro di centinaia di anni:

              http://www.tabaccheria21.net/l'isola_di_pasqua.htm

              L’estinzione di quella civiltà fu dovuta a numerosi errori umani, fra i quali la sovrappopolazione e il disboscamento:

              “L’accentuato disboscamento, dovuto all’incremento della popolazione dell’Isola di Pasqua, alla fine superò la capacità di autoriproduzione delle foreste. A causa dell’estinzione dei boschi, avanzò l’erosione del suolo per l’azione di pioggia e vento e l’inaridimento dovuto al sole. Il cibo cominciò a scarseggiare e quindi fu sempre più difficile mantenere i capi, i funzionari e i sacerdoti, classi esentate dal lavoro manuale. Al loro posto guadagnarono terreno i militari, il centralismo crollò e arrivò l’epoca dei conflitti tribali. Anche la popolazione diminuì rapidamente: prima si ridusse a un quarto, poi a un decimo. Durante quei conflitti, verso il 1700, probabilmente iniziò la distruzione dei moai dei nemici e quando il missionario francese Eugène Eyraud visitò l’isola.”

              segue…

              “Forse questi mutamenti non si sono manifestati tutti insieme, ma gradualmente e in modo subdolo. Le foreste sono scomparse nel corso di molti anni. Se anche qualcuno degli abitanti dell’isola si fosse accorto del pericolo, la sua voce sarebbe stata soffocata dai funzionari e dai capi, che avevano scoperto i profitti derivanti dal taglio degli alberi. Quando fu abbattuto l’ultimo albero di palma con frutti, forse gli isolani non capirono che si trattava proprio dell’ultimo.”

              è interessante leggere tutto l’articolo.

              Per morale si intende un corretto comportamento umano basato su regole religiose.
              L’etica si basa su regole laiche, ma non sempre viene riconosciuta questa distinzione.
              In ogni caso, religione a parte, occorre seguire e rispettare regole che favoriscano la nascita e lo sviluppo, limitato, di società umane.
              Queste regole sono spesso in contrasto con quelle della natura. Se ciò accade, quella società pagherà con l’estinzione i suoi errori.
              La civiltà dell’Isola di Pasqua ne è un esempio, ma molte altre scomparirono per lo stesso motivo.
              Si parla di una civiltà africana assai sviluppata, che scomparve per la salificazione dei terreni (irrigazioni errate), e per la mancanza di rotazione nelle coltivazioni, vale a dire l’alternanza delle specie di piante coltivate.
              Non è detto che tutti gli abitanti scompaiano, alcuni cominciano a trasferirsi per carenza di risorse. La società, così impoverita, perderà successivamente, per emigrazione, altri componenti, fino all’abbandono totale dei territori, ormai troppo degradati.
              I Maya scomparvero per una serie impressionante di carestie, probabilmente dovute ad un cambiamento climatico. Si dovettero spostare altrove.
              Nel nord america, molte tribù pellerossa dovettero abbandonare i territori, benchè fossero assai rispettosi della natura, probabilmente per l’eccessivo aumento della popolazione.

              Mi sembra che tutta la tematica gender sia proprio fuori i dettami della natura.
              Fate pure ma, dura minga.

        1. @Nath Non ho capito se parli con me. Parrocchia in che senso? 😀
          Non so cosa intendi per soggetti binari, comunque non ha senso parlare di estinzione delle donne emancipate, perché non esiste un gene dell’emancipazione.

          Il presupposto che maschi e femmine della nostra specie abbiamo sempre avuto una netta suddivisione del lavoro è sbagliato, in realtà non lo sappiamo. Non sappiamo neanche quando i nostri antenati abbiano cominciato a mangiare carne! La paleontologia non ha informazioni sufficienti in questo senso, ma è possibilissimo che le femmine partecipassero al sostentamento anche con la caccia.
          Guarda altre specie. In quelle più vicine a noi, per esempio bonobo e scimpanzé, anche le femmine cacciano; e i bonobo, in assoluto i più vicini a noi, sono matriarcali. In altre specie ancora, sono le femmine a cacciare di più!
          Sbaglia sia chi pensa che non esistano differenze comportamentali di nessun genere o le relega tutte all’ambito sociale (..come se i comportamenti sociali avessero un’origine diversa da quella biologica); sia chi pensa che queste differenze siano più grandi delle somiglianze.

          E ripeto, ognuno deve essere libero/a di fare quello che vuole della propria vita. Sfornare bambini per paura che gli immigrati ci sorpassino demograficamente è la ragione peggiore che abbia mai sentito per metter su famiglia. Se l’economia fosse presa un po’ meglio, e se il mondo del lavoro fosse più preparato a tenere conto delle maternità, le cose andrebbero meglio per tutti. E le donne non sarebbero costrette a fare delle rinunce o a lavorare il doppio.

          @giovanni se ti preoccupa tanto l’estinzione della specie, fai qualcosa per il riscaldamento globale e per le risorse del pianeta, lì sì che son cazzi.

          1. I soggetti binari sono quelli che sostengono la distinzione del genere umano in maschi e femmine.
            Non esiste un gene dell’estinzione, sono i comportamenti e le circostanze che la determinano.
            Nel caso degli animali i comportamenti sono determinati dall’istinto, inteso come un programma già scritto nella biologia dell’animale, per la sopravvivenza e la riproduzione.
            Le circostanze sono l’ambiente: se l’uomo sottrae territorio ad una specie, quella si estingue; oppure, se cambia il clima, lo stesso o, ancora, se un specie predatoria compare, rispetto alla quale non ha difese.
            L’uomo, invece, scegliendo di non far figli (non avendo la possibilità di mantenerli secondo un certo standard di vita al quale la coppia non intende rinunciare), l’omosessualità, l’olocausto di una popolazione (in passato si usava passare a fil di spada tutti nemici sconfitti), eecc. Determina la scomparsa di una cultura, insieme al suo popolo.
            Il è un altro mezzo, come nel Tibet, occupato dalla Cina all’inizio degli anni ’50. In questi 60 anni la Cina comunista ha massacrato 1,3 milioni di tibetani ribelli, su una popolazione di 7,5 milioni (ora scesi a 5,5).
            I cinesi hanno occupato il loro territorio, installandosi a decine di milioni, costretto le donne incinta tibetane ad abortire e, quelle che capitavano in ospedale, a subire la sterilizzazione, dopo il parto.
            http://www.gfbv.it/3dossier/asia/tibet1-it.html
            Un’altra popolazione estinta è quella serba del Kosovo (poche decine di migliaia a Pristina).
            Un tempo questa ex provincia jugoslava era il territorio storico dei serbi, con i suoi monasteri medievali ortodossi, patrimonio dell’umanità, oggi in parte distrutti dalla guerriglia albanese dell’UCK. Gli altri sono protetti da truppe ONU.
            In circa un secolo gli albanesi – islamici – si sono riprodotti in maniera impressionante ed emigrati in Kosovo. Per contro il tasso di crescita degli slavi era di uno o due figli per coppia, vale a dire sotto zero (più morti che nuovi nati).
            Scopertisi maggioranza, gli albanesi hanno cominciato a lottare per la secessione, a colpi di terrorismo. Oggi sono uno stato indipendente, che presto si congiungerà con la madre patria Albania.
            Questo succederà anche in Italia ed in Europa, nel corso dei prossimi decenni.
            Un esempio di come una civiltà più primitiva, come quella islamica, spazzi via quella debole e corrotta occidentale, benché più progredita:
            http://www.youtube.com/watch?v=aDaUppMaoEI

            Capisco il tuo punto di vista di generalizzare, annullarle differenze, in modo da giustificare scelte che non siano predeterminate dalla natura.
            Non è così.
            Ti autoinganni, cercando poi giustificazioni scientifiche.
            La suddivisione dei compiti è stata essenziale per la sopravvivenza della specie umana.
            Lo dimostra il fatto che lo sviluppo determina la specializzazione.
            La struttura fisica del maschio lo rende adatto per la caccia, le lunghe camminate.
            Viceversa la femmina è occupata nelle gravidanze e nell’allevamento dei figli per lunghi anni.
            Un tempo il suo compito era assai più gravoro, inoltre la sua vita media era assai breve, non superando i 20-25 anni (febbri puerperali, morivano soprattutto di parto).
            La donna ha invece inventato l’agricoltura, come sua ulteriore specializzazione.

            Certamente, ciascuno è libero di scegliere, ci mancherebbe. Io, ad es. sono scapolo e non ho fatto figli.
            La natura continua però per la sua strada ed esclude coloro che non seguono le sue leggi.
            Gli omosessuali sono regressivi, tendono a scomparire, per evidenti motivi.
            Questo però riguarda la società, non il singolo, al quale interessa vivere bene secondo i suoi principi, che è quello che conta per lui e per noi.
            Chi se ne frega di quelli che vengono dopo.
            Noi non dobbiamo fare a gara con gli immigrati, al contrario, io penso che l’Italia stava andando bene con il calo demografico, prima dell’arrivo degli immigrati (boom negli anni ’90).
            Ci sarebbe stato lavoro per tutti, città vivibili, meno inquinamento, servizi sufficienti, ecc. Inoltre, andando verso l’automazione e l’informatizzazione, il lavoro sarebbe stato sempre più breve, con piena occupazione.
            Preti, politici di sinistra, imprenditori, servizi sociali, nonché le stesse famiglie, che non volevano pulire il cesso di casa, il culo dei loro anziani e dei loro bebè – perché dovevano fare carriera in ufficio – hanno fatto arrivare un esercito di 6 milioni di immigrati, in crescita, nonostante la depressione economica.
            Si sono installati qui occupando posti di lavoro, sia pure modesti, che oggi si stanno rivalutando, essendosi rarefatto ogni tipo di lavoro redditizio.

        2. Non esiste il gene dell’estinzione?! Cavoli, dovevo stare più attenta a biologia molecolare…
          Non sto per niente cercando di annullare le differenze facendo generalizzazioni, semmai il contrario. Stavo solo dicendo che la storia del sapiens sapiens è lunghetta e comincia molto prima che venisse inventata l’agricoltura, ci son tante cose che non sappiamo.
          Comunque è ovvio che la specializzazione è alla base del progresso tecnologico, e che la sopravvivenza e la riproduzione sono indispensabili per la continuità della specie.
          Credo che il punto in cui veramente non siamo d’accordo, se ho capito bene, è il giudizio che ne trai. I concetti di giusto e sbagliato non appartengono alla natura. E io non voglio una società che prenda a esempio morale le leggi di natura. No, grazie no. Le donne sono in grado di fare tutto quello che vogliono, e siamo sufficientemente sofisticati per creare politiche di lavoro che permettano alle donne di fare figli ed essere economicamente indipendenti.
          Ti invito nuovamente a preoccuparti del riscaldamento globale, perché la vera urgenza è quella. Non saranno gli omosessuali a far scomparire il genere umano.

          1. Pensavo fossi uomo, invece hai usato per te un termine femminile.

            L’estinzione si riferisce alla specie non al singolo individuo, nel quale c’è un gene dell’invecchiamento, che porta alla morte e questo è pure al servizio della specie, in quanto permette alla medesima di adeguarsi più velocemente, con nuovi nati, ai cambiamenti ambientali.

            I concetti di giusto e sbagliato appartengono proprio alla natura, in quanto se le nostre scelte non sono conformi alle leggi naturali della sopravvivenza, semplicemente usciamo di scena, con tutti i nostri geni fino a quel punto selezionati dalla nostra stirpe.
            Prendiamo, ad es. la scelta umana di salvare gli individui più deboli, che è moralmente raccomandabile, se non doverosa. Ebbene, per la natura è negativa, in quanto il genere umano impegna risolse che andrebbero, invece, impiegate, ad es. per salvare bimbi nati sani ma che muoiono per mancanza di cibo e assistenza.
            Il occidente vecchioni alettati sotto flebo, magari in coma; in altre parti del globo bimbi sani in consunzione. Oppure bimbi nati con malformazioni o con tare, bisognosi di cure e medicinali quotidiani, che poi da adulti si riproducono, trasmettendo quelle tare. Il giorno in cui non saranno più disponibili quei farmaci, es. per una emergenza planetaria, l’olocausto di milioni di persone sarà inevitabile.
            La natura ha decretato la fine di quei corpi, l’uomo ne prolunga artificialmente la vita.
            L’uomo sbaglia e l’ideologia alla quale si ispira è pure sbagliata perché, se proseguita, porta all’estinzione della specie, con tutte le morali inventate dall’uomo per se, ritenute emanate da Dio, ulteriore entità prodotta del cervello umano.
            La cosa giusta e quella sbagliata esistono costantemente per la natura, quasi un codice binario fatto di 1- 0, o di vero – falso.
            Amore, tenerezza, solidarietà, non sono valori morali ma patrimonio della specie; servono ad assistere il bimbo quando non è in grado di provvedere a se stesso o ad aiutare un altro simile ancora guaribile.
            Perfino le forme del cucciolo (di qualsiasi specie) ispirano tenerezza.
            Ci sono stati casi, frequenti, di mamme che hanno alimentato cuccioli di altre specie.
            I moralisti, i religiosi, hanno visto in questo un segno dell’amore divino per l’uomo, quasi prova dell’esistenza stessa di un Dio misericordioso.
            Le femmine (limitiamoci ai mammiferi) che hanno avuto da poco un piccolo, producono ancora il latte dopo lo svezzamento e sono naturalmente portate ad usarlo; si trovano in una condizione di tenerezza materna di donazione. Nessun valore morale, solo necessità fisica e psichica della mamma.
            Si tratta di comportamenti utili alla specie che sopravvivono proprio per questo.
            L’amore fra i coniugi è cosa concreta, non morale, o solo conseguentemente assunta dai sacerdoti e moralisti, sulla quale speculano ai fini del loro personale mantenimento, dopo il plagio che esercitano sulla popolazione, meno preparata culturalmente.
            Amore, dunque, essenziale per la riproduzione. Noi, per la natura, siamo portatori di geni, una volta avvenuta la fecondazione, la nascita, l’allevamento, tutto il resto è gratis. La rimanente parte della vita è una ridondanza necessaria al mantenimento dei figli.

            Io non voglio che il genere umano si salvi, anzi, per i guai che ha combinato al pianeta ed alla vita su di esso, meriterebbe di scomparire e così, probabilmente, finirà.
            Noi stiamo ragionando su ciò che è giusto, vero, logico; la questione omosessualità si inquadra in questo contesto.
            Sul riscaldamento globale sono d’accordo ma sono fenomeni di lungo periodo (in realtà brevissimo se riferito ai tempi geologici per questi fenomeni) accadranno stravolgimenti terribili, però tutti dopo la nostra morte.

            1. Se noi ci accorgiamo della messinsciena moralista della religione, però abbiamo diritto di rilevarne le contraddizioni. E comunque ripeto che è tutta una scusa. La cooperazione aiuta a creare una unione di persone che superi i pregiudizi locali, senza l’omologazione e a far percepire ogni essere umano come un componente essenziale della rete. Nessun valore “morale” neanche qui se non un modello “win-win” che dovrebbe essere la nostra naturale evoluzione, per cui l’intelligenza è fondamentale, questa è società, sostituirvi la biologia è fuoriluogo.

        3. sono f e non sono transgender, al massimo queer (ma non nell’accezione politica che usa Nath), …ammesso che abbia qualche importanza

          non c’ho proprio la testa per rispondere, ma al volo: 1 mai visto usare in un testo di biologia le parole giusto/sbagliato 2 il riscaldamento globale non è per niente un problema lontano. va peggio delle peggiori ipotesi e non cancellerà l’umanità, bensì avrà (e ha già!) conseguenze sull’economia.adios amigos

        4. Antome:
          ” la distruzione dell’isola di Pasqua è avvenuta lasciando prevalere spinte irrazionalmente istintive “evoluzionistiche” insensibili al contesto. Vabbè si può discutere che l’uso di questi idoli da trasportate fosse altamente culturale, ma un evoluzione verso l’abbandono della superstizione sarebbe stato certamente un passo dovuto, anche se meno istintivo.”

          Ho letto qualcosa su questa popolazione.
          L’estinzione è avvenuta nel giro di centinaia di anni:

          http://www.tabaccheria21.net/l'isola_di_pasqua.htm

          L’estinzione di quella civiltà fu dovuta a numerosi errori umani, fra i quali la sovrappopolazione e il disboscamento:

          “L’accentuato disboscamento, dovuto all’incremento della popolazione dell’Isola di Pasqua, alla fine superò la capacità di autoriproduzione delle foreste. A causa dell’estinzione dei boschi, avanzò l’erosione del suolo per l’azione di pioggia e vento e l’inaridimento dovuto al sole. Il cibo cominciò a scarseggiare e quindi fu sempre più difficile mantenere i capi, i funzionari e i sacerdoti, classi esentate dal lavoro manuale. Al loro posto guadagnarono terreno i militari, il centralismo crollò e arrivò l’epoca dei conflitti tribali. Anche la popolazione diminuì rapidamente: prima si ridusse a un quarto, poi a un decimo. Durante quei conflitti, verso il 1700, probabilmente iniziò la distruzione dei moai dei nemici e quando il missionario francese Eugène Eyraud visitò l’isola.”

          segue…

          “Forse questi mutamenti non si sono manifestati tutti insieme, ma gradualmente e in modo subdolo. Le foreste sono scomparse nel corso di molti anni. Se anche qualcuno degli abitanti dell’isola si fosse accorto del pericolo, la sua voce sarebbe stata soffocata dai funzionari e dai capi, che avevano scoperto i profitti derivanti dal taglio degli alberi. Quando fu abbattuto l’ultimo albero di palma con frutti, forse gli isolani non capirono che si trattava proprio dell’ultimo.”

          è interessante leggere tutto l’articolo.

          Per morale si intende un corretto comportamento umano basato su regole religiose.
          L’etica si basa su regole laiche, ma non sempre viene riconosciuta questa distinzione.
          In ogni caso, religione a parte, occorre seguire e rispettare regole che favoriscano la nascita e lo sviluppo, limitato, di società umane.
          Queste regole sono spesso in contrasto con quelle della natura. Se ciò accade, quella società pagherà con l’estinzione i suoi errori.
          La civiltà dell’Isola di Pasqua ne è un esempio, ma molte altre scomparirono per lo stesso motivo.
          Si parla di una civiltà africana assai sviluppata, che scomparve per la salificazione dei terreni (irrigazioni errate), e per la mancanza di rotazione nelle coltivazioni, vale a dire l’alternanza delle specie di piante coltivate.
          Non è detto che tutti gli abitanti scompaiano, alcuni cominciano a trasferirsi per carenza di risorse. La società, così impoverita, perderà successivamente, per emigrazione, altri componenti, fino all’abbandono totale dei territori, ormai troppo degradati.
          I Maya scomparvero per una serie impressionante di carestie, probabilmente dovute ad un cambiamento climatico. Si dovettero spostare altrove.
          Nel nord america, molte tribù pellerossa dovettero abbandonare i territori, benchè fossero assai rispettosi della natura, probabilmente per l’eccessivo aumento della popolazione.

          Mi sembra che tutta la tematica gender sia proprio fuori i dettami della natura.
          Fate pure ma, dura minga.

          1. Non c’entra in questo il tasso di gaytà (parte della natura), ma lo sfruttamento intensivo della natura, in queso senso sei stato chiarissimo ;).

        5. Appunto la cultura (in questo caso embrionale) del capitalismo, come sovrastruttura culturale richiedeva il taglio degli alberi, questa sovrastruttura del profitto si impone violentemente a soffocare l’evidenza che difatto di profitto non si tratta.

          1. In quelle culture primitive la percentuale di gay era assai bassa.
            Nell’estinzione della civiltà dell’isola di Pasqua ci sono solo errori ecologici, religiosi (la costruzione del Moai, venerazione dei defunti) e di potere (a chi costruiva i moai più grandi, come in una corsa al progresso di oggi).
            Si scatenò la gara a chi faceva Moai più grandi e più belli.
            Quelle costruzioni richiedevano risorse ambientali enormi.
            Altro errore la sovrappopolazione che, nel periodo di massima espansione, superò i 12 mila abitanti, troppi per un’isola così piccola.
            La grande produzione accelerò la fine delle risorse, fino a che l’ultima palma gigantesca fu abbattuta, dal quel momento si preclusero anche la possibilità di uscire dall’isola (per percorrere migliaia di miglia, occorrevano grossi battelli a vela).
            Iniziarono le lotte fratricide per conquistare le poche risorse rimaste, fino al cannibalismo.
            Si diffuse una fame endemica, come dimostrano le deformazione scheletriche sui resti degli abitanti, ma anche monumenti che rappresentavano uomini assai magri.

            L’isola di Pasqua racchiude in se ed in piccolo la fine dell’umanità.
            Ora ci troviamo al termine di una grande espansione, dove le risorse cominciano a scarseggiare ma si continua a figliare e consumare oltremodo.
            Presto le lotte fratricide.

            1. “In quelle culture primitive la percentuale di gay era assai bassa.”
              E dalli, ma che ne sai? E’ proprio una fissa eh, sia detto amichevolmente.

              1. L’ho già detto, nelle società primitive, dove la mortalità media fra gli adulti è alta (intorno ai 20 – 25 anni) mentre quella infantile altissima: morivano i due terzi o più dei bambini. La donna doveva avere 12 gravidanze, a partire dai 10-12 anni (Maometto sposò una bimba di sei (dicesi sei) anni ma gli storici musulmani affermano che non la toccò fino agli 11 anni) per veder sopravvivere solo due o tre figli.
                Di solito la donna moriva durante un parto o per febbre puerperale (infezioni purulente, setticemia) post partum.
                Sono sempre nati più maschi che femmine, ma la loro mortalità era più elevata. I bambini, in particolar modo morivano nei primi mesi.
                Le malattie infettive provocavano vere e proprie ecatombi, in più c’erano le guerre tribali, dove i maschi venivano sterminati.
                Ovvio che in queste società l’omosessualità veniva duramente perseguita, non s’aspettava che la natura eliminasse da se le mele marce.
                Lo sperma per il villaggio era troppo importante per permetterlo di gettarlo in un intestino.
                Ogni uomo doveva figliare, non c’era scampo.
                Non sto a perdermi sugli ostracismi contro le donne che non figliavano, lo stesso per gli uomini, dileggiati e isolati, come fossero degli appestati.
                Molte di queste tradizioni sono tuttora presenti in Africa, in India, ovunque ci sia una popolazione primitiva.
                Gengis Khan passava per le armi tutti i soldati sorpresi a fornicare fra loro. In molti paesi musulmani esiste ancora la pena di morte.
                In tutta la storia dell’umanità l’omosessualità era repressa.
                da Wikipedia:
                “Onan è un personaggio biblico, secondo figlio di Giuda.
                Nel libro della Genesi si racconta come, secondo la legge del levirato, egli sposò Tamar, vedova di suo fratello; ma poiché secondo tale legge il figlio primogenito che ne avrebbe avuto non sarebbe stato considerato suo ma del fratello defunto Er, egli non volle averne e ricorse a un metodo anticoncezionale (il coitus interruptus). Dio lo punì per la sua disobbedienza alla legge facendolo morire (Genesi 38,6-10).
                Da questo episodio deriva il termine onanismo, spesso usato impropriamente come sinonimo di masturbazione.”
                La Bibbia è un libro di favole, ok, ma importantissimo per psicoanalisti e psichiatri, i quali , attraverso i simbolismi che i racconti esprimono, traggono importanti conclusioni sul funzionamento della psiche umana, attraverso la storia.
                Ho già citato l’episodio di Sodoma e Gomorra, cui segui il diluvio universale (Dio si arrabbiò a tal punto da voler distruggere tutto), in previsione del quale Noè costruì l’arca, controllando personalmente che vi entrassero coppie di animali rigorosamente maschi e femmine.
                Questo per dire quanto fosse importante, per i nostri avi, che l’omosessualità venisse repressa (come pure i rapporti incestuosi, v. il dramma di Edipo), potendo determinare anche l’estinzione di una civiltà o il suo indebolimento nei confronti di una civiltà concorrente o nemica.
                Quando invece l’omosessualità prese il sopravvento, divenne concausa del declino di civiltà come quella Greca e Romana, fino alla loro scomparsa.
                Oggi la civiltà occidentale è in declino e in degrado. Guardando le proiezioni sulla popolazione che abiterà il pianeta, nel 2150 (ma io ritengo anche prima) gli europei saranno scomparsi. Il continente americano sarà abitato da latini (discendenti da popolazioni di antica origine mongola) asiatici e neri.
                L’omosessualità di massa ce la porteremo nella tomba.

              2. Ecco, chiaro che la reprimevano per quello, ma il motivo era sbagliato, l’ignoranza c’entrava, non si conosceva l’omosessualità e se ne aveva, paura, anche per le mestruazioni valevano molte superstizioni, erano società corrotte, autoritarie e (e il potere anche oggi non è da meno) disumane, l’uomo era semplicemente un instrumentum regni, così pure la religione. Si pensava appunto che l’omosessualità fosse un vizio conseguente alla mancanza di volontà e senso del dovere, che fosse una malatti che poteva diffondersi. Comunque sei davvero morboso in quei dettagli fecali, tranquillo, la cosa non ti riguarda, ciò che piace ad altri può non piacere a te, molti etero hanno addirittura questi rapporti con le donne, so che tu condanni anch’essi però che palle, ogni sperimentazione, anche innoqua una perversione da condannare, fosse per te il sesso sarebbe una pratica da sbrigare, il missionario e basta.

          2. Se poi cominci a copincollare vecchi post in barba a tutte le spiegazioni contrarie

            -omosessualità che causa estinzione,

            -declino dei popoli legato ad un fantomantico sopravvento dell’omosessualità.

            -E’ aumentata l’omosessualtà, non il coming out.

            -Omofobia reazione alla fierezza e manifestazione dell’omossessualita (non viceversa)

            -Omofobia giusta perchè previene il declino (dicendo però al tempo stesso che siamo troppi)

            -Gli omosessuali che imparano ad esserlo per un vizio culturale

            -Gli omosessuali che fanno proselitismo e vogliono convertire il mondo alla gayezza.

            -Gli omosessuali che vorrebbero rendere il loro figlio anch’esso gay

            -Si diventa gay per colpa della madre o di chissà quale complesso edipico castratore (nei maschi)

            -Le lesbiche sono donne che odiano gli uomini :D.

            -Si diventa gay perchè si stimola la zona erogena prostatica.

            -L’orientamento sessual uguale non solo equiparato all’orientamento di genere (fatto corrispondere tout court ad una femminizzazione) ma persino all’anticonformismo di genere.

          3. hai raccolto un utile compendio.
            Non saprei cos’altro dire.
            Mi sembra che i gay stiano collezionando successi su successi.
            Sono ben inseriti a qualsiasi livello di potere, soprattutto politico e condizionano anche le notizie scientifiche, orientandole a loro favore quando c’è incertezza su un certo fenomeno (vedasi la recente decisione della corte costituzionale, che ha concesso l’affido alla mamma, convivente con una compagna lesbica). I pediatri si sono pronunciati contro questo tipo di coppie, ma esistono pediatri pederasti e omosessuali, i quali remano a favore.

          4. Si il compendio voleva essere un vademecum, poi chi legge si farà un idea.
            “ma esistono pediatri pederasti e omosessuali, i quali remano a favore.”.Lascia perdere, non renderti ridicolo per piacere, non parlo di ciò che ho elencato ma di questo in particolare, è assurdo inventarsi questa stronzata solo per quello che hanno deciso, perchè non pedofili, serial killer e stupratori?
            Ah dimenticavo renderanno i bambini a loro affidati gay e li faranno crescere male senza una figura paterna e virile, ma d’altronde quelli servono per il lavoro :D.

          5. ” è assurdo inventarsi questa stronzata solo per quello che hanno deciso, perchè non pedofili, serial killer e stupratori?”

            Secondo Freud la professione di chirurgo è un esempio di sublimazione dell’istinto omicida/sadico. Vale a dire la conversione di un istinto dannoso alla società in uno utile.
            Analogamente, dietro un pediatra c’è un pedofilo (che nel suo significato originale non è un termine negativo), ma la sublimazione ha volto in utilità un impulso criminale.

            Ora i giudici della cassazione hanno fatto un atto assai grave, quanto meno dovevano interpellare i pediatri, i quali hanno dichiarato la loro opposizione a questo giudizio, che non è certament di competenza di giudici ma di medici psicoanalisti e psichiatri..
            Non si possono fare esperimenti sulla pelle dei bambini, solo da adulti sapremo che fine faranno, con queste decisioni.
            I bambini, purtroppo non possono opporsi ma loro vorrebbero un padre e una madre, non due omosessuali che s’infilano a letto e fanno robba, non si sa come e con strani oggetti, che incidentalmente potrebbero finire fra i giocattoli.
            Comunque nulla di particolarmente tragico, essendo una società prossima alla fine, la nostra, questa sentenza non fa che accelerare la nostra scomparsa.

          6. Sì, sì, vabbè continua a farneticare, queste teorie freudiane mi tornano proprio ridicole, e le pediatre allora? Se non ridicole, perlomeno artistiche e creative, gliene rendo merito. Gli omosesuali possono avere una sessualità del tutto normale e comunque son fatti loro, essendo di comune accordo, cosa facciano. Che io sappia ci sono fìgli di coppie gay cresciuti bene. Io trovo che, per usare i tuoi termini sia più malato tu nel tuo disprezzo, nella tua mancanza di affettività e paranoia.

          7. Vorrei proprio consigliarti di smetterla di ossessionarti per quello che la gente fa privatamente a letto, o perlomeno per le zone erogene che usa, non devono essere, così rilevanti nell’educazione sarebbe assurdo il contrario. Tuttavia capisco le perplessità per l’adozione, se ne può discutere, ma davvero il disprezzo per il naturale orientamento gay, non ha alcuna giustificazione. Mi permetto di dire che c’è un problema che devono risolvere loro, cioè quest’odio prima di arrischiarsi a dire che dovrebbero curarsi loro, poi risolto quello se ne può parlare.
            Probabilmente se non è più considerata una malattia psichica è probabilmente dovuto al fatto che la psicoterapia ha potuto fare ben ben poco, – perchè scommetto che ci hanno provato -rispetto ad una tendenza che si ha alla nascita a quanto, pare. Si può sempre provare, ma non credo sia questa la causa del nostro declino, solo un pazzo può pensarlo, scusamo, la terra era in un cammino si distruzione e di rapporti malati tra le persone anche quando l’omosessualità era repressa, lo capisce anche un asino.
            Quanto al fatto che una persona possa essere già bi di suo, se non disdegna il suo sesso, è invece una “buona notizia” (eterosessistamente parlando) perchè comunque il sesso opposto non cessa di piacere. Gay e etero potrebbero essere i due estremi dello spettro (gli piace al 99% uno dei due sessi) quindi il gay vero e proprio è probabilmento un caso particolare, appunto per questo nato cosi, come l’etero puro (indubbiamente più diffuso, tranquillo), sono quelli che cercando di farsi piacere il sesso opposto rimangono insoddisfatti, e la cosa si manifesta dopo anni, se poi lo preferisci e continui a pensare che sia un vizio, non so cosa dirti. Non si tratta di esperimenti, semplicemente non c’è nessuna prova che sia dannoso per il bambino, anzi. Molto meglio che una coppia etero litigiosa (ovviamente non è quella l’alternativa, si dirà meglio etero e idonei quanto a questo).

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